Live report: Rod Sacred, T.I.R. e Feral Birth @ Rock’N’Roll Milano, 25.11.2017
HEAVY METAL REVIVAL
Rod Sacred
T.I.R.
Feral Birth
Rock’N’Roll, Via Bruschetti, Milano
Sabato 25 novembre 2017
Sotto l’egida del moniker Heavy Metal Revival si materializza lungo tutto lo Stivale – o quasi – il mini tour grifato Soundsrock Agency di quattro date da parte di due colonne dell’HM tricolore: i romani T.I.R. e i sardi Rod Sacred. Con gruppi in apertura diversi in base alle location: Dark Ages al Rock Out di Castrezzato (BS), Feral Birth a Milano e Graal a Roma, l’accoppiata registra suo malgrado anche la cancellazione del gig di venerdì 24 novembre al Colony di Brescia, quello che doveva probabilmente essere lo show cardine per tutta la carovana, che vedeva i Black Star Riders headliner, i quali hanno dato forfait impossibilitando, di fatto, l’intero svolgimento della kermesse.
Poco male – in realtà molto male – quando accadono situazioni di questo tipo per chi ci investe e magari decide di imbarcarsi in una serie di concerti proprio perché vi è quello clou all’interno, senza parlare dell’incazzatura dei fan e dell’agenzia coinvolta nell’organizzazione del tutto.
Successivamente alla data del Rock Out e un day off forzato è il celebrato Rock’N’Roll di via Bruschetti a Milano ad accogliere l’HM Revival. Ad aprire le ostilità, sabato 25 novembre intorno alle 22, i milanesi Feral Birth che, giocando in casa, possono godere di uno zoccolo duro di fan che non li smette di incitare durante la loro heavy metal performance, convinta, che termina sulle note di Territory dei Sepultura.
Il tempo di un veloce cambio palco ed è poi la volta dei romani T.I.R. che spaccano sin da subito partendo in sesta piena sulle note di “Roma”. Il combo capitanato dalle due chitarre Sergio Bonelli e Danilo Antonini fornisce Acciaio Docg ed è quello che la gente vuole, grazie anche a dei suoni ben bilanciati e potenti. Il resto della band si assesta su altre certezze quali Dino Gubinelli al basso e a Flavio Falsone alla voce: un defender d’eccezione che nonostante la giovane età – rispetto a quella degli altri T.I.R. e anche del sottoscritto… – con coraggio s’è preso dietro il microfono il posto di “Ciape” Cialone, mica l’ultimo cudeghìn sulla piazza… Alla batteria Andrea De Carolis, turnista d’eccezione che consolida non poco la “botta” fornita dell’intera formazione. Fra una posa a la Judas Priest e l’altra – apprezzatissime proprio perché difficili da realizzare date le dimensioni non esagerate del palco – i T.I.R. conducono uno show degno della loro storia: “Dark Rebel”, “Vai”, “Nell’Anima” scorrono che è un piacere. Poi, nel momento in cui si hanno “in canna” carichi da 90 come “Heavy Metal T.I.R.” e “Satan’s Ride”, posta a chiudere il concerto, il coinvolgimento è assicurato.
Ultimi in scaletta i Rod Sacred, che tornano ad esibirsi a Milano dopo decenni. L’ultima volta fu al Sorpasso negli anni Ottanta. Combo che rappresenta tout court l’HM proveniente dalla Sardegna nel cuore degli appassionati, capostipiti di un intero movimento isolano, Franco Onnis & Co. come gli amici T.I.R. dimostrano quanto valgano anni e anni di milizia, sangue e lacrime versati ma anche tante soddisfazioni in carriera sul terreno a loro più congeniale: il palco. Pezzi tratti dall’omonimo Lp del 1989 si alternano ad altri provenienti dall’ultimo album Submission con una soluzione di continuità che beneficia, come per i predecessori, di suoni all’altezza. “Submission”, “Don’t Fear the Rain” e “Live your Life Again” sono autentiche bordate HM ma il climax si raggiunge durante l’esecuzione di “Rod Sacred”, pezzo destinato a divenire un inno. La formazione “pesta” dall’inizio alla fine e conclude sulle note di “Crazy for you”, fornendo dosi da cavallo di Acciaio strafottutamente classico, che arriva in pancia sulla scia dell’iperbole disegnata dai maestri Saxon , Riot e Judas Priest. I Rod Sacred sono una band compatta, una “macchina” che non delude le attese, grazie a veterani della scena quali Antonio Deriu alla voce, affiancato dalle affilatissime asce di Jimmy Carboni e Peppo Eriu. Las but not least, il bombardiere Andrea Atzeni, altra garanzia di Metallo ortodosso.
L’ennesima notte da portare nel cuore, insomma, per lo scriba e probabilmente anche per molti altri degli astanti in quel di via Bruschetti angolo via Zuretti.
Delle presenze in termini numerici del pubblico non scrivo volutamente: la tiritera, chi è uso frequentare queste stesse pagine web a sfondo nero la conosce già abbondantemente. Una “guerra” persa e una realtà irreversibile da tempo, anche in caso di evento a ingresso gratuito come in questo caso. PUNTO!
Stefano “Steven Rich” Ricetti