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Live Report: Periphery + Crooked Royals @ Alcatraz, Milano – 27/01/2024

Di Valeria Usiello - 29 Gennaio 2024 - 10:04
Live Report: Periphery + Crooked Royals @ Alcatraz, Milano – 27/01/2024

Live Report: Periphery + Crooked Royals @ Alcatraz, Milano – 27/01/2024
a cura di TypeOfConcert

 

 

Crooked Royals

E’ una delle sere più fredde dell’anno e tocca alla band neozeldandese Crooked Royals scaldare il pubblico di Milano in trepida attesa dei Periphery.

All’apertura delle porte l’Alcatraz risulta già al completo e nel pieno rispetto della scaletta la band inizia puntuale alle 20.

Dopo un paio di brani di rodaggio, il pubblico si lascia trasportare dall’energia e risponde con un energico headbanging, arrivando persino ad omaggiare sul finale con un divertito coro “Porco *io” i giovanissimi neozelandesi  che presentano al pubblico italiano il loro primo album “Quarter Life Daydream” (pubblicato dalla 3DOT Recordings, l’etichetta discografica posseduta e curata dai membri dei Periphery!).

La rappresentanza metalcore di Auckland si fa notare per il suo stile che va oltre la semplice rabbia tipica del genere ma introduce un’ampia gamma di influenze musicali. I Crooked Royals dimostrano infatti di riuscire a combinare il virtuosismo tecnico del metal con le melodie impetuose del rock alternativo e dell’R&B, aggiungendo persino qualche traccia di rap e hip-hop, il tutto basato su pesanti rimandi al prog e al math rock.

L’attacco a due voci di Lee Mackley e Christian Carstensen, punto focale delle loro canzoni, risulta particolarmente riuscito e tra riff aggressivi, urla e qualche canto melodico si fa notare anche Jake Andrews alla chitarra. La band si completa poi con un abilissimo Keane Gilles alla batteria e Conor Lawson al basso. Nel complesso, il suono dei neozelandesi risulta assolutamente moderno, tenero e aggressivo al tempo stesso, addirittura sofisticato in alcune parti.

Il  progressive metal  proposto dai Crooked Royals arriva al cuore dei presenti  grazie all’energia ed alla passione che trasmettono dal palco. I due frontmen scambiano anche qualche battuta scherzosa con i fan, in netto contrasto con la brutalità dell’esibizione, ed i fan ricambiano facendo headbanging, saltando e ballando. Con una buona alternanza di riff pesanti e sezioni pulite, l’esibizione termina con ‘Rumination’, secondo dei  due brani tratti dall’EP del 2019 aggiunti alla setlist.

Degna di nota la loro presenza sotto palco durante il concerto dei Periphery, a testimonianza del loro genuino entusiasmo e coinvolgimento in questo tour.

Una band da tenere d’occhio mentre continua questo viaggio appena iniziato!

Setlist:
  1. Glass Hands
    Counterfeit
    Ill Manor
    Paper Warrior
    Between You and I
    Dissentients
    Copacetic
    Rumination
Crooked Royals
Crooked Royals

 

Periphery

L’attesa è finita.

I Periphery ritornano in Italia dopo circa sei anni dall’ultima apparizione ed il pubblico dichiara con un clamoroso sold out la voglia di riabbracciare i pionieri del genere Djent che portano in scena l’ultimo album “V: Djent Is Not A Genre”.

I Periphery hanno infatti una delle fan base più irriducibili che abbia mai visto negli ultimi tempi e, mentre cerco di farmi spazio all’interno dell’Alcatraz per arrivare in prima fila, percepisco l’entusiasmo dei presenti che si chiedono con incredibile curiosità come sarà questo concerto, considerata proprio la lunga assenza dal nostro paese.

