Live Report: Rammstein @ Stadio Olimpico, Torino – 12/07/2022
Rammstein + Airbourne + Duo Abélard
@Stadio Olimpico Grande Torino, Torino – 12/07/2022
Qui puoi vedere le nostre foto del concerto.
Dopo due anni di rinvii, premessa che ancora per un po’ dovremo fare a diversi concerti, finalmente i fan dei Rammstein hanno potuto affollare lo Stadio Olimpico di Torino per la calata italica dei tedeschi.
La band mancava in Italia da non poco, da quando ben sei anni fa vennero per quella che, ad oggi, è stata l’ultima edizione del Gods of Metal.
Dopo un primo tour degli stadi nel 2019 che non aveva toccato il nostro Paese, ma che aveva fatto venire l’acquolina in bocca a tutti gli amanti della band, finalmente quindi è il nostro turno di accogliere i Rammstein.
Ad aprire la serata troviamo il Duo Abélard, un duo di pianiste francesi che suona su un palco secondario posizionato in mezzo al prato.
Non conoscendo la proposta del gruppo abbiamo scoperto con un po’ di sorpresa che, quello che all’inizio poteva sembrare un omaggio ai protagonisti della serata con qualche nota di una loro canzone, “Sonne”, altri non è che il vero soggetto dello spettacolo di apertura. Il Duo Abélard, infatti, propone questa sera nove brani dei Rammstein rivisitati per due pianoforti. Un concerto un po’ spiazzante… che senso ha proporre la versione edulcorata di canzoni che il pubblico ascolterà solo pochi minuti dopo in versione originale, suonate dal gruppo che le ha scritte? A ripensarci a freddo, però, si riconosce il tocco ironico dei Rammstein, e si può apprezzare il loro marchio nella scelta di rendere la serata completamente dedicata a loro: prima ci si scalda con queste versioni ammorbidite e strumentali dei loro brani, poi si fa sul serio con la versione originale di quelle canzoni.
Al di là di queste considerazioni, gli spettatori sembrano apprezzare lo spettacolo e spesso si fanno trascinare ad applaudire a tempo e a cantare alcuni pezzi.
Al termine dell’esibizione del Duo i presenti sono probabilmente ancora più esaltati ed impazienti di vedere gli headliner e, dopo una breve attesa per l’allestimento finale del palco, i megaschermi proiettano il logo della band sullo sfondo di una bandiera italiana a segnare l’inizio del concerto tanto atteso.
Il batterista Christoph Schneider sale dietro le pelli, lascia qualche momento per godersi la reazione entusiasta del pubblico, poi con un colpo di batteria dà il segnale di inizio, mentre scoppiano potenti esplosioni e fuochi d’artificio sul palco. Arrivano poi tutti gli altri membri della band che sbucano da un passaggio sotto al palco, e finalmente “Armee der Tristen” dà inizio al concerto.
Con il suo procedere epico, ma sempre massiccio come tutta la musica della band, il nuovo brano è la perfetta opener che funziona grandiosamente per aprire lo show.
Si continua con musica nuova anche con la seconda canzone, “Zick Zack”, uno dei singoli estratti dall’ultimo disco, che il pubblico conosce già bene e canta a gran voce. La terza canzone è invece un ritorno ai classici più classici, “Links 2-3-4”, uno dei brani più amati del gruppo, che quindi fa esplodere ancora di più l’euforia degli spettatori.
A dirla tutta, in realtà, l’entusiasmo è davvero grande per tutta la serata, e se è vero che su certi classici – come Links, e poi “Mein Teil”, “Ich Will” e altri ancora – il pubblico diventa incandescente, anche su tutti gli altri brani, inclusi i più recenti, la partecipazione è grandissima con la maggior parte dei brani che vengono cantati da tutti quanti a grande voce.
Leggendo commenti su internet, non sono pochi gli spettatori internazionali che lodano il pubblico italiano per essere stato uno dei più calorosi di questo tour, molto più partecipativi rispetto al pubblico di altre date.
Insomma, i Rammstein riescono con la loro magia a far cantare decine di migliaia di persone testi in tedesco che probabilmente tanti neanche capiscono, ma di cui conoscono ugualmente ogni parola, e i fan italiani ricambiano con un calore unico: gli ingredienti perfetti per una serata indimenticabile.
Sul palco tutti danno il massimo, Til Lindemann è scatenato come sempre e, nonostante il caldo, i pesanti costumi e le varie trovate sceniche che sparano fiamme, non si risparmia minimamente, mentre alle sue spalle Flake nei suoi immancabili, eccentrici costumi suona le tastiere camminando sul tapis roulant. Sarà una trovata non delle più appariscenti, ma non appena il tastierista comincia a marciare dietro ai suoi strumenti ci sale l’esaltazione.
Insieme ai musicisti, questa sera un altro protagonista importantissimo è il palco, enorme, elaborato, che ricorda un incrocio tra una fabbrica ed un castello. Davanti al palco quattro torri disposte sul prato fungono sia da sostegno per gli amplificatori, che da parte integrante dello show: proprio da lì vengono spesso sparate potenti fiammate, fuochi d’artificio, fumo e coriandoli.
