Live Report: The 69 Eyes a Seregno (MB)
The 69 Eyes – Noise Pollution – Bloody Mary
Honky Tonky di Seregno (MB), 8 febbraio 2013
Erano due anni che i 69 Eyes mancavano dai palchi italiani, quando furono protagonisti insieme a Crashdiet e Hardcore Superstar del Dark decadence tour.
Oggi invece li ritroviamo in veste di unici headliner a supporto dell’ultima fatica discografica X nella data del nuovo tour, denominato “I know what you did last summer”, che stasera si presenta all’ Honky Tonky di Seregno, un piccolo club che, in concerti come questo, si rivela una location ideale, offrendo suoni discreti, uno staff professionale e un ambientazione intima che consente un contatto quasi diretto con la band.
Il pubblico fortunatamente ha colto la ghiotta occasione arrivando in massa, come testimoniato dalla lunga coda all’ingresso molto tempo prima dell’inizio.
Live report a cura di Alex Casiddu
Foto a cura di Stefano Catalani
Ad aprire la serata, di fronte ad un discreto numero di spettatori, troviamo i Bloody Mary, gothic-rock band milanese con alle spalle tredici anni di carriera, che nella mezz’ora a disposizione ha intrattenuto i presenti mostrando una buona padronanza del palco, soprattutto grazie al frontman Aldebran, carismatico sia nell’immagine che nella voce che rimanda alla new wave anni ’80.
Tra i brani proposti, i picchi più alti sono stati raggiunti durante l’esecuzione della trascinante “Somebody to love” – traccia che il gruppo ha utilizzato per la realizzazione di un videoclip – e, in chiusura di set con la cover di “Pet sematary” dei Ramones, riadattata secondo il loro stile, pezzo con il quale i lombardi lasciano la scena tra gli applausi.
Dopo un rapido cambio palco tocca ai Noise Pollution prendere posto sotto i riflettori dove, nel tempo a disposizione, offrono il meglio del loro repertorio scaricando bordate di riff heavy metal sui presenti.
Il combo bolognese ha già collezionato parecchie esperienze live degne di nota, aprendo, tra gli altri, anche per Hardcore Superstar, Black Stone Cherry e Deathstars. Un’esperienza che ha fatto acquisire alla band felsinea una notevole sicurezza on stage che permette di coinvolgere a dovere il pubblico.
La proposta, in una serata dominata dal Gothic, poteva apparire forse fuori luogo, tuttavia le scosse adrenaliniche di pezzi come “Kill your fate” e “King of the road” hanno il merito di scaldare l’ambiente, preparandolo per gli headliner.
Ed eccoci giunti al piatto forte della serata, The 69 Eyes!
In un Honky Tonky ormai quasi al completo, le luci si spengono e la band, a sorpresa, arriva dal fondo del locale passando alla spicciolata in mezzo al pubblico, che quasi non si accorge di averli così vicini da poterli toccare con mano.
Mentre riecheggia l’intro, uno dopo l’altro i finlandesi prendono posto sul palco premondo subito sull’acceleratore con “Love runs away”, brano apripista anche dell’ultima fatica discografica, altalenante ma comunque in grado di raccogliere numerosi consensi di pubblico e critica, dalla quale verranno proposte ben sei tracce.
Grande e piacevole salto indietro nel tempo con “Perfect skin” e “Dead n’ gone”, episodi ove il carisma del vocalist Jyrki 69 inizia a catalizzare su di se gli sguardi dei presenti grazie a movenze “alla Elvis” che, insieme ai vestiti di pelle e agli immancabili occhiali da sole, sono ormai una sorta di marchio di fabbrica.
I 69 Eyes, ormai è noto, hanno abbandonato completamente lo stile degli esordi, addirittura non suonando più alcun pezzo dai primi album, per affidandarsi solamente al materiale più gothic, o per meglio dire – “goth n’ roll” – come scritto sulle t-shirt della band.
Guardando il seguito sempre crescente di nuovi adepti, a conti fatti, la scelta sembra ripagare ampiamente.
Lo show procede ininterrottamente senza cali di tensione, con un vero e proprio greatest hits attraverso il quale si ha il piacere di ascoltare, tra le altre, “Gothic girl”, “Betty blue” e “Dance d’amour”, ormai dei classici nei quali ben si apprezzano gli intrecci chitarristici di Bazie e Timo-Timo, nonché la sezione ritmica precisa di Archzie al basso e dell’indemoniato Jussi 69 alla batteria.
Durante la setlist c’è anche tempo per rifiatare con l’esecuzione di “Borderline”, affascinante ballad che porta il pubblico femminile, veramente numeroso, a muoversi in maniera sinuosa al ritmo della song.
I vampiri di Helsinki, ci deliziano con il primo singolo estratto da X – “Red” – e con l’accoppiata “Feel Berlin”, “Devils” che vede la totale partecipazione dei fan nel mostrare le corna al cielo e nel cantare il ritornello: il preludio alla prima vera e propria pausa dopo circa un’ora e mezza di musica.
Il ritorno on stage è pressoché immediato per un finale col botto: tre brani manifesto della band ed ormai immancabili in scaletta, “The chair”, “Brandon Lee” e “Lost boys”, quest’ultima introdotta da Jyrki con la classica domanda “Do you wanna rock?” e con la quale i 69 Eyes si congedano definitivamente dal proprio pubblico dopo quasi due ore di spettacolo.
[slideshow]Slaine/foto_2013/69_EYES_catalani_stefano/(1-26).jpg[/slideshow]
La cosa che più ci è balzata all’occhio in questa serata, oltre alla professionalità, è la grande disponibilità dimostrata verso i fan. A fine show, infatti, dopo essersi rifocillata ed aver recuperato le forze, tutta la band al completo si è concessa per foto ed autografi, scambiando qualche battuta con chiunque li avvicinasse.
Quanto fatto da questi musicisti presenti sulle scene da oltre vent’anni, è sempre bene ricordarlo, dovrebbe essere d’esempio e far riflettere chi, dopo un paio d’album pubblicati e qualche recensione positiva, pensa d’aver raggiunto lo status di “rockstar” e snobba chi affronta viaggi, fa sacrifici e sarebbe felice di poter stringere anche solo la mano al proprio gruppo preferito.
Una grande serata in conclusione, che si farà ricordare per molto tempo, perlomeno fino alla prossima calata nel belpaese dei 69 Eyes, una vera e propria garanzia di buona musica e divertimento.
Setlist:
Love Runs Away
Perfect Skin
Dead n’ Gone
Tonight
Gothic Girl
I Know What You Did Last Summer
Betty Blue
Dead Girls Are Easy
Black
Borderline
Never Say Die
Dance D’Amour
Red
Feel Berlin
Devils
Encore:
The Chair
Brandon Lee
Lost Boys