Live Report: Slayer + Anthrax a Trezzo (MI)
SLAYER, ANTHRAX
Live Club Trezzo – Live Club – Trezzo, 15/06/2014
Live Report a cura di Giacomo Cerruti
Photo Report Slayer a cura di Michele Aldeghi
Photo Report Anthrax a cura di Michele Aldeghi
Stasera il Live Club avrà l’onore di ospitare un’accoppiata micidiale del thrash metal, ovvero due pietre miliari di nome SLAYER e ANTHRAX, evento che per la prima delle due date italiane ha richiamato tanta gente da far registrare il sold-out. Come di consueto i fans cominciano ad arrivare dal mattino presto, l’affluenza prosegue sino a sera, e all’apertura cancelli scatta la frenetica corsa alla transenna.
Durante l’attesa il locale si riempie velocemente, il pubblico è in trepidante attesa e pronto a scatenarsi.
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ANTHRAX
Finalmente le luci si spengono e gli ANTHRAX calcano lo stage, irrompendo con “Caught In A Mosh” generano il delirio che esplode con la successiva “Madhouse”.
È giusto precisare che stasera abbiamo solo 3/5 della band, in quanto Charlie Benante è in riabilitazione per un problema alla mano, mentre Rob Caggiano è ormai stabile nei Volbeat. Nonostante ciò la formazione è molto compatta, il grande Scott Ian trafigge la folla con riff distruttivi ed assoli taglienti, seguito a ruota da Jon Donais (Shadows Fall) che si dimostra un ottimo rimpiazzo, Frank Bello esaltato come sempre fortifica la sezione ritmica con rombanti giri di basso. Alla batteria abbiamo Jon Dette, il quale avendo militato con Slayer e Testament si destreggia egregiamente tormentando piatti e pelli, infine l’inossidabile Joey Belladonna si accanisce sulla folla con voce furiosa ma al tempo stesso calibrata. I nostri suonano con grinta e passione, si spostano da un lato all’altro del palco incitando continuamente i fans, che cantano, saltano e pogano senza pietà, in particolare con pezzi come “Deathrider” e “Got The Time”, dove si creano i famigerati moshpit, la calca verso le prime file aumenta brutalmente e c’è un costante crowd surfing. Dell’ultimo album “Warship Music” eseguono solo “Fight’em ‘Til You Can’t” e “In The End” durante la quale vengono spiegati i teloni raffiguranti i compianti Ronnie James Dio e Dimebag Darrel, momento toccante anche per i thrasher più cattivi, in seguito si ritorna a saltare con un’inaspettata T.N.T. tratta dal cover-album “Anthems”. Il pubblico è euforico, soprattutto quando Scott annuncia la registrazione di un futuro album, e con l’infuocata doppietta “I Am The Law” e “Antisocial” segnano il termine di uno show granitico sotto tutti i punti di vista, un ottimo rodaggio per il peggio che verrà. Gli Anthrax hanno indiscutibilmente lasciato un segno indelebile e ricoperti da concitati applausi lasciano il palco ai tanto attesi headliner.
Setlist:
Caught In A Mosh
Madhouse
Indians
Got The Time (Joe Jackson cover)
In The End
Fight’em ‘Til You Can’t
T.N.T (AC/DC cover)
Deathrider
I Am The Law
Antisocial (Trust cover)
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SLAYER
Durante il cambio palco i cori d’incitamento non si fanno aspettare, il locale è colmo di gente assetata di thrash in trepidante attesa di dare sfogo alla loro rabbia. A un certo punto si spengono le luci e lo stage si tinge di rosso, la tensione sale alle stelle, la platea rimbomba di urla che esplodono in un boato quando si materializzano i famigerati SLAYER, incendiando il palco sulle note di “Hell Awaits”. L’entusiasmo collettivo si fa sentire all’istante con pogo e spinte a volontà come la tradizione vuole, Tom Araya e soci sono come sempre determinati a mietere vittime, infatti il repertorio comprende la maggior parte di classici del passato come “The Antichrist”, “Die by the Sword”, “Captor of Sin” e molte altre cannonate. Pezzo dopo pezzo l’atmosfera si surriscalda, masse di persone si spostano da un lato all’altro della platea, il pogo è frenetico e si perde il conto delle persone che si fanno lanciare sui malcapitati delle prime file. Di fronte a cotanta band non poteva essere diversamente, abbattono sui fans un muro di suono violentissimo, Kerry King tortura la chitarra con riff devastanti e assoli micidiali, affiancato dall’ormai consolidato Gary Holt che si dimostra una mitragliatrice di note taglienti, la batteria trema sotto la furia distruttiva di Paul Bostaph vero e proprio macellaio di piatti e pelli.
L’impatto scenico e sonoro sono imponenti, il tutto sotto le redini di Mr. Tom Araya, l’operazione subìta anni fa alla schiena non gli permette più di scapocciare vorticosamente, ma non gli impedisce di dominare la scena investendo la folla con voce dalla potenza inaudita salvo qualche leggera sbavatura, ed armato del tuonante basso macina note assassine. La platea sta diventando un mattatoio, il pubblico è in delirio costante soprattutto quando Tom come da copione annuncia “War Ensemble” e “Dead Skin Mask”, ma la macchina da guerra “Slayer” non accenna a rallentare, suonando ininterrottamente salvo un paio di brevi pause per i ringraziamenti da parte di Tom, ricambiati con fragorose urla, applausi e cori personali verso lui e la band. Ma il peggio deve ancora arrivare, dopo “Hallowed Point” si sente un suono sinistro e prolungato, ad un tratto Paul batte tre colpi, tutti sono consapevoli di cosa sta arrivando e nell’aria l’emozione si mescola al terrore, infatti il terzo rintocco da il via alla temibile “Raining Blood” che scatena il pandemonio, seguita da “Black Magic”. Dopodiché Tom e soci si ritirano per una meritata pausa e i fans possono ricomporsi riprendendo fiato per il gran finale che non tarda ad arrivare. Al rientro ripartono alla grande con “South of Heaven” e come colpo di grazia, anzi, di mannaia, viene scoperto il telone commemorativo per Jeff Hanneman che da il via alla spietata “Angel Of Death” che non fa prigionieri ma solo vittime, ponendo fine ad una sanguinosa carneficina che ha placato la sete di thrash, sangue e violenza. Gli anni passano ma gli Slayer erano, sono e saranno sempre una garanzia del thrash metal puro, posso confermare che hanno fatto tremare il locale e aperto una crepa che non si chiuderà mai più, è stato a tutti gli effetti uno “show no mercy!!!”.
Setlist:
Hell Awaits
The Antichrist
Necrophiliac
Mandatory Suicide
Captor of Sin
War Ensemble
Disciple
Postmortem
Hate Worldwide
At Dawn They Sleep
Die by the Sword
Chemical Warfare
Implode
Seasons in the Abyss
Dead Skin Mask
Hallowed Point
Raining Blood
Black Magic
Encore:
South of Heaven
Angel Of Death
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