Live Report: Lordi a Milano

Di Giacomo Cerutti - 15 Maggio 2013 - 19:14
Live Report: Lordi a Milano

LIVE REPORT – LORDI + REVERSE GRIP + COLLATERAL DAMAGE – Alcatraz Milano 21/04/2013

Dopo l’esibizione da headliner al Metalitalia.com festival dell’anno scorso, gli stravaganti LORDI dominatori incontrastati della scena monster metal, fanno il loro ritorno sempre più orrendamente pittoreschi, fortificati dalla sesta fatica “To Beast Or Not To Beast”. Inoltre potremo vedere all’opera il nuovo batterista e e il nuovo tastierista, entrati ufficialmente in formazione l’anno scorso.  

 

Come opener della serata ecco gli italiani COLLATERAL DAMAGE, nati nel 2004 e con all’attivo un disco-demo autoprodotto nel 2008 e l’omonimo debut album “Collateral damage” inciso l’anno seguente, hanno suonato con Rezophonic, Pino Scotto, Steve Angarthal, Infernal Poetry, Node, Secret Sphere e molti altri. Stasera promuovono “The Carnival”, disco tipicamente hard rock che sta riscuotendo grande successo anche all’estero. Quando entrano in scena, il locale è praticamente vuoto con solo le prime due file occupate davanti al palco B. Pochi ma buoni, in quanto non fanno mancare un caloroso sostegno alla band, che ricambia con molto entusiasmo. Blade sfodera riff incalzanti arricchiti dagli assoli di Izzy, Steve si destreggia col basso mentre Slam non risparmia piatti e pelli. L’impatto sonoro è notevole, si sentono chiaramente le influenze di Alice Cooper, Wasp, Def Leppard e Motley Crue, e Matt è un bravo vocalist con un buon timbro ed estensione. Anche scenicamente fanno la loro bella figura, dinamici e coinvolgenti raccolgono parecchi applausi, nonostante i pochi pezzi a disposizione.

 

Dopo questa scarica elettrica iniziale salgono sul palco i REVERSE GRIP, band canadese fondata dai fratelli Sean, Dru e Dylan Broda, assieme a Kramer White al basso. Forti dell’EP “Nasty Reputation!” (2011) e del primo album “Hunger For Chaos!” (2012) che li ha portati in tour passando per il Giappone, Australia ed Europa. Anche loro propongono un repertorio hard rock, in un primo momento apprezzato dal pubblico ancora scarso, ma dopo alcuni pezzi il loro sound si rivela troppo influenzato dai Guns’n’Roses, alcune canzoni sembrano addirittura riciclate. Le linee vocali di Dru Broda sembrano l’intreccio delle corde vocali di Axl Rose e Vince Neill e, come se non bastasse copia spudoratamente le movenze di Axl. La loro esibizione nel complesso è stata orecchiabile, prendere spunto da band storiche va bene, ma non è certo copiando palesemente che una band emergente dà prova del suo impegno e motivazione nel suonare, anzi si evidenzia negativamente.

 

Ora l’attesa per i LORDI aumenta considerevolmente, i cori partono spontanei mentre la crew prepara la tipica scenografia horror con teloni, teschi, ecc.
Non appena le luci si abbassano parte l’intro SCG6 e i fans urlano impazienti. I primi a calcare il palco sono proprio i due nuovi componenti: alle tastiere Hella la “bambola/zombie”, mentre alla batteria al posto del compianto Otus subentra Mana, che irrompe con “We’re Not Bad For The Kids (We’re Worse)”. A seguire Amen alla chitarra, Ox al basso ed infine “sua mostruosità” l’imponente Mr. Lordi. Ho visto i Lordi più volte ma l’impatto scenico è sempre incredibile, i costumi sono curati nei minimi dettagli e i pezzi nuovi sono sempre fedeli al loro hard rock/heavy metal. Amen è tutt’altro che una mummia fatiscente, si dimena continuamente tra pesanti riffs ed assoli veloci, mentre Ox in quanto uomo-toro nonché  “zoccolo duro” della band, compatta il suono a colpi di basso. Mana tartassa la batteria senza pietà, mentre Hella addolcisce il sound e, muovendosi a scatti, trasmette una sorta di macabra sensualità. Mr. Lordi ha un’ottima tenuta vocale, tetra e gutturale, sempre con le corna in alto o, a seconda della canzone con un teschio fumante o un secchio pieno di componenti umane. Nel repertorio alternano pezzi nuovi e classici: da “The Riff”, “Something Wicked This Way Comes” e “I’m The Best” a “Who’s Your Daddy?”, “It Snows in Hell” e “Supermonstars”. Non potevano mancare gli assoli coreografici: durante quello di Amen è stata azionata una ruota su cui era rappresentata una versione “vitruviana” della band, Mana prima dell’assolo si è fatto elevare sino a 4 metri di altezza come se levitasse. Il più suggestivo è stato quello di Hella: è entrata in una scatola rosa della Barbie rinominata “Scarbie” suonando una dolce melodia da carillon. Volutamente si è inceppata due volte e a quel punto è arrivato un tecnico della crew che le ha staccato la testa mostrandola al pubblico, dopodiché l’ha aggiustata permettendogli di terminare l’assolo che precedeva “Schizo Doll”; ringraziamo il maestro Alice Cooper dal quale hanno imparato a mischiare l’horror con la teatralità. Giunge l’immancabile “Devil Is a Loser” e con “Hulking Dynamo”, concludono la prima parte dello show ritirandosi accompagnati da numerosi applausi. Hella rientrando da sola chiede al pubblico “do you wanna play with me?” attaccando sulle note dell’attesissima “Hard Rock Hallelujah”, cantata all’unisono dal pubblico ammaliato dalle enormi ali spiegate di Mr. Lordi, infine con “Would You Love a Monsterman?” concludono l’ennesima grande performance, eseguita perfettamente sia dal punto di vista tecnico che scenografico. Il pubblico purtroppo non è stato molto numeroso, ma la sua partecipazione è stata sempre intensa… Come dicevo all’inizio: pochi ma buoni.

Setlist:

SCG6
We’re Not Bad For The Kids (We’re Worse)
Bringing Back the Balls to Rock
The Riff
Who’s Your Daddy?
Blood Red Sandman
Hella solo
Schizo Doll
ZombieRawkMachine + This Is Heavy Metal
Something Wicked This Way Comes
Ox solo
It Snows in Hell
Mana solo
Supermonstars
Im’ The Best
Amen solo
They Only Come Out At night
Devil Is a Loser
Hulking Dynamo

Encore:

Hard Rock Hallelujah
Sincerly Whit Love
Would You Love a Monsterman?