Live Report: Steve Vai a Nonantola (MO)

Di Fabio Vellata - 27 Ottobre 2013 - 20:02
Live Report: Steve Vai a Nonantola (MO)

Steve Vai

Mercoledì 02 ottobre 2013 – Vox di Nonantola (Modena)

Live report a cura di Chiara Pedrazzoli e Fabio Vellata

Pronti per la penultima tappa italiana del tour di Steve Vai, andata in scena lo scorso mercoledì 2 ottobre al Vox di Nonantola (Modena).

Poco il pubblico all’apertura dei cancelli, avvenuta intorno alle 19.30: una quindicina di persone, non di più. Solo qualche ora dopo, passate le 21, il locale ha finalmente iniziato a popolarsi. Facile intuirne le ragioni: probabilmente trattandosi di data infrasettimanale, in pochi hanno potuto presentarsi puntuali alla prima apertura. Va detto in ogni modo che, anche per via dell’alto numero di scuole di musica nella zona, oltre che per il nome altisonante dell’artista, il Vox si è poi riempito sino all’orlo: fra i presenti, molti musicisti emiliani più e meno noti .

Steve Vai si presenta subito in ottima forma, molto espressivo e spiritoso nella sua performance, con un’ottima presenza scenica. Inutile sottolineare il valore dei musicisti pronti ad affiancarlo: dopo solo un paio di brani, infatti, ecco un pezzo scritto direttamente dal chitarrista ritmico Dave Weiner, fresco autore di un album solista. Successivamente ci sarà spazio per dimostrazioni di assoluta bravura anche per il resto della band.

Vai parla e scherza con il pubblico raccontando giovialmente che vorrebbe suonare per 6 ore: la speranza è che, al suo ritorno da queste parti, qualcuno possa ricordare ancora il suo spettacolo di stasera. E poi dopo tutto, “le canzoni scritte in tanti anni sono innumerevoli e le note da suonare infinite: anche sei ore potrebbero non bastare…”
Molto scherzoso Steve per tutto l’arco dell’esibizione: intorno alla fine del concerto, incoraggiato a suonare ancora dal pubblico, aggiungerà ancora: “Ok possiamo fare ancora solo due canzoni, ma saranno due canzoni da due ore ciascuna!”.
Un simpaticissimo giocherellone.

Il concerto si dipana lasciando spazio a tanti pezzi entusiasmanti. Se ci sono chitarristi che riescono a far parlare le chitarre, Steve Vai, non solo le fa parlare parecchio, ma lo fa in varie lingue, con un grande senso dell’ironia, e senza escludere suoni simili ai versi degli animali; molto divertente un pezzo in cui dalla sua sei corde fa uscire tutte le tonalità espressive dei versi di un papero.

All’improvviso un colpo di scena: il batterista è scomparso… “mai fare affidamento sui batteristi dice Vai”.
Poco dopo il musicista ricompare con un piccolo drum set portatile, decorato con tubi luminosi e  alcuni teschi, dicendo che pure lui vuole stare vicino al pubblico e farsi vedere: “ha costruito questo strumento strap-on e vuole esprimere la sua personalità”.
Il concerto prosegue così, con assolo di mini batteria ed un brano a due in cui Vai suona una chitarra semi-acustica.
Non mancano poi altri bei momenti, in cui Steve utilizza una nota tecnica di Steve Morse – attuale chitarrista dei Deep Purple, che lui adora – ed un episodio in cui è lui stesso a cantare. Bisogna ammettere che, anche se non in possesso di un’ampiezza vocale notevole come un vero e proprio frontman, la sua voce risulta comunque molto bella ed espressiva.

In un ulteriore colpo di teatro, Steve Vai si presenta con un costume luminoso da alieno, con chitarra spaziale e casco, in mezzo a effetti di fumo e luci laser che fuoriescono da dei led che ha sulle dita: anche le luci del suo abito vanno a tempo con i pezzi che suona.
Effetto suggestivo ed impressionante che fa chiaro riferimento al soprannome che Steve ha maturato negli anni. Si sa: lo stile avveniristico del suo modo di suonare lo ha fatto classificare da tempo come un extraterreste o, per l’appunto, un alieno…
Arrivati a questo punto, l’empatia con il pubblico è altissima, tanto che Vai invita alcune persone a salire sul palco: vuole delle ragazze e, nelle prime file, ben in vista, la scelta era ben poca.
La sottoscritta ha così avuto l’onore di essere convocata dall’Alieno che, in tutta sincerità, sulle prime non pensavamo facesse sul serio.
Grande emozione ovviamente: un palco enorme, tanta gente di fronte ed il contatto diretto con quello che è da anni, un grandissimo mito della musica rock. Molti complimenti ed un sacco di battute di spirito, hanno reso il momento indimenticabile, con Vai che, dopo averci fatto un po’ giocherellare con i vari strumenti ha addirittura voluto scattare una foto ricordo insieme.

Per concludere, le fortunate prescelte, hanno poi potuto assistere al finale del concerto comodamente sedute su alcuni sgabelli posizionati a lato del palco.

La testimonianza di come un concerto di un artista sublime come Steve Vai possa rivelarsi un’esperienza totale: non solo grande musica, ma anche tanta simpatia e puro divertimento.

Setlist:

01.    Intro
02.    Racing the world
03.    Velorum
04.    Band intros
05.    Building the church
06.    Tender surrender
07.    Gravity storm
08.    Dave solo
09.    Weeping china
10.    Answers
11.    The animal
12.    Whispering a prayer
13.    Audience is listening
14.    Moon and I
15.    Rescue me
16.    Sisters
17.    Treasure island ( with the beast)
18.    Salamanders
19.    Pusa road
20.    Drum solo
21.    The ultra zone
22.    Frank
23.    Build me a song
24.    For the love of god

Encore:

25.    Tarus bulba