Live Report: Sonata Arctica + Trick or Treat a Milano
LIVE REPORT SONATA ARCTICA + TRICK OR TREAT
Live Club Trezzo – 28/04/’14
In quel di Trezzo cade un’incessante pioggia. Dal cielo coperto non filtra neanche un raggio di sole, sembra di essere ritornati in autunno. Ma il clima rigido non impedisce ai fans dei mitici Sonata Arctica di appostarsi ai cancelli sin dal mattino presto, dimostrando la loro profonda devozione, fortunatamente riparati da un gazebo. I cinque finlandesi sono tornati alla ribalta per promuovere l’ultimo disco “Pariah’s Child”, album molto discusso da critica e fan. Ad accompagnarli nel tour europeo abbiamo uno special guest di tutto rispetto, i nostrani Trick or Treat.
Dopo aver patito tanto freddo finalmente si aprono i cancelli, ed i fans reduci dalla pioggia possono finalmente entrare raggiungendo la tanto ambita transenna. Una volta entrati l’attesa è ancora lunga, ma non appena le luci si spengono e parte l’intro “Down of Time”, gli stravaganti Trick or Treat fanno capolino sullo stage esordendo con “Prince With a 1000 Enemies”, tratta dal terzo album “Rabbits’ Hill Pt.1” uscito nel 2012. Il numeroso pubblico riceve immediatamente una scossa vitale, ripagata con sonore urla e applausi. In attività dal 2002 i ragazzi sanno come tenere il palco e far divertire con il loro frizzante power metal, dalle “caramellose” chitarre di Luca Cabri e Guido Benedetti fuoriescono potenti riff e assoli tirati, fortificati da Leone Villani Conti le cui agili mani viaggiano da un capo all’altro del basso, il tutto sotto gli incessanti colpi di piatti e pelli da parte di Luca Setti.
I nostri hanno una forte presenza scenica, suonano dalla prima all’ultima nota con energia e passione dimostrandosi molto coesi. A tenere le redini è il frontman Alessandro Conti, che cattura il pubblico con la sua inossidabile voce: ad ogni acuto segue un’ovazione. Inoltre stasera la band “gioca in casa” quindi può tranquillamente scherzare ed interagire col pubblico, che risponde ad ogni pezzo con entusiasmo. Purtroppo il tempo a disposizione è limitato, rapidamente si giunge all’ultima doppietta “Girls Just Want to Have Fun” (Cyndi Lauper cover) e “Like Donald Duck” personaggio che Alessandro imita indossando i consueti guantoni di gomma. La performance dei cinque modenesi è stata come sempre di alto livello sotto tutti i punti di vista. Nonostante i pochi pezzi a disposizione hanno saputo dare la giusta spinta alla serata tenendo alto il nome del power metal italiano. Dopo i saluti di rito con foto panoramica dal palco, possono ritirarsi a testa alta accompagnati da calorosi applausi. Piccola annotazione: Alessandro per le ultime canzoni si è legato al petto una videocamera con un’apposita imbragatura… stanno forse raccogliendo materiale per un futuro DVD? Lo scopriremo al prossimo “dolcetto o scherzetto?”.
Vedi il Photo Report completo dei Trick or Treat.
Setlist:
Intro – Down of Time
Prince With a 1000 Enemies
Loser Song
Rabbits’ Hill
Girls Just Want (Cyndi Louper cover)
Like Donald Duck
Terminato questo rodaggio di altissimo livello il pubblico è ben riscaldato; non appena i tecnici iniziano a preparare il palco dalle platee i fan intonano il coro “Sonata, Sonata, Sonata!!” che culmina con la scoperta del telone dove si staglia il lupo di “Pariah’s Child”.
Il locale si è nel frattempo riempito, la tensione cresce e l’attesa sembra non finire mai, ma ad un tratto le luci si spengono e parte l’intro, tra le urla concitate Tommy Portimo prende posizione alla batteria facendo partire un coro spontaneo in suo onore. A seguire entrano in scena tutti gli altri e per ultimo l’inossidabile Mr. Tony Kakko. Lo spettacolo inizia sulle note di “The Wolves Die Young”.
Dall’ultima apparizione nel 2012 il repertorio è nettamente cambiato, infatti oltre ai pezzi del nuovo disco i nostri propongono molte perle del passato, coerentemente con quanto annunciato dallo stesso Tony per festeggiare i quindici anni di carriera.
Incredibile l’entusiasmo dei fans per classici come “My Land”, “Tallulah” ed altre, ma cori e applausi non sono mancati per anche i nuovi pezzi come “Cloud Factory” e “X Marks the Spot”. La band è in forma smagliante, Elias Viljanen sprigiona riff portentosi e assoli graffianti, il nuovo bassista Pasi Kauppinen si dimostra un ottimo elemento, oltre che per la notevole tecnica risalta per la sua espressione indemoniata. Henrik Klingenberg è l’addetto alle melodie sia veloci che cadenzate: le sue mani si destreggiano tra tastiera fissa e a tracolla; il tutto è diretto da Tommy Portimo alla batteria, motore rombante che pesta su piatti e pelli senza sosta. Tony si dimostra sempre un frontman carismatico, la sua voce non perde un colpo dall’inizio alla fine, e come sempre basta un suo cenno per far alzare e muovere le braccia a tempo all’intera platea. L’entusiasmo cresce sempre di più, tra i componenti c’è una forte sinergia, cambiano di posizione e si affiancano. Inoltre a differenza dei precedenti show non hanno riservato la parte acustica, bensì hanno suonato un pezzo dietro l’altro fino alla cannonata finale composta da “Kingdom for a Heart” (purtroppo abbreviata) e “Wolf & Raven”. Durante la pausa i fans acclamano i loro idoli a gran voce, che senza farsi attendere troppo rientrano con il pezzo nuovo “Blood”, seguita dalla tanto attesa “San Sebastian” esaltando i presenti che iniziano a spintonarsi, cosa ancora non successa nonostante la notevole partecipazione… per concludere “Don’t Say a Word” seguita dalla rituale outro “Vodka” cantata all’unisono.
Al termine dello show, possiamo tranquillamente affermare che i cinque finlandesi hanno messo a “ferro e ghiaccio” il Live Club, che ricorderà per molto tempo questa “bufera power metal” targata Sonata Arctica. Volendo trovare qualche criticità, purtroppo in parte il suono è risultato un po’ impastato, con la tastiera spesso messa in secondo piano dal missaggio. D’altro canto la band ha dato il massimo e può finalmente congedarsi, accompagnata da una bufera di urla ed applausi da parte dei fans pienamente soddisfatti.
Vedi il Photo Report completo dei Sonata Arctica.
Setlist:
Intro
The Wolves Die Young
Losing My Insanity
My Land
In the Dark
Cloud Factory
What Did You Do in the War, Dad?
FullMoon
X Marks the Spot
Tallulah
White Pearl, Black Oceans…
I Have a Right
Love
Kingdom for a Heart (abridged)
Wolf & Raven
Encore:
Blood
San Sebastian
Don’t Say a Word (with Vodka outro)
Live Report a cura di Giacomo Cerutti.