La serata è un vero e proprio spettacolo, con tante trovate già viste, e altre nuove.
Su “Puppe”, ad esempio, vediamo Till spingere un enorme passeggino sul palco e, una volta indossata una videocamera sull’occhio che trasmette sui megaschermi, vediamo che nel passeggino c’è un bambino deforme che durante la canzone prenderà fuoco.
“Puppe” è un brano che eravamo particolarmente curiosi di sentire, perché la performance vocale particolarmente “disperata” non è certo facile da replicare in concerto, ma il cantante non esita e riesce a sfornare un’esibizione veramente notevole.
Altro momento particolarmente spettacolare è su “Mein Teil” dove troviamo Till cantare vestito da macellaio, un coltello in fondo al microfono, mentre Flake suona da dentro ad un paiolo. Nell’arco della canzone il cantante usa diversi strumenti per sparare fiamme sempre più grosse verso il pentolone, ma alla fine del brano il tastierista striscia fuori provato dall’esperienza ma illeso (tutto parte dello show, ovviamente).
Il pezzo successivo, “Du Hast”, è un altro dei momenti più incredibili dello spettacolo: durante la canzone, infatti, il cantante fa partire dei fuochi d’artificio da una specie di arco, dando il via ad una serie di altri fuochi che dal palco raggiungono le torri in mezzo al prato, per poi tornare indietro in un trionfo di fuoco, luchi ed esplosioni.
Con “Sonne”, che sarà protagonista di abbondanti e potenti fiammate dal palco e dalle torri, si conclude la prima parte del concerto, dopo che la band si inchina e lascia il palco.
Dopo qualche momento di pausa vediamo i sei musicisti comparire, insieme al Duo Abélard, sul palchetto secondario dove insieme suonano una versione rivisitata di “Engel”, mentre sui mega-schermi scorrono le parole facendo diventare il brano quasi un karaoke che coinvolge immediatamente tutti i presenti. Ci spiace un po’ non aver potuto sentire la splendida canzone nella sua veste originale, ma apprezziamo comunque un momento che certamente rende più unico e particolare il concerto.
Al termine del pezzo i musicisti tornano sul palco, ma potevano farlo solo camminando sobriamente indietro? Certo che no, e allora vengono calati dei gommoni sul pubblico, e la band torna sullo stage cavalcando l’onda umana dei loro fan.
Siamo ormai all’encore, e quindi troviamo una concentrazione di classici, insieme alla più recente Ausländer, che anche lei orami è quasi un classico; con il suo stile Eurodance, la canzone è stata amatissima dai fan fin da subito, e dal vivo non può che scatenare balli entusiastici da tutto il pubblico.
Dopo “Du riechst so gut” e “Pussy” la band lascia nuovamente il palco, ma ritorna poco dopo per “Rammstein” dove i chitarristi Kruspe e Landers incrociano fiammate sparate dai loro strumenti, mentre Lindeman indossa una specie di zaino che proietta un ventaglio di fuoco tutto intorno a lui.
L’abbiamo capito, ai Rammstein piace il fuoco (nulla di nuovo per chi li ha già visti), ma anche chi li conosce già rimarrà stupito da come riescano ad inventare sempre modi elaborati di sfruttarlo, e di rendere ancora più spettacolare lo show.
“Ich Will” segna un altro dei momenti di partecipazione più calorosamente sfrenata del pubblico e lascia il posto ad “Adieu”, nuova canzone che è semplicemente perfetta per concludere un concerto durato ben due ore e mezza.
Nel 2019 i tedeschi sono tornati un album omonimo dopo una pausa in studio durata un decennio, e quest’anno hanno pubblicato “Zeit”. A Torino hanno suonato ben nove canzoni da questi due dischi, confermando anche dal vivo che la loro vena creativa non si è certo prosciugata, anzi, a quasi 30 anni dall’inizio della loro carriera riescono ancora a creare brani che non fatichiamo ad immaginare come classici del domani.
Al termine dello spettacolo non abbiamo dubbi, i Rammstein hanno messo insieme uno degli show più enormi del Rock e Metal, forse IL concerto più spettacolare, nel senso più stretto del termine, che uno possa vedere al giorno d’oggi.
Uniamolo a musica grandiosa, perfetta per trascinare le masse, e otteniamo una serata che nessuno dei presenti dimenticherà tanto presto.
Torniamo a casa con il collo dolorante e il sorriso stampato in faccia. Grazie Rammstein.
Setlist:
Armee der Tristen
Zick Zack
Links 2-3-4
Sehnsucht
Zeig dich
Mein Herz brennt
Puppe
Heirate mich
Zeit
Deutschland [Remix di Richard Z. Kruspe]
Deutschland
Radio
Mein Teil
Du hast
Sonne
Encore 1:
Engel [Piano-Version, sul palco B con il Duo Abélard]
Ausländer
Du riechst so gut
Pussy
Encore 2:
Rammstein
Ich will
Adieu