Heavy

Live Report: Strana Officina @Circolo Colony (BS)

Di Stefano Burini - 8 Gennaio 2016 - 11:00
Live Report: Strana Officina @Circolo Colony (BS)

Strana Officina + Skanners + Rain + Nirnaeth
12/12/2015 @Circolo Colony (BS)

12119965 10153036341737260 2600237682243179448 o

 

In occasione dell’uscita della biografia ufficiale “Batti il Martello” (nel link la recensione a cura del nostro Stefano Ricettie dopo quasi un anno di silenzio la Strana Officina torna a calcare i palchi dei Club italiani con un atteso tour! Dopo aver rotto il ghiaccio nella data d’esordio all’Alchemica di Bologna, oggi saranno supportati da tre band storiche del panorama tricoloreRipercorriamo qui l’unica serata in terra lombarda.

 

NIRNAETH

Alle 21:15, in perfetto orario sulla tabella di marcia, tocca ai bergamaschi Nirnaeth aprire lo show. La band, autrice di un thrash metal arricchito da sfumature prog, non si lascia influenzare dalla scarsa affluenza e sfrutta al meglio la mezz’ora a disposizione.
Del resto ai musicisti in questione non manca certo l’esperienza dato che è dal 1990 che con coerenza e passione portano avanti, pur contando poche uscite discografiche, la loro rocciosa proposta. Nell’occasione vengono presentati alcuni brani tratti dal nuovo “The Extinction Generation” che racchiude sia i pezzi storici della band che parecchio materiale inedito. Sul palco il mattatore è il batterista-cantante Marco Lippe, leader del gruppo fin dagli esordi, ma tutti i Nirnaeth meritano un plauso per l’attitudine dimostrata nonostante l’affluenza non propriamente da record.
 

RAIN

Approccio meno oscuro, ma più (hard) rockeggiante contraddistingue gli emiliani Rain, band attiva, pur con numerosi cambi di formazione, sin dai primi anni ottanta. Qui sono le chitarre a ritagliarsi spesso un ruolo di primo piano macinando riff su riff e soprattutto eseguendo assoli precisi e coinvolgenti. Quello che risulta poi evidente è il feeling tra le varie anime della band, particolare non scontato considerando che l’attuale line up suoni insieme da non più di 2 anni.
Indubbiamente merita di essere menzionato il nuovo singer Mantis Le Sin che, grazie al timbro ruvido e alla vigorosa presenza scenica, riesce a dare la giusta grinta ai brani più datati e quel tocco “stradaiolo” alle nuove produzioni. Tra queste ultime certamente spicca il recentissimo singolo “Kite ‘n’ Roll” con la sua orecchiabilità che permette al refrain di stamparsi subito nella mente.
Speriamo di rivedere presto i Rain con a disposizione un minutaggio più abbondante rispetto ai 45 minuti odierni.

SKANNERS

Sono circa le 23 e tocca ora ai bolzanini Skanners infiammare la serata. E’ subito evidente l’ottimo stato di forma del longevo quintetto, capace di coinvolgere da subito il pubblico, ora finalmente in numero più corposo anche grazie alla calorosa presenza dei membri del Fan Club.
La scaletta è una sorta di “Best Of”, le hit proposte fan breccia tra gli appassionati e anche chi, durante le prime battute, se ne stava seduto da qualche parte, viene attratto dall’energia sprigionata e si avvicina con decisione alla zona calda.
I suoni sono molto buoni, come del resto anche per le altre esibizioni, e i Nostri non accennano a placare la propria voglia di Heavy Metal, anzi è probabilmente nella seconda parte del concerto che si giocano le carte migliori. “Factory of Steel” dall’omonimo disco, cantata in duetto con un (talentuoso) amico della band, mette sul piatto la maturità raggiunta negli ultimi album. Perfette per scatenarsi nell’headbanging anche le vigorose prove fornite su masterpieces come “Metal Party” e “Starlight”, quest’ultima impreziosita da un ottimo assolo in tapping.
Il singer Claudio Pisoni non ha certo bisogno di presentazioni, è sempre una garanzia. Anche stasera si conferma frontman in grado di coinvolgere tutto il pubblico a cantare e a seguirlo nei cori… Ben più difficile è cercare di imitarlo negli acuti essendo dotato di un’estensione notevole di cui fa volentieri sfoggio per la gioia dei fan!
Tutta la band dimostra di essere assolutamente all’altezza, dalla giovane sezione ritmica (Tomas Valentini al basso e Davide Odorizzi dietro le pelli) ad ovviamente le due asce Walter Unterhauser ed il virtuoso Fabio Tenca (quest’ultimo membro fondatore con Pisoni).
Tornando ai brani che meglio hanno impressionato, impossibile non citare la tostissima “Hard and Pure” ennesimo viatico ad una serie di cori e assoli sempre molto ispirati. Viene anche concesso un bis, ovviamente si tratta di “TV Shock” la canzone da cui la storia degli Skanners partì oltre trent’anni fa, prima traccia dal loro primo immortale album “Dirty Armada”.
Dopo aver applaudito a lungo, possiamo constatare che l’oretta piena in loro compagnia sia letteralmente volata via! La fame di Metallo old school è tuttavia ancora parecchia, saprà la Strana saziarci pienamente?

