Live report: Paul DiAnno, Children Of The Damned e Trick Or Treat a Ferrara
Al Renfe di Ferrara si festeggia halloween rendendo gloria a due tra i più famosi gruppi metal della storia: Iron Maiden ed Helloween. I primi grazie alla straordinaria presenza di Paul DiAnno e della cover band ufficiale italiana, i Children Of The Damned; i secondi grazie alla neonata cover band Trick Or Treat.
Prima band che quasi a sorpresa sale sul palco sono i Trick or Treat, cover band degli Helloween dei bei tempi che furono (quelli della premiata ditta Hansen-Kiske). Con il tipico spirito helloweeniano la band dà vita a uno spettacolo, seppur breve, davvero denso di classici, di capacità e di simpatia. Le coppia di chitarre (Cabri-Benedetti) è protagonista di un’affinità e di un affiatamento davvero notevole, come notevole è la prova di Leo al basso. Davvero bravissimo anche il front-man Alessandro Conti che ripropone le non certo facili linee vocali di Kiske brillantemente e senza errori.
Questa giovane band del modenese è stata davvero una bella scoperta. Complimenti.
Line Up: Alessandro Conti (voce), Luca Cabri e Guido Benedetti (chitarre), Leo
Villani-Conti (basso) Nicola Tomei (batteria).
Setlist: I’m Alive, I Want Out, Ride The Sky, Future World, Eagle Fly Free, Victim Of Fate
I Children Of The Damned sono ormai una realtà affermata nel panorama underground italiano e probabilmente anche la più famosa cover band di tutto lo stivale. In questa serata al Renfe, che ormai è quasi la loro seconda casa, hanno il compito di continuare nell’opera dei Trick Or Treat e di preparare il pubblico per mister Paul DiAnno. Lo fanno alla grande presentando una sequenza di classici degli Iron Maiden dell’era Dickinson in maniera davvero eccelsa. Da segnalare la prestazione vocale a base di grinta e capacità del singer Luca visto più in forma rispetto ad altre volte.
Dopo qualche minuto di pausa di Children Of The Damned tornano sul palco senza il loro cantante ma in compagnia di Paul DiAnno e danno vita allo show principale della serata. Le capacità del combo sono note e quindi credo sia d’obbligo spostare il focus su quello che è stato la voce di due album storici dell’heavy metal.
Paul è notevolmente appesantito, completamente tatuato e non sembra in grande forma, c’è chi parla di un nodulo in gola, i maligni invece di problemi con l’alcool. Quello che è sicuro è che il personaggio in questione ha la voglia di cantare di un bambino, è felice di farlo, scherza coi fans e non si risparmia assolutamente, tanto che alla fine dello show Paul è piuttosto provato e rinuncia anche a fare l’encore. La sua voce non è più quella di venti lunghi anni fa, ma Paul è ancora in grado di dare una dimensione speciale e una grande carica a pezzi del calibro di Wrathchild, Killers o Phantom Of The Opera. Ovviamente dal punto di vista prettamente musicale sono gli estratti dalla sua parentesi coi Maiden i veri highlights della serata, mentre i pezzi della sua carriera da solista, chi più chi meno, sembrano piuttosto vuoti e privi di traino. La partecipazione del pubblico (ahimè pochino e un po’ troppo spento visto chi si trovano davanti) infatti soffre, come ci si poteva aspettare, di alti e bassi spaventosi.
Line Up: Luca Pancaldi (voce), Matteo Panzavolta (basso), Carlo Micheletti e Luca Fortini (chitarre), Gianluca Calanca (batteria)
Setlist (soli): Be Quick Or Be Dead, Two Minutes To Midnight, The Trooper, Revelations, Fear Of The Dark, Run To The Hills
Setlist (con DiAnno): Ides Of March, Wrathchild, Prowler, Dream Keeper, Murderds In The Rue Morgue, The Beast Arises, Remember Tomorrow, Faith Healer, Killers, Phantom Of The Opera, Sanctuary
Alessandro “Zac” Zaccarini