Live Report: The Darkness a Trezzo sull’Adda (MI)
Live report a cura di Paolo Redaelli
Foto a cura di Michele Aldeghi
Nonostante il ponte di Ognissanti, quello che ci siamo trovati di fronte è stato un Live Club tutt’altro che deserto. In tutto il locale si vedono capelli cotonati, stivali da cowboy e indumenti leopardati: il pubblico non vede l’ora di assistere al concerto dei The Darkness.
A dare inizio alla serata uno special guest tutto rispetto, i nostrani Rhyme, band che negli anni è riuscita a costruirsi un’ottima reputazione sia in Italia che all’estero.
L’ultima calata italica dei quattro rockers inglesi risale allo scorso Marzo, quando hanno registrato un meritatissimo sold out all’Alcatraz di Milano.
Vediamo com’è andata la prima delle tre date (Trezzo Sull’Adda, Roma e Bologna) del mini-tour italiano di Justin Hawkins e compagni.
Intorno alle 21, i Rhyme salgono sul palco per scaldare il pubblico prima dell’arrivo dei quattro inglesi.
Nonostante la proposta musicale sia totalmente diversa da quella degli Headliner, il pubblico apprezza il post-grunge dei 4 italiani.
I Rhyme non sono dei novellini e hanno alle spalle numerosi concerti sia come headliner, che come gruppo di supporto a gruppi del calibro di Papa Roach, Misfits e Gotthard. Non temono il numeroso pubblico del Live Club tanto che la convincente performance musicale viene accompagnata da un’ottima presenza scenica.
I Nostri ci regalano 30 minuti di pura energia durante i quali eseguono il meglio dei loro due album in studio.
Con “Party Right” cantata a gran voce da un Live Club ormai strapieno, i Rhyme ci salutano confermando che anche la scena metal italiana ha molto da offrire.
Vedi il Photo Report completo dei Rhyme!
I Darkness, dopo essersi ricongiunti allo storico bassista Frankie Poullain, sono passati spesso dall’Italia; dopo la partecipazione al Gods Of Metal 2012 e al Monster Ball Tour come band di supporto a Lady Gaga, lo scorso Marzo sono stati da Milano per promuovere il loro ultimo lavoro in studio “Hot Cakes”.
Sono le 22 quando il quartetto, dopo una lunga intro, sale sul palco tra l’euforia generale.
Una certezza del gruppo, oltre alla loro musica, sono i costumi di scena indossati durante i concerti; Justin Hawkins (chitarra e voce) si presenta sul palco con indosso una tutina aderente che potrebbe essere uscita dal guardaroba di Freddie Mercury, mentre Frankie Poullain (basso) è avvolto da una mantella dorata.
In occasione del decennale del loro fortunatissimo Debut Album “Permission To Land”, il gruppo decide di proporlo nella sua interezza (ad eccezione del brano “Holding My Own”) senza tralasciare gli altri classici della propria discografia.
Dopo aver iniziato con “Black Stuff”, si continua con la celebre “Growing On Me” e “Is Just a Girl, Eddie”, estratta dall’ultimo album “Hot Cakes”.
La serata prosegue in un continuo alternarsi di hard rock e gag esilaranti; Justin non perde occasione per ridere e dialogare col pubblico, lanciare plettri, bacchette, leggere e commentare i cartelli esposti dai fan.
“One Way Ticket”, “Get Your Hands Off My Woman”, “Friday Night”….. nessun classico manca all’appello e il pubblico non può che essere grato per l’ottima setlist proposta.
Durante l’esecuzione di “Givin’ Up” succede un imprevisto: Justin si avvicina al fratello Daniel (chitarra) facendogli cenno di interrompere l’esecuzione del pezzo. Il perché di tale gesto è semplice: non si ricorda più una parte del testo. Un dilettante sarebbe andato nel pallone e si sarebbe lasciato sopraffare dall’imbarazzo, invece Justin, dopo essersi scusato con i fan, si dimostra per l’ennesima volta un grande musicista e showman; il cantante, prima di rieseguire il pezzo con il resto del gruppo, coglie la palla al balzo per inscenare l’ennesima gag, strappando al pubblico risate e applausi.
Dopo “I Believe In A Thing Called Love”, i Nostri escono per 5 minuti, passati i quali ci regalano una fenomenale versione di “Love On The Rocks With No Ice”.
Justin, durante il suo assolo, si fa caricare sulle spalle di un ragazzo della Security per attraversare il parterre. Scontato dire quanto il gesto sia apprezzato dai fan che fanno a gara a chi riesce a toccare per primo e più a lungo il proprio idolo.
Siamo giunti alla fine: i Darkness posano gli strumenti ed escono di scena, salutando un Live Club in visibilio.
Vedi il Photo Report completo dei The Darkness!
Il quartetto britannico si conferma una certezza del panorama hard rock mondiale e una band capace di divertirsi e soprattutto far divertire i suoi fan, senza mai prendersi troppo sul serio.
Da vedere e rivedere.
Setlist:
01. Arrival
02. Bareback
03. Black Shuck
04. Growing on Me
05. She Just a Girl, Eddie
06. One Way Ticket
07. Physical Sex
08. Nothin’s Gonna Stop Us
09. Get Your Hands Off My Woman
10. Love Is Only a Feeling
11. Friday Night
12. Forbidden Love
13. Street Spirit (Fade Out) (Radiohead cover)
14. Givin’ Up
15. Stuck in a Rut
16. I Believe in a Thing Called Love
Encore:
17. Love on the Rocks with No Ice