STRANA OFFICINA

La mezzanotte è scoccata da circa un quarto d’ora e quasi all’improvviso ecco apparire sul palco la leggenda italiana dell’Heavy Metal Classico! E’ curioso come all’ingresso dei nostri ci sia dinnanzi al palco solamente un piccolo gruppo di persone. Ciò nonostante, udite le prime note, il pubblico prende posizione a passo svelto, e non potrebbe essere altrimenti dato che, dopo una breve intro, è subito il turno di “the Ritual”.
Daniele “Bud” Ancillotti, dopo aver salutato calorosamente gli astanti, dà subito prova delle proprie capacità interpretative, mettendo nella propria performance tutta quella passione e sensibilità che da sempre lo contraddistinguono.
L’equilibrio e il bilanciamento dei suoni è impeccabile, l’affiatamento tra i quattro livornesi è tangibile fin dalle prime battute: non resta che godersi la combo “King Troll / Profumo di Puttana”. Quest’ultima scatena l’headbanging generale e anche qualche accenno di pogo! Dario “Kappa” Cappanera ci delizia col suono caldo e corposo della propria chitarra, esibendosi in una serie di assoli a dir poco esplosivi.
E’ quindi il momento per un paio di estratti da “Rising To The Call”, album uscito nel 2010, e per il momento ultima fatica della band. Trattasi di “Boogie Man” e “Pyramid”, brani per certi versi accostabili come stile ai dischi di Ozzy Osbourne nel periodo con Zakk Wylde. La resa live soddisfa in pieno, ma questo non è una sorpresa visto il valore dei brani in esame. E’ un vero peccato che un disco così sia stato relativamente poco considerato al momento della sua uscita, consiglio a chi apprezza queste sonorità un attento ascolto.
Con “Sole Mare Cuore” (versione in italiano di “Rock & Roll Prisoners”) si torna alla fine degli anni Ottanta, quando i fratelli Fabio e Roberto Cappanera seppero, grazie a doti compositive eccelse, portare la loro arte anche al di fuori dei confini nazionali, evento rarissimo per la scena tricolore dell’epoca.
Ma torniamo ora allo show, cullati dal delicato arpeggio che introduce il medley “Unknown Soldier/Falling Star”. Questi due pezzi da novanta scaldano il cuore di ogni appassionato e si fatica a trovare aggettivi adeguati per descrivere il livello veramente alto delle prestazioni dei singoli. Enzo Mascolo, lo storico bassista, sa dare alle canzoni il giusto groove, Rolando Cappanera si dimostra per l’ennesima volta batterista dotatissimo. Dario è semplicemente straripante con i suoi virtuosismi mai fine a se stessi e che anzi sanno dare maggior “tiro” ai grandi classici come la successiva, potentissima “The Kiss of Death”. Con l’accoppiata “Luna Nera/Piccolo Uccello Bianco” è “Bud” Ancillotti a toccare vette altissime grazie al suo carisma e al pathos che infonde a questi brani immortali!
L’entusiasmo del pubblico è chiaramente schizzato alle stelle e gli applausi sono scroscianti, quando dalle prime file si eleva un grido: “Non Sei Normaleee”! Bud approva, è giunto il momento di un autentico inno. Dopo averci fatto urlare a squarciagola, il riffone iniziale irrompe baldanzoso. A questo punto è impossibile non scapocciare forsennatamente! L’esecuzione beneficia anche di un portentoso assolo di batteria che innalza, semmai ce ne fosse bisogno, il livello di adrenalina. “Metal Brigade” con la sua irruenza chiude la prima parte dello show.
Prima degli attesissimi bis è il momento di invitare sul palco Alex Ventriglia, autore di “Batti Il Martello” la ricchissima biografia ufficiale della Strana Officina. Si percepisce nitidamente che sia per l’autore, sia per la band questa iniziativa abbia notevole importanza, e a ragione aggiungerei. Il libro (oltre 150 pagine) racchiude un pezzo di storia che va dal dopoguerra fino ai giorni nostri, una vera chicca per tutti i fan (e non solo)!
Siamo quindi giunti al momento più toccante della serata, la splendida “Autostrada dei Sogni” ormai sentita come un tributo ai mai dimenticati Fabio e Roberto Cappanera. Anche la successiva “Viaggio in Inghilterra” ci porta indietro nel tempo, negli anni magici in cui tutto è iniziato. La liturgia non può che concludersi con l’appassionata esecuzione di “Officina” sulle cui note martellanti il pubblico spende le residue energie!

Applausi convintissimi per tutti, con la certezza che l’Heavy Metal di casa nostra possa darci ancora grandi soddisfazioni, a patto di saper trarre la linfa vitale dalle proprie orgogliose radici!

Un doveroso ringraziamento al Circolo Colony con il suo Staff e ad Eagle Booking per aver reso possibile questo evento.

Setlist – Strana Officina

Inizio esibizione: 00:15

01. Intro / The Ritual
02. King Troll
03. Profumo di Puttana
04. Boogie Man
05. Pyramid
06. Sole Mare Cuore
07. Unknown Soldier / Falling Star
08. Kiss of Death
09. Luna Nera / Piccolo Uccello Bianco
10. Non Sei Normale
11. Metal Brigade

Encore:
12. Autostrada dei Sogni
13. Viaggio in Inghilterra
14. Officina

Fine esibizione: 01:45

Line Up – Strana Officina

Daniele “Bud” Ancillotti: Voce
Dario “Kappa” Cappanera: Chitarre
Enzo Mascolo: Basso
Rolando “Rola” Cappanera: Batteria

Live Report a cura di Alberto Arnoldi