Heavy

Live Report: Lordi, Sinheresy e Dirty Passion a Milano

Di Giacomo Cerutti - 8 Marzo 2015 - 0:48
Live Report: Lordi, Sinheresy e Dirty Passion a Milano

LIVE REPORT LORDI + SINHERESY + DIRTY PASSION
Alcatraz Milano 04/03/2015

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A distanza di due anni dall’ultima apparizione, i terrificanti Lordi hanno fatto scalo sul palco B dell’Alcatraz a bordo dello “Scare Force One”: settimo capitolo della saga “monster rock” che vedrà i mostri finlandesi seminare rock e sangue nella nostra penisola per tre date. Ad accompagnarli in questa tappa troviamo i Dirty Passion e i Sinheresy.
 

Quando il locale apre il numero dei presenti è davvero esiguo, sufficiente per occupare la prima fila. Ad aprire le danze tocca ai DIRTY PASSION, band hard rock nata in Svezia nel 2007 forte della pubblicazione del secondo album “Malmo Sweden”. Quando entrano in scena gli applausi non mancano. Senza indugi partono con “Karma Bad” seguita da “Hallelujah”. In passato hanno avuto l’onore di aprire i concerti di Saxon, Accept, Y & T, Pretty Maids, Faster Pussicats, LA Guns ed altri, questo ha sicuramente permesso loro di farsi le ossa, infatti hanno una buona tenuta di palco e non si fanno intimidire dal pubblico scarso. Kriss e Chrisse alle chitarre reggono una buona base ritmica, fortificata da Nasty al basso, e tempestata dai colpi di piatti e pelli ad opera di Mike. Kriss si dimostra anche un buon vocalist, tuttavia il suo timbro come del resto il sound risentono ancora molto dell’influenza punk per essere una band hard rock. Eseguono quasi interamente “Malmo Sweden”, i pezzi riscuotono abbastanza successo, il pubblico non fa mai mancare il suo calore, e per finire attingono dal primo disco “In Wonderland” del 2012, “Daughter Of The Reaper” terminando una performance energica intrattenendo al meglio il pubblico.

Setlist
Karma Bad
Hallelujah
Los Angeloser
The Mess
Bitch
42 Nights
Shame
Daughter Of The Reaper
 

Viene il momento degli italiani SINHERESY, nati ufficialmente a Trieste nel 2009 dall’incontro del bassista Davide Sportiello con il chitarrista Lorenzo Pasutto e la cantante friulana Cecilia Petrini. Hanno all’attivo il demo omonimo “SinHeresY”, l’EP “The Spiders And The Butterfly”, ma stasera attingeranno pezzi soprattutto dal primo full-lenght “Paint The World” registrato nel 2013. Quando entrano in scena il locale è ancora semivuoto, ma senza indugi esordiscono con “The Gambler” rompendo il silenzio. Si nota subito la presenza di una voce femminile e una maschile in stile Lacuna Coil, ma immantinente il genere vira al symphonic/metal. Dalle sei corde di Lorenzo Pasutto emergono ritmiche più o meno incalzanti, con influenze power e gothic a seconda dei pezzi, che si fondono con le melodie apportate da Daniele Girardelli alla tastiera. Davide Sportiello al basso assieme ad Alex Vescovi alla batteria costituiscono le fondamenta del sound, infine Cecilia Petrini e Stefano Sain sono due figure contrapposte che duettano sinergicamente. Cecilia incanta il pubblico con voce soave e movenze aggraziate tipiche della danza del ventre, mentre Stefano è una montagna d’uomo con voce pulita ma dal tono aggressivo. Hanno alle spalle una notevole attività live in Italia e tutta Europa che gli ha permesso di supportare band come Secret Sphere, Almah, Dark Moor, Amaranthe e Anathema. Il pubblico si limita ad applaudire a fine canzone, ma i nostri non si perdono d’animo e aumentano l’interazione incitando cori del tipo: “hey, hey, hey,…”. A un certo punto Cecilia in tono di sfida afferma “abbiamo suonato in tutta Europa, sappiate che in Germania e Svizzera la gente fa molto casino, non vorrete farmi credere che siete da meno spero!”, questo risolleva un po’ l’audience che diviene discretamente più partecipe fino alla fine dell’esibizione, che termina con “Temptation Flame” tratta dall’EP “The Spiders And The Butterfly”. Purtroppo nonostante la loro tenacia non hanno ottenuto il successo voluto, spero che abbiano l’occasione di riscattarsi in un contesto più adeguato.

Setlist
The Gambler 
Made For Sin 
Merciless Game 
Elua’s Gift 
Paint The World 
Last Fall 
Break Point 
Temptation Flame 

 

