Live Report: Metalitalia.com Festival 2015 – Trezzo Sull’Adda (MI)
METALITALIA.COM FESTIVAL
30/05/2015 @Live Music Club – Trezzo sull’Adda (MI)
Quest’anno la stagione concertistica estiva inizia con tanto Thrash di qualità; il 2 giugno ad Assago il ritorno dei Metallica mentre oggi, 30 Maggio 2015, è tempo di due ottimi antipasti: Exodus e Testament. La cornice in cui si esibiranno questi due mostri sacri del Thrash made in U.S.A. è il Live Club di Trezzo che, come ogni anno dal 2012 a oggi, ospita il Festival firmato Metalitalia.com. Oltre a Exodus e Testament la kermesse prevede l’esibizione di altri gruppi stranieri: Sinister e Onslaught, nomi ormai noti a tutti dopo anni di onorata carriera. Fa piacere vedere nel bill anche quattro band italiane: Fleshgod Apocalypse, Dark Lunacy, e i giovanissimi Ultraviolence e Ulvedharr.
Il duro compito di aprire il festival viene lasciato agli ULVEDHARR. Sulle scenografie leggiamo il logo della band seguito da “DEATH METAL SINCE 2011”, ma i pochi anni di attività di questa band non devono trarre in inganno. C’è ancora poca gente nel locale e solitamente i gruppi d’apertura vengono poco seguiti dai presenti. Gli Ulvedharr danno prova di grande padronanza del palco e riescono a catturare l’attenzione di tutti i presenti anche di chi (come il sottoscritto) non è un patito delle sonorità più estreme.
Abbiamo rischiato di perderci l’esibizione dei Sinister per improvvisi impegni familiari, ma gli olandesi non hanno voluto rinunciare all’ennesima occasione di suonare di fronte al pubblico italiano, soprattutto quest’anno che ricorre l’Anniversario del loro album “Hate”. Si aprono le danze con “My Casual Enemy” e si prosegue con “Transylvania (City of the Damned)” e “The Grey Massacre”GGli olandesi in mezz’ora abbondante danno una grande lezione di death metal che concludono con “Sadistic Intent”. Durante la giornata i Nostri si concederanno ai fan nell’area ristoro scattando foto e autografando dischi ed lp a numerosi fan accorsi per loro.
Nuove promesse del Thrash Metal Italiano, gli Ultra-Violence, nonostante la giovane età dei componenti (il chitarrista e cantante della band ha soli 21 anni), godono già di parecchio seguito e saliranno alla ribalta come il gruppo rivelazione del festival. Il tempo a disposizione è poco, ma abbastanza per permettere loro di dimostrare di che pasta sono fatti; riff ben assestati, energia da vendere e ottimi assoli ben piazzati sono la formula che gli Ultra-Violence usano per dilettare i numerosi accorsi sotto il palco per acclamarli a gran voce. Giovani bravi, ma già con ben tre album all’attivo. Gli Ultra-Violence si rivelano un gruppo che tra la miriade di giovani band riesce a distinguersi e a proporre un ottimo sound che non risulta scontato e già sentito, nonostante si ispirino al classico Thrash Metal americano.Ottimi!
I Dark Lunacy sono una delle band italiane che ho sempre voluto vedere in sede live, ma che per vari motivi non ero ancora riuscito ad incrociare. Il gruppo parmense, per chi non li conoscesse ancora nonostante quasi 20 anni di presenza sulle scene, propongono un ottimo death metal melodico. Per il concerto odierno i Dark Lunacy non si avvalgono dell’esclusivo supporto di basi, ma vengono accompagnati anche da un quartetto d’archi. Dopo qualche problema iniziale di suoni, i Nostri iniziano a carburare alla grande. Un bellissimo show durante il quale Michele Belli (voce) non perderà occasione per ringraziare i presenti per il supporto dimostrato. Finale lasciato ovviamente al classico “Dolls” con il quale i nostri ci salutano lasciando spazio agli Onslaught.
E’ giunta l’ora di un altro grande nome della scena metal internazionale; gli inglesi Onslaught. Carichi come non mai fin dal primo pezzo, gli Onslaught non perdono tempo e danno subito dimostrazione dei loro punti forti; Keeler (voce) è in ottima forma e lancia degli acuti fenomenali, mentre i suoi colleghi regalano al pubblico bordate di sano speed metal. La scaletta ripercorre tutta la loro carriera, dall’esordio “Power from Hell” all’ultima loro fatica in studio “VI”. “Let There Be Death”, “Killing Peace” “Fight With the Beast” e la conclusiva “Onslaught (Power from Hell)” sono solo alcuni dei brani che i Nostri propongono nel tempo a loro disposizione, sufficienti per confermarsi ancora grandi come un tempo.
Parlare dei Fleshgod Apocalypse come una realtà esclusivamente italiana è riduttivo, in quanto godono di parecchia fama anche al di fuori dei confini nazionali. Lo spettacolo preparato in occasione del Metalitalia.com Festival prevede macchine del fumo, ventilatori e una scenografia che difficilmente vedremmo durante una loro esibizione in un piccolo club. In effetti dal punto di vista estetico la loro esibizione è molto coinvolgente, ma anche musicalmente non si scherza. Il genere proposto è tra il sinfonico e il death e ad accompagnare i nostri c’è anche una cantante lirica e un pianista che completeranno l’esecuzione dei Nostri. Fumo, citazioni dantesche, calici di vino e ovviamente la musica dei Fleshgod Apocalypse hanno reso questa performance particolarmente coinvolgente e imperdibile, soprattutto per i numerosi fan del gruppo presenti in sala.
