Live Report: Mayhem @ Magazzini Generali, Milano 12/11/2019
MAYHEM + GAAHLS WYRD + GOST
12/11/2019 @ Magazzini Generali, Milano
Ad un paio di anni dalle ultime date italiane, i Mayhem tornano nel nostro Paese per suonare in supporto al nuovo album, “Daemon”.
Il disco ha avuto un buon riscontro dal pubblico e dalla critica e questo si è tradotto in molte date soldout per il tour dei norvegesi. Purtroppo non è il caso del concerto di Milano, forse anche complice la data infrasettimanale, ma il pubblico non abbondantissimo non influenza per niente l’energia della serata, né da un lato del palco, né dall’altro.
Danno il via alle danze i GosT, duo dedito ad una musica elettronica estrema che, se descritta così sembra aver niente a che fare con gli headliner, risulta invece stranamente adatta a questo contesto.
Sul palco troviamo il leader della band alla consolle e alla voce (in scream) ed il bassista, entrambi con un facepainting marcatamente Black Metal.
La musica, che genericamente potremmo definire Synthwave, si spinge spesso su ritmi velocissimi e suoni molto duri, che si allontanano dalle sonorità tipiche del genere e, complice la voce in scream del cantante, sembrano avvicinarsi più al Metal che alla musica di artisti come Perturbator o Carpenter Brut. Pur non essendo True Norwegian Black Metal, quindi, i GosT sembrano conquistare parte del pubblico e, se forse non tutti sono completamente convinti dallo spettacolo, si vedono comunque molte teste fare headbanging e molti acclamano la band tra una canzone e l’altra.
A seguire troviamo i Gaahls Wyrd, band fondata qualche anno fa da Gaahl, che pochi mesi fa ha pubblicato un ottimo disco di debutto, “GastiR – Ghosts Invited”.
Il cantante norvegese però è noto per aver cantato in vari altri gruppi, e quindi la setlist includerà anche pezzi di Gorgoroth¸ Trelldom e God Seed per la gioia di tutti i presenti.
Si alterano quindi brani come ‘Ghost Invited’, la splendida ‘Carving the Voices’ e ‘Through and Past and Past’, alla potentissima ‘Carving a Giant’ dei Gorgoroth, a ‘Høyt opp i dypet’ dei Trelldom, a ‘Alt Liv’ dei God Seed.
Altissimo, addosso un chiodo, in faccia il suo solito facepainting, Gaahl risulta quasi pacato nei modi, cammina solenne per il palco e concentra tutta la brutalità nel cantato che alterna scream furioso ad un cantato più pulito molto profondo; i suoi compagni di band, tra cui l’ex Mayhem Blasphemer (che però è solo il chitarrista live del gruppo), suonano con precisione ma soprattutto con brutalità convincendo tutti i presenti.
Al termine dei dieci canzoni, equamente divise tra cinque dei Gaahls Wyrd e cinque cover di altre band del cantante, i musicisti lasciano il palco tra urla e applausi di un pubblico che non può che essere soddisfatto dall’ottima prestazione di tutti.
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Arriva il turno degli headliner e nel cambio palco compaiono un paio di grosse croci (rovesciate, non scherziamo) ai lati del palco, il backdrop col nome della band e l’enorme batteria di Hellhammer.
Arrivano quindi sul palco uno dopo l’altro i musicisti, lasciando per ultimo un esuberante Attila con un abito pseudo-religioso e una maschera demoniaca.
Il concerto si divide sostanzialmente in due parti: nella prima metà i Mayhem si concentrano sul materiale “più recente” aprendo con ‘Falsified and Hated’ del nuovo album, continuando con ‘To Daimonion’ di “Grand Declaration of War” (quindi tornando indietro comunque di 20 anni), poi ‘My Death’ da “Chimera” prima di tornare al nuovo album con ‘Malum’. C’è spazio anche per un’ottima ‘Symbols of Bloodswords’ da “Wolf’s Lair Abyss”, prima di tornare ai pezzi degli ultimi due album.
Sul palco, Attila, un vero e proprio attore, sventola prima un cappio, poi una croce fatta di ossa e poi un teschio, tutti elementi che ci aiutano ad entrare nell’atmosfera ultraterrena della musica.
Dopo otto canzoni la band lascia il palco per tornare poco dopo indossando delle tuniche: ha inizio la seconda parte del concerto che si concentra sulla primissima parte della carriera della band.
Una voce tombale riecheggia dagli amplificatory, “When it’s cold, and when it’s dark, the freezing moon can obsess you!”, e ha inizio ‘Freezing Moon’.
Si continua con un tris di canzoni da “De Mysteriis Dom Sathanas”, ‘Pagan Fears’, ‘Life Eternal’ e ‘Buried by Time and Dust’, prima di tornare ancora più indietro nel tempo con ‘Deathcrush’.
E’ in questa parte del concerto che il pubblico si scatena più che mai, comprensibilmente, con canzoni che hanno fatto la storia del genere, e l’atmosfera in sala si fa incandescente.
Siamo arrivati alla fine del concerto e Necrobutcher si toglie la maglietta rimanendo a torso nudo, mentre Attila si toglie tutti gli abiti di scena per rimanere con semplicemente una canottiera ed uno smanicato. Non c’è bisogno di travestimenti per un finale estremamente “old school”, e così la band si lancia in un’accoppiata mortale, ‘Carnage’ e ‘Pure Fucking Armageddon’.
I musicisti salutano rapidamente e se ne vanno, con l’eccezione di Attila che rimane qualche minuto sul palco, fermo, le corna al cielo a ringraziare il pubblico per il calore della sera.
Anche se i fan accorsi questa sera non erano tanti come in altre date del tour, hanno fatto sentire tutto il loro affetto per la band, band che ha offerto ai presenti un ottimo concerto, cattivo e potente come si confà al genere. I Mayhem regnano ancora.
Setlist:
- Falsified and Hated
- To Daimonion
- My Death
- Malum
- Bad Blood
- Symbols of Bloodswords
- A Bloodsword and a Colder Sun, Part II
- Invoke the Oath
- Freezing Moon
- Pagan Fears
- Life Eternal
- Buried by Time and Dust
- Silvester Anfang (registrazione)
- Deathcrush
- Chainsaw Gutsfuck
- Ancient Skin
- Carnage
- Pure Fucking Armageddon
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