Live Report: Ragdolls a Romagnano Sesia (No)
Serata davvero particolarissima quella messa in pista lo scorso venerdì al Rock n’Roll Arena di Romagnano Sesia, teatro sempre più organizzato e convincente d’interessanti eventi in ambito rock e metal.
Tematiche horror, suoni selvaggi e look vistoso, sono stati, infatti, gli argomenti principali dello show, seconda tappa del mini tour italiano che ha visto un’accoppiata decisamente chiassosa e sopra le righe condividere il palco: gli italiani Superhorrorfuck e gli svedesi Ragdolls, binomio di band accomunate non solo dal medesimo approccio musicale, ma anche da etichetta e nuove uscite discografiche, per entrambi giunte nel corso degli ultimi mesi.
L’accogliente arena valsesiana nell’occasione non ha purtroppo ospitato una particolare affluenza di pubblico, scarso sin dalle prime battute del concerto e via via sempre meno folto con il trascorrere delle ore, unico motivo di rammarico per un’esibizione che, salvo alcune piccole pecche, ha mostrato grande professionalità da parte dei musicisti ed un profilo comunque godibile e carico di divertimento.
Live report a cura di Fabio Vellata
Sono circa le 23.00, un orario alquanto “notturno”, quando gli amplificatori iniziano a diffondere il classico fruscio, preludio dell’inizio del concerto. L’apertura è affidata alla colorita compagine veneta dei Superhorrorfuck, gruppo fautore di un acceso glam rock dai risvolti molto spesso umoristici e sfacciati, da poco in circolazione con un nuovissimo full length intitolato “Livingeadstars”. Il perno della band, in piena evidenza sin dagli istanti iniziali, è il blasfemo ed esagitato folletto Dr.Freak, frontman forse non benedetto da corde vocali eccelse, ma dotato di notevole carisma e di una debordante verve da buttare senza riserve sulle assi del palco.
Il pubblico è poco ed il calore degli applausi minimo: dettagli certo non insignificanti, ma non tali da minare la fiducia e la voglia di suonare del quintetto, protagonista di una performance che, grazie ad un’attitudine votata al divertimento più puro, si rivela grintosa e “gasata” esattamente come si converrebbe al cospetto di una ben più vasta platea.
Immediatamente nel “vivo dell’azione”, la band veronese scatena il proprio carico di follia lirica e sguaiato rock n’roll in piena scioltezza, fornendo l’impressione di un nucleo di musicisti che, più d’ogni altra cosa, ama prendere in considerazione l’aspetto spassoso e burlesco della questione musicale.
Incentrata su gran parte dei brani del recente “Livingdeadstars”, l’esibizione mette in risalto la discreta confidenza strumentale e la personalità del bassista Mr*4, buon alter-ego del singer Dr.Freak e del chitarrista ritmico Sergent Anubis. Molto più in ombra il solista Paghalloween, elemento, tra tutti, in possesso della tecnica migliore, ma davvero troppo defilato sulla scena, quasi timido nel mostrarsi in piena luce ed agli scatti delle macchine fotografiche.
“Welcome To My F***k Show”, “Livingdeadstars”, l’allucinante inno alla necrofilia “Lick You To Death” e le irriverenti e beffarde “Pissing on Heaven’s Door” e “Holy Zombie”, i passaggi salienti di uno show cui non mancano uno spiritosissimo intermezzo in stile “pubblicità progresso” e l’esuberante cover di “Hot n’Cold” di Katy Perry, pezzo già apprezzato su disco che rivela, in questa vivace versione glam punk, un notevole impatto anche in sede live.
Il duetto finale – il brano dei Frankenstein Drag Queens From Planet 13, “Mr. Motherfucker” – intonato in compagnia del singer dei Ragdolls, Vikki Violence, è la conclusione di uno show gradevole e di buon livello, non impreziosito da vette di particolare grandiosità ma al quale divertimento, suoni ad alto voltaggio ed un minimo di giocosa follia, hanno conferito i contorni di un ottimo diversivo in una serata altrimenti un po’ spenta.
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Breve intermezzo per un veloce allestimento del palco e qualche cambio microfono ed ecco comparire sulla scena il manipolo di musicisti svedesi guidati dal singer Vikki Violence, già dal look, uniforme per tutti i membri (una trasandatissima mise a strisce lunga sino al ginocchio, calze a rete, anfibi e face painting “cadaverico” ), lascia intendere l’animo e le peculiarità del quartetto scandinavo, un misto tra Misfits, Alice Cooper e Murderdolls.
Quasi in perfetta sincronia con l’ora delle streghe, le 24.00, le asce di mr. Violence e del sodale Damaged L. danno il via allo spettacolo, inaugurato, come su album, dall’intro “One Foot In The Grave”, subito seguita dalla tambureggiante “Beautiful Homicide” e da “Zombie Slammer”, esclusivo estratto dal primissimo EP ”Drink, Dig, Die” realizzato nel 2010.
L’impatto del gruppo con la visione di una platea semi deserta sulle prime non pare essere confortante ma, come già sperimentato con i Superhorrorfuck, nemmeno un freno di particolare spessore allo svolgimento di uno show energico e vigoroso. Unica probabile defaillance sembra di tanto in tanto provenire dalla voce del frontman, talvolta apparsa un po’ in sofferenza e sopraffatta dai violenti riff rock n’roll prodotti dalle chitarre. Acquisita ad ogni modo un po’ di fiducia e maturato qualche applauso da un audience ridotta seppure, in alcuni frangenti, decisamente calorosa, la band snocciola una prestazione più che onorevole, saccheggiando quasi per intero il disco di debutto “Dead Girls Don’t Say No”.
“Halloween Night”, “House Of Horror” e “Gravediggers Dance” come già su album, confermano lo status di momenti migliori anche dal vivo, lasciando il ruolo di curioso diversivo allo stravolto rifacimento in versione hard rock di “Bad Romance”, celeberrimo tormentone dell’insopportabile Lady GaGa.
Con la chiusura affidata all’ottima “Michelle”, altro pezzo forte del recente debutto, ed una veloce fuga dietro le quinte, il gruppo porta a termine un’esibizione anche questa volta interessante, mostrando tuttavia un minimo di disappunto per i pochi partecipanti ormai diminuiti a qualche sparuta unità, tanto da eliminare senza repliche il previsto e classico bis di fine serata.
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Un evento piacevole, come sempre molto ben organizzato dalla Rock n’Roll Arena, sebbene beneficiato da una scarsissima affluenza per due band ancora poco conosciute, comunque meritevoli di applausi per la professionalità dimostrata nell’accettare una sala semideserta ed una limitata partecipazione.
Il rock è anche questo: non perdersi d’animo nemmeno in situazioni di difficoltà oggettiva, soprattutto quando il percorso è appena agli inizi. Del resto, fatte le dovute ed inevitabili proporzioni, anche i Beatles si trovarono ad esibirsi, ad inizio carriera, al cospetto di trenta / quaranta persone a sera.
Per questa volta ci accontentiamo di uno spettacolo che ci ha divertito in ogni caso, portando alla ribalta un acoppiata dall’attitudine smodatamente glam – hard rock e dal valore, in termini di resa, senz’altro ragguardevole
Fortune e sold out, considerando stile e proposta, prima o poi arriveranno.
Setlist:
Intro
Beautiful Homicide
Zombie-Slammer
Shut Up And Drink
Halloween Night
I’m A Werewolf
Bad Romance
Gravediggers Dance
House Of Horror
Michelle