Gli Exodus tornano su un palco italiano con una formazione da capogiro; Steve Souza alla voce, tornato nel 2014 nella band californiana, Lee Altus alla chitarra, Jack Gibson al basso e Tom Hunting alla batteria. E Gary Holt? I Nostri ci informeranno durante lo show che il vecchio Gary è impegnato con un’altra grande band thrash, gli Slayer, in cui milita ormai da anni e definitivamente dopo la morte del mai dimenticato Jeff Hannermann. Per rendere ancora più chiaro il concetto accenneranno “Raining Blood” per la gioia di tutti i presenti, quasi per farsi perdonare dell’assenza di Gary. Poco male, perché il pilastro portante della band è stato temporaneamente sostituito da un musicista d’eccezione, Kragen Lum degli Heathem, che non farà sentire la mancanza di Gary grazie ad un’ottima prestazione. Le premesse sono ottime e già dai primi pezzi capiamo che valeva la pena spendere i soldi del biglietto anche solo per assistere alla performance di Steve e soci; si attacca subito con “Black 13” e l’ottima “Blood in, Blood Out”, tratta dall’ultimo album in studio della band, brano che viene cantato a gran voce dal pubblico del live, segno che gli Exodus riescono ancora a produrre thrash di qualità. Il live è ormai stracolmo di fan in adorazione e la temperatura è ormai alle stelle; “Piranha”, “Blacklist”, “Bonded by Blood”….. gli Exodus sono inarrestabili. Il ritorno di Steve sembra aver dato nuova linfa vitale al gruppo che appare ricolmo della stessa energia che sprigionava negli anni ’80. C’è anche il tempo, tra una canzone e una chiacchierata tra Steve e il pubblico, di abbozzare un Wall of Death e qualche circle pit sotto calorosa richiesta degli Exodus. Con la devastante “Strike of the Beast”, i Nostri salutano un pubblico esausto, ma soddisfatto. Gli anni passano, le formazioni pure, ma i fan restano quando si continua con la stessa passione degli esordi.
Setlist
Black 13
Blood In, Blood Out
Children of a Worthless God
Piranha
Salt the Wound
Pleasures of the Flesh
Metal Command
Body Harvest
The Last Act of Defiance
Blacklist
A Lesson in Violence
Bonded by Blood
War Is My Shepherd
The Toxic Waltz
Strike of the Beast
Dopo un interminabile soundcheck, i Testament salgono sul palco pochi minuti dopo la mezzanotte accolti da un grosso boato. Si inizia con “Over the Wall” e si continua con due gioiellini estratti dall’ultima fatica in studio “Dark Roots of Earth” del 2012, “Rise Up” e “Native Blood”, intervallate da “More Than Meets The Eye” tratta da “The Formation of Damnation”. Chuck Billy (Voce) impera in mezzo alla scena e se non canta, suona la sua asta del microfono a mo’ di chitarra, mentre i suoi compagni non si fermano un attimo tra headbanging, assoli e cambi di posizione sul palco. Il pubblico è altrettanto dinamico e non finisce mai di pogare e saltare. Le suggestive coreografie sono la ciliegina sulla torta di una performance resa indimenticabile dalla presenza sul palco di grandi musicisti; oltre all’immenso Chuck Billy ci sono Eric Peterson e Alex Skolnick alle chitarre, Steve DiGiorgio al basso e Gene Hoglan alle pelli. Con una formazione così non si può fallire. Dopo circa un’ora, l’esibizione culmina con il gran finale lasciati ai classici “D.N.R. (Do Not Resuscitate)” e “3 Days in Darkness”, tratti da “The Gathering”, e “Disciples of the Watch” tratta da “The New Order”. I Testament salutano un pubblico ormai stremato, che pian piano svuota il locale con la mente carico di ricordi e con le orecchie ricolme dei tanti riff ascoltati durante la giornata.
Setlist
Over the Wall
Rise Up
More Than Meets the Eye
Native Blood
The Preacher
First Strike Is Deadly
Souls of Black
Eerie Inhabitants
The New Order
Trial by Fire
Into the Pit
Practice What You Preach
D.N.R. (Do Not Resuscitate)
3 Days in Darkness
Disciples of the Watch
Tirando le somme, il Metalitalia.com Festival si dimostra un’ottima realtà che ogni anno cresce sempre di più. Bancarelle con merchandise vario, LP, cd, un’area meet & greet, un punto ristoro dove conoscere gente, fare amicizia, scambiarsi opinioni…..sembrano piccole cose, ma messe insieme rendono un evento come questo vincente in quanto il popolo metal non si accontenta solo della transenna, ma vuole anche un po’ di contorno. Vedendo l’ottimo riscontro ottenuto dal Metalitalia.com Festival e da eventi simili come il Rock Hard Festival e il nostro Truemetal Festival, svoltosi la scorsa estate al Legend Club, la domanda sorge spontanea: il futuro dei Festival Italiani è forse nelle mani delle Webzine e delle riviste? Ai posteri l’ardua sentenza. Intanto godiamoci e sosteniamo il più possibile queste realtà che sono nate soprattutto per la passione per il nostro caro heavy metal.
Live report a cura di Paolo Radaelli