Alle 21.10 i Periphery caricano il palco con tre brani del nuovo album: “Dracul Gras”, “Wildfire” e “Atropos”. L’ingresso in scena si percepisce alquanto statico, in contrasto con l’energia scoppiettante lasciata a fine esibizione dai Crooked Royals. Ma è solo questione di tempo, la band ed i fan entrano in perfetta sintonia già dal secondo brano per culminare poi con un esplosione di cori ed headbanging che hanno fatto vibrare il soffitto del locale sino al termine del concerto.

I Periphery esistono dall’inizio degli anni 2000 e da allora hanno perfezionato la propria arte e i propri live. Parlando di suoni, quello proveniente dal palco è stato veramente di livello superiore ed è riuscito a scuotere nel profondo e riorganizzare le viscere dei presenti in puro stile ‘Djent’. Anche se non c’è stata molta interazione con il pubblico tra una canzone e l’altra, i Periphery hanno continuato a bombardare i fan con una esibizione che non ha premesso a Spencer di fermarsi e prendere fiato se non sul penultimo brano.

La band ha riaffermato la propria identità attraverso il suo groove poliritmico, con sezioni strumentali alla batteria ed al basso che hanno fornito una perfetta base martellante per l’eccellente lavoro chitarristico di Misha Mansoor, Jake Bowen e Mark Holcomb, confermando l’impareggiabile abilità e precisione di questi musicisti che trasmettono la passione per il loro mestiere.

Ascoltare “Make Total Destroy” e “Letter Experiment” uno dopo l’altro è stata un’esperienza catartica che ha portato i fan in una danza felice crescente tra un headbanging e l’altro. Solo a metà set l’interpretazione acustica della toccante canzone “Scarlet” con Sotelo e Holcomb ha calmato il riverbero nelle casse toraciche. Oltre alla promozione del nuovo album, non sono mancati alcuni brani iconici della discografia della band come ” The Way the News Goes …” e “Marigold” accolti da forti applausi e scariche di adrenalina che hanno fatto mangiare letteralmente il pubblico dal palmo delle loro mani, urlando ad ogni parola e cantando a squarciagola.

L’energia si è mantenuta alta durante tutto il set, solo un po’ meno con le nuove canzoni. È probabile che alcuni dei partecipanti non abbiano ancora memorizzato il nuovo album come hanno fatto con i vecchi. Conclude lo spettacolo una versione davvero sconvolgente di “Blood Eagle”, in puro stile metal, facendo di questo concerto un sogno proibito per i nerd della chitarra.

A fine spettacolo posso dire che ciò che mi ha colpito maggiormente di questa performance è stata l’alta qualità della produzione del suono. Il concerto è risultato impeccabile. La nitidezza della batteria e il perfetto equilibrio tra il basso e le tre chitarre sono certa possano trovare posto nella memoria come uno dei concerti metal più validi dell’ultimo decennio. I Periphery sono decisamente al passo con la tecnologia.

A differenza del tour americano terminato nel 2023, i Periphery hanno portato in Europa una setlist alquanto ridotta per questo ‘Wildfire Tour’ ed i fan sono rimasti un po’ con l’amaro in bocca dopo questa lunga attesa per aver avuto appena un’ora e venti di concerto.

“We like to lovingly take the piss out of our fans!” hanno dichiarato i Periphery subito dopo la pubblicazione dell’ultimo lavoro. Questa sera però la band con un clamoroso live ha confermato a gran voce che il Djent non è un genere, il Djent è uno stile, o meglio, uno stile di vita.

A chitarroni spenti, da segnalare il saluto finale al pubblico sulle note del brano “Bye Bye Bye” degli NSYNC!

Setlist:
  1. Dracul Gras
  2. Wildfire
  3. Atropos
  4. The Scourge
  5. Make Total Destroy
  6. Letter Experiment
  7. Scarlet (Acoustic )
  8. The Way the News Goes…
  9. Marigold
  10. Satellites
  11. Blood Eagle
Periphery
Periphery
Photo Report completo della serata: https://www.truemetal.it/heavy-metal-news/photo-report-peripehery-crooked-royalalcatraz-2024-1144996