Live Report: Luca Turilli’s Rhapsody + Temperance + Ancient Bards @ Live Trezzo (MI) 19/02/2016
LUCA TURILLI’S RHAPSODY + TEMPERANCE + ANCIENT BARDS
19/02/2016 @ Live Trezzo sull’Adda, Milano
È il Live di Trezzo sull’Adda la location scelta per ospitare l’ultima tappa del tour europeo dei Luca Turilli’s Rhapsody e ben la terza esibizione in terra italica dopo gli show di Bologna e Roma. A supportare il Turillone nazionale, ci sono due belle (non solo per le cantanti) e prolifiche realtà del panorama metal nostrano, Ancient Bards e Temperance.
Come da programma, alle 19:15 precise si parte. È compito degli Ancient Bards scaldare il poco pubblico presente con il loro avvincente power sinfonico. Operazione che riesce benissimo con “Across this Life”, estratta dal loro ultimo album “A New Dawn Ending”, nonostante il suono della batteria risulti troppo impastato. La bellissima voce di Sara Squadrani, le magiche tastiere di Daniele Mazza e l’energia che scaturisce dalle sei corde di Claudio Pietronik, rendono impossibile non farsi trascinare in un viaggio fantastico. La ballad “In My Arms”, è un’altra perla della serata e durante “The Birth Of Evil”, brano estratto dal loro primo album (e riconducibile come ispirazione ai primi Rhapsody), si vedono i primi accenni di pogo sotto il palco. “Through my Veins”, dove il secondo chitarrista arricchisce il refrain del brano con il suo growl, segna la fine dell’esibizione dei nostri bardi, ma anche la prima invasione di palco da parte dei membri delle altre due band, che cantano e saltano sul palco con loro, regalando al pubblico una bellissima atmosfera di festa.
Luci spente, coro di voci bianche che risuona nell’aria, e si parte con “Oblivion”, tratta da Limitless, secondo album dei Temperance. Orfani del chitarrista Sandro Capone, fratello del batterista Giulio, i Temperance scatenano, in un locale molto più affollato, tutta la loro grinta. Il chitarrista Marco Pastorino (Secret Sphere, Ritual), che sprizza energia da ogni poro, salta e corre sul palco senza sosta, preciso sulla parte corale quanto su quella strumentale. L’affascinate Chiara Tricarico incanta, oltre che con la sua chioma rossa, con le sue tonalità vocali, passando dal ritornello lirico dell’opener, a quelle più melodiche di “Amber and Fire”, o quelle più heavy di “Save Me”, semplicemente perfetta, ma un pizzico di cattiveria in più per avere una maggior presa sul pubblico non avrebbe guastato. Pastorino trova anche il tempo di scaldare la voce al pubblico con una serie di vocalizzi prima di “Mr. White”, dando prova delle sue ottime doti canore. “Me, Myself & I” e la bellissima “Dejavu”, unico brano preso dal primo album, sono la ciliegina sulla torta di una notevole e acclamata performance, cui si aggiungono ancora una volta i membri degli Ancient Bards in accappatoio e asciugamano e i membri del Luca Turilli’s Rhapsody, pronti a illuminare la via verso le terre incantate.
Ed è tempo di farsi trascinare in un mondo di epica fantasia, dove orchestrazioni sinfoniche e interpretazioni liriche fanno da padroni assoluti, è tempo di Luca Turilli’s Rhapsody!
L’inizio non può essere più devastante di così, dopo l’intro “Nova genesis (Ad splendorem angeli triumphantis)”, “Knightrider of Doom”, si abbatte su un pubblico osannante con tutta la sua potenza ed impossibile non farsi trascinare dallo splendido ritornello. Peccato solo che i volumi degli strumenti coprano la grandissima voce di Alessandro Conti, mentre Luca Turilli salta e corre in ogni punto del palco, galvanizzando ancora di più i presenti. “Rosenkreuz (The Rose and the Cross)”, il cui video con lyrics viene fatto scorrere su uno schermo gigante – come avverrà anche per gli altri brani da cui sono stati estratti i video degli ultimi due album – è solo un intermezzo alla successiva “Land Of Immortals”, brano su cui Conti dice di aver imparato a cantare. Oltre ai brani dei Rhapsody che furono, non possono mancare i brani da solista di Turilli: “Aenigma”, con intro cantata dal soprano Emilie Ragni e dal tenore romano Riccardo Cecchi, e “War of the Universe”, brani sono forse meno di impatto, ma che tengono vivo il pubblico.
