Live Report: Nile + Hideous Divinity + Intrepid + Monastery @ NotteTempio, Modena – 26/09/2024
Vi ho sempre raccontato di come raggiungere le balere di là dall’Enza, ma mai verso Modena o zone limitrofe. La via Emilia in quella direzione, attorno alle 19, è il “Lasciate ogni speranza voi che entrate” dell’automobilista. Te ne rendi conto appena tenti di imboccare una strada che sia una, l’universo ti punta gli occhi addosso come il Prof. Birkenmeier verso Fantozzi e ti serve subito la fatality: triplo suv dietro a un tir, velocità di crociera 25 all’ora e così fino all’inferno. La gran figata di Modena però è l’autostrada: in 10 minuti arrivi e sei praticamente in centro, e quindi al NotteTempio, poche centinaia di metri dietro al McDonald alle porte della città.
Tutto fila liscio, ma non completamente: il concerto inizia infatti prestissimo, ore 19, ed entro nel locale ad esibizione degli Intrepid appena iniziata. Ci pensa la Jennifer a raccontarmi i Monastery e dicendomi che la prestazione è stata molto buona con però ancora poca gente all’interno del locale. L’afflusso massimo, più o meno 300 paganti in totale, arriverà al culmine durante l’esibizione degli Hideous Divinity. Ciancio alle bande; gli Intrepid, band estone, sono giovanissimi e con un solo album all’attivo, Unused Imaginative Capacity, datato 2020. Quello che propongono è un death metal moderno e zeppo di groove che, nonostante alla lunga risulti piuttosto ripetitivo, ha comunque ottime frecce al suo arco e scalda a dovere i presenti, che apprezzano e applaudono. Dieci e lode al cantante, che sembra un Chris Barnes con qualche lustro in meno e si presenta sul palco con ciabatte e calze di cotone, eroe indiscusso della serata, un grande.
Il NotteTempio è un ottimo locale per concerti e ha una disposizione molto simile a quella del Campus a Parma; le dimensioni sono però più ridotte e, a conti fatti, si sente anche molto meglio. I prezzi sono onesti e l’organizzazione è certosina: i cambi di palco durano davvero poco e le band non si fanno attendere. Gli Hideous Divinity sono una macchina da guerra ben rodata e anche oggi lo dimostrano senza alcun problema. I batteristi in questo concerto hanno di che leccarsi i baffi oppure argomentazioni per riflettere sui loro progressi: prima Edoardo Di Santo, poi George Kollias, le prestazioni sono tentacolari e al limite del possibile in ambito death, due musicisti mostruosi. La setlist è piuttosto varia ed Enrico al microfono aizza la folla appena può; vocalmente offre anche una prestazione priva di sbavature e con continui cambi growl-scream senza farci neanche una piega. Bellissimo il cartello “Sto sul palco, torno subito” al banchetto del merch. La resa del concerto è buona ma non di più; la solita pratica insulsa del palco ridotto per i gruppi di supporto ci mette del suo assieme alla mancanza di una seconda chitarra. che avrebbe dato più corpo e sostanza alla band nostrana. Dettagli, Gli Hideous Divinity meritano la carriera che stanno facendo e una loro esibizione live spiega adeguatamente il perchè.
La prima e unica volta che ho visto i Nile risale al 15 luglio 2006, Evolution Festival a Toscolano Maderno; oggi faccio il bis e sembra che da quel giorno sia cambiato poco e nulla. La prestazione di Karl Sanders e soci è, come allora, monumentale. Manca sì un pilastro della storia della band come Dallas, ma i nuovi entrati non sono da meno e la gente sembra letteralmente impazzita. La scaletta è la stessa per tutte le date e consiste in intro, outro e dodici brani suonati. Stop. Niente bis, niente proclami, niente discorsi, un’ora di death metal di altissimo livello e tutti a letto. Sono solo due gli estratti dal nuovo album, To Strike With Secret Fang e Stelae of Vultures ed è un peccato: sarebbe stato bello ascoltare qualcosa della seconda parte, che è riuscitissima. Non viene preso in considerazione neanche Amongst the Catacombs of Nephren-Ka e la scelta dei brani risulta alla fine non completamente appagante ma tant’è. Dal vivo tutto scorre, l’adrenalina è a mille e va bene così; le riflessioni le si fa il giorno dopo e lasciano un po’ il tempo che trovano. I Nile oggi sono ancora una band enorme, perfettamente in grado di scrivere grandi brani come di offrire concerti di alto livello senza perdere un minimo di smalto.
La serata termina in un amen e, attorno alle 23, la Via Emila è quasi completamente deserta. Ormai sembriamo una regione col coprifuoco, luci depotenziate, zone al buio e via dicendo. Del resto, per noi navigatori dell’ombra over 40 sembra ancora quasi tutto normale.
Setlist NIle:
Sacrifice Unto Sebek
Defiling the Gates of Ishtar
To Strike With Secret Fang
Kafir!
Call to Destruction
Vile Nilotic Rites
Stelae of Vultures
In the Name of Amun
Lashed to the Slave Stick
Sarcophagus
Long Shadows of Dread
Black Seeds of Vengeance