Vario

Live Report: Pignoletto Fest 2024 WARM UP @ Kinder Garden, Modena – 14/08/2024

Di Gianluca Fontanesi - 16 Agosto 2024 - 10:00
Live Report: Pignoletto Fest 2024 WARM UP @ Kinder Garden, Modena – 14/08/2024

Non assisto ad un concerto da più di un anno, sto diventando come i Darkthrone e potrebbe non essere un bene, anche se non credo mi convertirò mai al doom. La serata di warm up del Pignoletto Fest capita proprio a fagiolo per farmi riprendere l’attività e tornare ad essere un metallaro diligente. Finisco di lavorare, chiudo tutto e partiamo per Modena in perfetto orario. Il teatro delle ostilità è il Kinder Garden, in pieno centro quindi.

La location si presenta subito bene e piuttosto curata: dal palco a diversi stand in cui mangiare, bere, comprare dischi e c’è persino una tatuatrice che esegue piccoli lavori. Ci sono tutte le premesse per fare bene e così alla fine andrà: alla fine la serata conterà quasi trecento partecipanti e, considerato il ferragosto, possiamo tranquillamente considerare l’evento più che riuscito.

La serata di warm up, preambolo al vero e proprio Fest che si svolgerà sabato, cala sul palco quattro ottime band, tra cui degli Hellripper sempre più verso la cresta dell’onda, e che alle 20 avevano già esaurito tutti i cd e i vinili.

L’apertura delle danze spetta a agli Ignobleth che, occhio e croce, avranno la mia età in tre. Questi ragazzi propongono un black metal guerrafondaio senza troppi compromessi, lo suonano piuttosto bene e il pubblico, con la venue ancora non pienissima, gradisce. Il loro ep di debutto, Voidspawn Sacrifice, è appena uscito rigorosamente in cassetta e vi consigliamo di recuperarlo; se vi piacciono gli Archgoat ma con voce umana in growl e non suina siete nel posto giusto. I Toxiarch sono la seconda band a salire sul palco e propongono un buon thrash/death. Tengono abbastanza bene il palco ma risentono parecchio della mancanza di un secondo chitarrista, con cui guadagnerebbero parecchio sia per quanto riguarda l’impatto che la resa dei brani in generale. La prova in ogni caso è convincente e anche il pubblico è soddisfatto. Con i Black Ancestry la situazione inizia a diventare rovente e assistiamo ad un gran bel concerto. La band ha una presenza scenica ottima, suona a memoria e il black/thrash proposto è contagioso, un vero e proprio tuffo nel passato con gilet di pelle, borchie e croci rovesciate. L’old school è ancora vivo e vegeto e band come queste scaldano sempre il cuore. Bravi!

Avete in casa qualche disco degli Hellripper? Ecco, fateli suonare a 78 giri e otterrete un concerto degli Hellripper! La band scozzese, capitanata da James McBain, si presenta in forma smagliante e, forte del fortunatissimo Warlocks Grim & Withered Hags, offre ai presenti un concerto impressionate, tranne un piccolo problema a una chitarra, ma robetta immediatamente risolta. La band sembra godere nel suonare i brani proposti in maniera più veloce possibile e l’impatto è devastante; il batterista è una furia della natura e rende le esecuzioni delle schegge impazzite col tasso di adrenalina oltre il livello di guardia. James, nonostante la giovane età, sembra già un frontman navigato e interagisce il più possibile col pubblico; una persona umile e simpaticissima, che non ha mai lasciato il banchetto del merch e ha scambiato due chiacchiere con tutti. ce ne fossero!

Il coprifuoco, nei centri città, è sempre fisso a mezzanotte in punto; la carrozza ritorna quindi una zucca qualche minuto prima e noi ci dirigiamo appagati verso casa. La serata è andata bene e la gente si è divertita, speriamo che il bis di sabato sera sarà di altrettanto livello. Queste piccole realtà locali meritano tutto il nostro supporto, nonostante il ricambio generazionale sia davvero difficile da intravedere. Sono le nostre annate la linfa vitale di questi concerti, purtroppo poco appetibili per i più giovani, che si contano davvero sulla punta delle dita. Quanto durerà?