Con “Ira Divina” e “Unholy Warcry” ci si immerge di nuovo nella continua lotta contro le forze dell’oscurità senza timore alcuno. “Son of Pain”, per quanto ben cantata, manca di interpretazione e la successiva “Prometheus”, potrebbe passare in sordina se non fosse per il video sullo schermo. In questo frangente, la scelta di un assolo di batteria è perfetta, così come la scelta di Alex Landenburg di cominciare il suo personale show con la musica di Game of Thrones, geniale. Con “Il Cigno Nero”, Conti ritorna prepotentemente sulla scena, brano penalizzato purtroppo da problemi al microfono, problemi che per fortuna non intaccano il bellissimo duetto tra Conti e Ragni sull’emozionante “Tormento e Passione”, preceduta da un altro pezzo storico come “The Pride of the Tyrant” (da Power of the Dragonflame).
Turilli dimostra ancora una volta la sua arguzia e il suo coraggio, proponendo “Of Michael the Archangel and Lucifer’s Fall, Part II: Codex Nemesis” e “Of Michael the Archangel and Lucifer’s Fall”, circoscritte all’essenziale per l’occasione e inframezzate da “Dark Fate of Atlantis”, brano da cui è stato estratto il primo video della nuova era dopo lo split con i Rhapsody Of Fire. “Dawn Of Victory”, cantata superbamente da un Conti dall’ugola d’oro e impreziosita dai cori del pubblico, chiude la prima parte dello show. Bastano pochi minuti di acclamazione e si riparte, “Ascending to Infinity” e “Emerald Sword” sulla quale avviene l’ultima invasione di palco della serata, con tutti i membri delle band di questa sera che saltano, cantano e si abbracciano sulle note di questo brano intriso di epicità, prima dei saluti finali. Se gli applausi sono per tutti, le acclamazioni sono per una sola persona stasera, “Luca, Luca” è il grido che si alza forte dal pubblico. Turilli, timidamente ringrazia e cerca di allargare alla band tutte le meritate ovazioni che gli piovono addosso, in questa bellissima serata di musica, regalataci da tre band che portano, e porteranno in alto il vessillo tricolore del metallo italico.
Tracklist
Nova genesis (Ad splendorem angeli triumphantis)
1. Knightrider of Doom (Rhapsody cover)
2. Rosenkreuz (The Rose and the Cross)
3. Land of Immortals (Rhapsody cover)
Aenigma
4. War of the Universe (Luca Turilli song)
Ira Divina
5. Unholy Warcry (Rhapsody cover)
6. Son of Pain (Rhapsody of Fire cover)
7. Prometheus
8. Drum Solo (Game of Thrones Theme)
9. Il cigno nero
10. Guitar Solo (Of Michael the Archangel and… more )
11. The Pride of the Tyrant (Rhapsody cover)
12. Tormento E Passione
13. Demonheart (Luca Turilli song)
14. Bass Solo
15. Of Michael the Archangel and Lucifer’s Fall, Part II: Codex Nemesis
(Part V: Of Psyche and Archetypes (System Overloaded)
16. Dark Fate of Atlantis
17. Of Michael the Archangel and Lucifer’s Fall
(Part II: Fatum Mortalis (partial)
18. Dawn of Victory (Rhapsody cover)
Encore:
Quantum X
19. Ascending to Infinity
20. Emerald Sword (Rhapsody cover) (+ Finale)
Outro