Live Report: Me And That Man + Nero Kane + Delila Kayros @ Legend Club, Milano – 05/05/2024
Live Report: Me And That Man + Nero Kane + Delila Kayros @ Legend Club, Milano – 05/05/2024
a cura di Davide Sciaky
Photo report completo: https://www.truemetal.it/live/photo-report-me-and-that-man-nero-kane-delila-kayros-legend-club-milano-05-05-2024-1154820
Con la data al Legend Club di Milano si conclude il mini tour di tre date dei Me And That Man, gruppo fondato qualche anno fa da Adam Nergal Darski, celebre frontman dei Behemoth, per esplorare sonorità diverse da quelle con cui si è fatto conoscere negli ultimi oltre due decenni.
Come ricorda il musicista stesso dal palco, queste sono le prime date di sempre per la band in Italia; il gruppo era infatti stato annunciato per il Rock The Castle nel 2020, ma dopo la pandemia il festival non era riuscito a recuperare la loro esibizione, ed è quindi quello di due giorni prima a Roma il vero debutto italiano.
Ad aprire questa serata troviamo Delila Kayros: la cantante italiana è accompagnata sul palco da Danilo Casti che si occupa della musica, elettronica. L’esibizione è sicuramente particolare, Delila sembra perdersi nelle sue esplorazioni vocali che trasportano il locale in una sorta di atavico rituale. Il locale è ancora abbastanza vuoto all’inizio della performance, ma va via via a riempirsi con il passare dei minuti. Gli spettatori sembrano inizialmente catturati dalla musica, ma forse alla lunga il sound così diverso da quello degli headliner, e ripetitivo per sua stessa natura, stanca i presenti che applaudono la fine del concerto educatamente ma senza troppa enfasi.
Il secondo gruppo di apertura, i Nero Kane, ricorda il primo per diversi aspetti: un altro duo, qua troviamo Marco “Nero Kane” Mezzadri alla voce e chitarra e Samantha Stella alla voce e tastiere, anche qui il sound è molto intimista e minimale, forse non un match perfetto con la creatura di Nergal. La performance dei due è comunque interessante e l’alternarsi delle voci dei due crea una dinamica coinvolgente. Una musica che potremmo definire quasi gothic, macabra e decadente, ipnotizza il pubblico e intrattiene piacevolmente in attesa degli headliner.
Quando arriva il turno dei Me And That Man il registro cambia nettamente. Tanto i gruppi di apertura sono stati intimisti e minimalisti quanto gli headliner sono più energici e Rock and Roll. Certo, non mancano momenti più raccolti come la splendida “Surrender”, ma come dichiara Nergal stesso tra una canzone e l’altra, “Vedo tante magliette Metal, il bello di questo gruppo e che magari arrivate qui da altri generi ma ora vi facciamo cantare tutti insieme”, e così succede. Il pubblico, purtroppo non nutritissimo, è però indubbiamente molto appassionato e tante canzoni sono cantate a gran voce parola per parola.
Pezzi come ormai sono diventati classici come “My Church is Black” e “Burning Churches” sono accompagnate da altre meno note come il recente singolo “White Faces”, cover di Roky Erickson and the Aliens, e un’altra cover interpretata con grande personalità come Black Hearse Cadillac, canzone di Hank Von Hell. Libero dal ruolo di “cattivone” che interpreta nei Behemoth, Darski è un mattatore che scherza col pubblico, salta sul palco, interagisce con i compagni in modo sicuramente più spontaneo che negli show dei Behemoth tanto spettacolari quanto studiati fino all’ultimo dettaglio. Non mancano quindi scambi con il pubblico, “Qualcuno c’era ieri a Modena? Tu? Ecco, mi sembravi familiare” o, introducendo la cover di Hank Von Hell, morto in seguito a problemi di droga, il musicista avverte, “Mi raccomando, non vi drogate… cioè, fatelo ma in maniera intelligente”.
La voce spesso è appaltata al bassista Matteo Bassoli, italianissimo e sicuramente felice di giocare in casa, tant’è che spesso ride e scherza con il pubblico come quando presenta Angel Of Light, canzone che originariamente vede la presenza di Myrkur dicendo, “Per motivi di budget invece di una bella danese bionda vi beccate un ciccione pelato”, mantenendo sempre il clima allegro che pervade il Legend dall’inizio della performance.
Con i cori cantati cantati da ogni singolo presente di Blues & Cocaine, vero e proprio inno del Rock decadente a tinte Country dei Me And That Man, si conclude un concerto di alto livello: indifferenti alla dimensione del locale o alla quantità di presenti, i quattro musicisti sul palco danno il massimo per 17 brani regalando ai presenti un concerto da ricordare.