Live Report: Saxon @Fryshuset, Stoccolma, Svezia 29/09/2018
SAXON + THE POODLES + FM + RAVEN
29/09/2018 @Fryshuset, Stoccolma, Svezia
Live report e foto a cura di Davide Sciaky
Il Fryshuset di Stoccolma è un locale che ogni anno accoglie tantissimi concerti di qualità; a seconda delle band coinvolte viene utilizzata la sala Klubben, quella più piccola, o l’Arenan, molto più grande.
Se quest’anno tanti gruppi anche importanti come Obituary e Magnum si sono ritrovati nel Klubben, per una potenza come i Saxon era inevitabile finire in un Arenan sold out davanti a 2000 spettatori.
Ad accompagnare gli inglesi troviamo Raven, FM e The Poodles, tutte ottime band che rendono ancora più appetitoso il concerto; purtroppo, essendo impegnato ad intervistare i Saxon (intervista che potrete leggere presto su queste pagine) arrivo in sala solo per il finale del concerto dell’ultima band di supporto.
Da quello che ho modo di vedere, comunque, gli svedesi sanno il fatto loro e mettono su un ottimo show, perfetto per scaldarsi in attesa dello gruppo principale della serata; il pubblico, anche se un po’ freddamente, sembra apprezzare l’esibizione e saluta i Poodles con un applauso e qualche fischio d’approvazione mentre lasciano il palco.
Dopo un rapido cambio palco arriva il turno dei Saxon: calano le luci, parte ‘It’s a Long Way to the Top (If you Wanna Rock N’ Roll)’ degli AC/DC, i musicisti salgono sul palco ancora buio e si parte.
La prima canzone è la title track del nuovo album, ‘Thunderbolt’ e, a giudicare dalla reazione del pubblico, sembrerebbe proprio l’ennesimo album della band apprezzato non solo dalla critica, ma anche dai fan.
Segue ‘Sacrifice’ e si torna al nuovo album con ‘Nosferatu (The Vampires Waltz)’ che conferma la mia opinione, il pubblico canta a gran voce, “Nosferatu creature of the night, Nosferatu darkness kills the light”, insomma, c’è un grande entusiasmo e una reazione nettamente più calda di quanto visto col gruppo precedente; l’esaltazione aumenta ancora con la canzone successiva, il primo salto indietro nel tempo di quasi quarant’anni, ‘Motorcycle Man’.
Pochi momenti prima Biff mi aveva rivelato di non avere nessuna routine particolare per mantenersi in forma durante il tour, e questo è veramente incredibile osservandolo sul palco: la bianca criniera si muove fluida mentre il cantante fa headbanging entusiasta, la voce è potentissima e non fallisce mai, non importa quanto in alto o in basso si spinga, e continua a saltare incoraggiando il pubblico – pubblico che, tra l’altro, è comunque più statico del sessantasettenne Biff Byford.
Si torna sull’ultimo album, album che è ovviamente e giustamente protagonista della serata, con ‘Predator’: su questa canzone, considerato che ci troviamo a Stoccolma, speravo – e un po’ mi aspettavo – che saltasse fuori Johan Hegg a cantare dal vivo le parti che ha registrato in studio ma così non è; se la sorpresa non è il cantante degli Amon Amarth, è ancora più sorprendente scoprire che è il bassista Nibbs Carter a cantare le parti in growl in maniera assolutamente convincente.
Lo show continua con un alternarsi di vecchi classici e di ottimi pezzi più recenti tra una ‘Strong Arm of the Law’, una ‘Battering Ram’ e ‘Power and the Glory’ mentre Doug Scarratt e Paul Quinn si scambiano assoli taglienti e potentissimi.
Dopo ‘Dallas 1 PM’ Biff si fa lanciare degli smanicati dal pubblico per tutta la band, i musicisti indossano le giacche dei fan piene di toppe ed iniziano a suonare ‘They Played Rock and Roll’; esiste qualcosa di più Metal dei Saxon che inforcano degli smanicati per suonare una canzone tributo a Lemmy?
Come sull’album, a metà della canzone si sente la voce di Lemmy dire “We are Motörhead, and we play Rock N’ Roll” ed è subito pelle d’oca; la canzone già sull’album era un bel tributo, ma dal vivo è ancora più potente ed emozionante.
Da questo momento la setlist diventa quasi un best-of dei pezzi più noti ed amati di Saxon, a cui si aggiunge la nuova ‘Sons of Odin’: ‘And the Bands Played On’, ‘747 (Strangers in the Night)’, ‘Crusader’ e ‘Princess of the Night’.
Il pubblico canta entusiasta tutti i pezzi e urla ancora più forte quando la band lascia il palco; i cinque musicisti tornano rapidamente sul palco per un lungo encore, ciliegina sulla torta di un concerto già grandioso.
La chiusura dello show è riservata ad un poker di classici, ‘The Eagle Has Landed’, ‘Heavy Metal Thunder’, ‘Wheels of Steel’ e ‘Denim and Leather’, una colata di metallo incandescente che stordisce come un cazzotto in faccia tutti i presenti, un cazzotto estremamente piacevole.
I Saxon, nonostante l’età media di più di 60 anni, dominano ancora incontrastati.
Setlist:
- Thunderbolt
- Sacrifice
- Nosferatu (The Vampires Waltz)
- Motorcycle Man
- Predator
- Strong Arm of the Law
- Battering Ram
- Power and the Glory
- Solid Ball of Rock
- The Secret of Flight
- Dallas 1 PM
- They Played Rock and Roll
- And the Bands Played On
- 747 (Strangers in the Night)
- Sons of Odin
- Crusader
- Princess of the Night
- The Eagle Has Landed
- Heavy Metal Thunder
- Wheels of Steel
- Denim and Leather
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