Live Report: Sleep @Debaser, Stoccolma, Svezia 21/05/2018
SLEEP + WOLFBRIGADE
21/05/2018 @Debaser, Stoccolma, Svezia
Live report e foto a cura di Davide Sciaky
Una lunga coda aspetta l’apertura delle porte fuori dal Debaser di Stoccolma: il concerto degli Sleep è sold-out da settimane e tra i fan in attesa l’eccitazione è palpabile.
Quando il locale finalmente apre la folla riempie rapidamente la sala e, tra una birra e l’acquisto di una maglietta o un grinder (gadget immancabile tra il merch della band americana) marchiati Sleep, la mezz’ora di attesa prima del concerto passa in fretta.
Alle sette in punto i Wolfbrigade salgono sul palco e cominciano a suonare.
Gruppo svedese dedito ad un piacevole Hardcore Punk che occasionalmente sfocia nel Death Metal, i Wolfbrigade scaldano il pubblico con la loro energia, anche se la musica non è esattamente vicinissima a quella degli Sleep.
Il pubblico sembra comunque apprezzare e gli svedesi non mancano in entusiasmo con una setlist che pesca da tutta la loro ventennale carriera; iniziando con la recente ‘Catch 22’ tornano indietro nel tempo fino a ‘November Delirium’ canzone risalente a quando si chiamavano ancora Wolfpack negli anni ’90.
Andando avanti e indietro tra pezzi più e meno recenti, i cinque scandinavi chiudono con ‘Ride the Steel’ la loro esibizione.
Arriva finalmente il turno degli Sleep e il locale è oramai strapieno, il caldo soffocante nella sala poco arieggiata un clima perfetto per la pesante musica che attende gli spettatori.
Matt Pike sale sul palco a torso nudo, immediatamente seguito dai due compagni di band, e si inizia subito con ‘The Sciences’ canzone che dà il titolo all’ultimo album uscito a sorpresa il mese scorso.
Senza pause il gruppo continua con ‘Marijuanaut’s Theme’, altro pezzo nuovo, e poi con un grande classico, ‘Holy Mountain’.
Pike sulla destra macina riff che pesano come macigni, Al Cisneros sulla sinistra non si allontana mai troppo dal microfono mentre percuote il suo basso, Jason Roeder dietro la batteria scandisce il tempo senza perdere un colpo.
Dopo la terza canzone Cisneros finalmente interagisce con il pubblico ma solo per un veloce ringraziamento, “Thank you Stockholm”, prima di buttarsi a capofitto in un’altra canzone, ‘The Clarity’.
Nell’arco della serata il cantante ripeterà il ringraziamento un’altra volta o due, limitando a questo le sue interazioni con i fan; per il resto del concerto la band rimane completamente concentrata su una cosa sola, la musica.
Continuando tra pezzi nuovi e meno nuovi, gli stoner americani esaltano il pubblico che scapoccia e salta nonostante il poco spazio nella sala gremita.
Quando la band si allontana dal palco, gli spettatori li richiamano a gran voce con urla, applausi e fischi, finché i tre non tornano per un encore di lusso, ‘Dragonaut’.
Dopo questo pezzo finale gli americani ringraziano e si ritirano.
Se la setlist è corta sulla carta, solo otto canzoni, non si può dire lo stesso dello show: i lunghi pezzi, le sonorità dilatate, l’atmosfera pesantissima regalano al pubblico un’ora e mezza di grandissimo spettacolo.
Voto: 4/20
Setlist:
- The Sciences
- Marijuanaut’s Theme
- Holy Mountain
- The Clarity
- Sonic Titan
- Antarcticans Thawed
- Aquarian
- Dragonaut
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Davide Sciaky