L’andamento della serata fino ad ora è stato altalenante, ma sicuramente da adesso in poi raggiungerà il picco più alto.
Il locale purtroppo non è molto affollato rispetto alla capienza, essendo un giorno settimanale è comprensibile, inoltre dato che fanno una data a Roma e una a Pordenone il pubblico tenderà ad assisterealla data più vicina. La folla è in febbricitante attesa dei loro beniamini, come risaputo Mr. Lordi è un accanito fan dei Kiss infatti l’inizio dello show è preceduto dalla celebre “God Of Thunder”, al termine della quale le luci si spengono ed entra in scena una valletta nelle vesti di hostess, la quale dà indicazioni luminose per l’atterraggio. La tensione è alle stelle, i fans gridano nell’intravedere Mana e Hella nell’oscurità, prendere le rispettive posizioni alla batteria e alla tastiera, finalmente si accendono le luci ed entrano Amen e Ox armati di chitarra e basso sulle note di “Nailed by the Hammer of Frankenstein”. La platea risorge dal torpore esplodendo in un boato, che culmina quando sul palco appare “sua mostruosità” Mr. Lordi con tanto di microfono a forma d’ascia. Un inizio davvero incendiario che travolge i presenti, procedendo con “This Is Heavy Metal” e “Hard Rock Hallelujah” cantata all’unisono come un inno sacro.
I Lordi grazie agli insegnamenti dei “mostri sacri” come Alice Cooper e Rob Zombie, riescono sempre a mettere in piedi un “monster show” sorprendente ed entusiasmante, con pittoresche e lugubri coreografie e rinnovati sketch. Cominciando con l’assolo di tastiera “Hella’s Kitchen”, una carrozzella telecomandata avanza sul palco, si sente il pianto di un tenero neonato, una donna si avvicina con cautela ma quando si china per prenderlo in braccio, un orribile bimbo deformato la assale, gridando terrorizzata la donna scappa e la carrozzella continua il suo cammino. In base alle canzoni appaiono altre comparse a tema, ad esempio con “Hell Sent in the Clowns” dei malefici clowns si divertono a prendere a manganellate i fotografi e lanciare piccoli secchielli di sangue finto. Ovviamente l’impatto scenico è il loro punto di forza, il fulcro del concerto, ma non bisogna assolutamente sottovalutare la prestazione musicale. Amen è la mummia più longeva che esista, gira e salta per il palco sparando sulla folla riff e assoli micidiali, l’imponente Ox è il flagellatore delle quattro corde, scaturisce linee di basso affilate come lame insanguinate. Hella la bambola “Scarbie” a seconda delle canzoni arricchisce il sound con dolci melodie o ritmi più incalzanti, con le sue movenze sinistre e meccaniche tutto sommato mostra tutto il suo “horror sex appeal”, mentre Mana tortura piatti e pelli con potenza disumana, destreggiandosi durante l’assolo con giochi di prestigio e bacchette luminose. Infine il leader monster è l’intramontabile Mr.Lordi, che intrappola dal primo all’ultimo fan con la sua voce profonda e grottesca, sparge chili di coriandoli, porta un secchiello pieno di viscere e arti mutilati, maneggia una sega circolare, squarta un cadavere durante la nuova “How to Slice a Whore”. Comunque in mezzo a tutto questo splatter non manca mai la simpatia e l’interazione col pubblico, il quale è sempre più esaltato e risponde con entusiasmo quando il frontman con voce squillante chiede “Come state?”, oppure per introdurre “Sincerely With Love” incita tutti a mostrare il dito medio verso tutti coloro che odiamo, mogli, mariti, fidanzate, datori di lavoro, insegnanti, insomma non si salva nessuno! Molto apprezzato l’annuncio di “Don’t Let My Mother Know” dopo la quale lasciano spazio all’assolo di Ox, durante il quale viene portato sul palco un prigioniero senza via di scampo, il bassista lo colpisce ripetutamente con una spranga di ferro, ma non ancora soddisfatto sazia il suo sadismo sbudellandolo. L’unico momento privo di paura arriva con “It Snows in Hell” dove vengono azionati i getti di schiuma che imbianca la platea. Sopraggiunge “The Riff” che scatena immediatamente i fans, e in seguito Amen indossa il copricapo egizio intrattenendoci con l’assolo “Amen’s lament to Ra II”.
Infine Mr. Lordi spiega le sue enormi e tenebrose ali da pipistrello per l’immancabile “Devil Is a Loser” dopo la quale i nostri si ritirano per una meritata pausa accompagnati da urla e applausi. Dopo alcuni minuti viene issato il famigerato aeroplano presente in copertina, introdotti dall’intro “SCG7: Arm Your Doors and Cross Check” irrompono con la title track “Scare Force One” dove il frontman diviene comandate con tanto di cappello e occhiali ray-ban, dopodiché eseguono le due hit finali “Who’s Your Daddy?” e “Would You Love a Monsterman?”, che segnano la fine di un concerto che ha soddisfatto i fans sotto tutti i punti di vista. I cinque mostri finlandesi sono riusciti per l’ennesima volta a emozionare il pubblico con una diabolica miscela di hard rock, sangue, paura e teatralità targato “Lordi”, i quali, sommersi da infiniti applausi e cori d’incitamento, possono congedarsi e riprendere il volo.

Setlist
Nailed by the Hammer of Frankenstein 
This Is Heavy Metal 
Hard Rock Hallelujah 
Deadache 
Hella’s Kitchen (keyboard solo)
Hell Sent in the Clowns 
Blood Red Sandman 
Drum solo
Give Your Life for Rock and Roll 
Don’t Let My Mother Know 
Bass solo
How to Slice a Whore 
It Snows in Hell 
The Riff 
Sincerely With Love 
Amen’s lament to Ra II (guitar solo)
Not the Nicest Guy 
Devil Is a Loser 

Encore
SCG7: Arm Your Doors and Cross Check 
Scare Force One 
Who’s Your Daddy? 
Would You Love a Monsterman?