Live Report: TMA Winter Fest 2023 @ Associazione Costruttori (TO) – 04/02/2023
E’ sempre un piacere scovare, nel raggio di qualche decina di chilometri da casa mia, luoghi in cui potermi gustare un po’ di musica dal vivo, possibilmente con un adeguato accompagnamento di buon cibo e (molta) birra. Temevo che la chiusura dell’Associazione Positive Music di Vigone (TO) mi avrebbe lasciato orfano di locali informali, accoglienti e pronti ad ospitare mucchi selvaggi di metallari assetati di musica…e (molta) birra. Timore infondato: la quarta edizione del TMA Winter Fest, evento organizzato dalla Turin Metal Association, si svolge nella cornice dell’Associazione Costruttori, situata in un area di Torino lontana dalle luci e dalle ombre di un centro storico sempre più caotico e affollato. Il primo vantaggio di questa collocazione, oltre alla tranquillità del circondario, è la disponibilità di parcheggi relativamente vicini. Trovare uno stallo libero a poche decine di metri dal locale è una situazione che rasenta la poesia…risultato: varco la porta dell’Associazione Costruttori con largo anticipo, nel bel mezzo del soundcheck degli Emblema.
Con grande gioia vengo accolto da suoni di chitarre distorte e accenni ai versi dell’intramontabile ‘Filomeña muy hermosa…è scappata da Canosa’. Declamata una quarantina d’anni orsono dal Magnifico Lino Banfi, la canciòn anglo-ibèrico pugliese viene fieramente sfruttata da Federico Albano, voce degli Emblema, per testare i volumi del microfono. Questo caloroso benvenuto mi obbliga a fiondarmi in fretta e furia verso gli spillatori di birra, in modo da battezzare degnamente la mia prima visita all’Associazione Costruttori. Prima e sicuramente non ultima: il locale, pur non ospitando esclusivamente gruppi Metal e affini, offre comunque grande spazio alla ‘nostra musica’ e ai suoi esponenti, senza contare, poi, le abbondanti grigliate, la (molta) birra disponibile e le imponenti bottiglie di vino servite al pubblico cenante. Quando qualcuno vi dice che i concerti Metal Underground nascondono parecchie belle sorprese…fidatevi!
Il succulento programma del TMA Winter Fest 2023 prevede l’alternanza sul palco di tre gruppi piemontesi: Legend of Mentality, Evilizers e, ovviamente, Emblema. Le band hanno risposto alla chiamata della Turin Metal Association, entità che si pone dichiaratamente in controtendenza rispetto al sempre più frequente approccio ‘pay to play’ diffusosi negli ultimi anni. La Turin Metal Association, o TMA per l’appunto, è presente a Torino e a Prato, in Toscana; chiunque fosse interessato a saperne di più può cliccare qui e curiosare nella pagina Facebook del gruppo. Marco, il patron sabaudo della TMA, è anche responsabile dei suoni che ascolterò durante la serata; i suoi continui trasferimenti dal mixer al centro della sala permettono la continuazione del soundcheck, che prosegue speditamente con gli Evilizers e i Legend of Mentality.
Una volta sistemate frequenze e volumi ci si può tranquillamente rilassare per un’oretta…giusto il tempo che mi occorre per presentarmi ai musicisti e per imbattermi in un’iniziativa lodevole. La cantante dei Legend of Mentality, infatti, dopo il soundcheck inizia a passare di tavolo in tavolo per distribuire alcuni bigliettini. Trattasi di biglietti della Lotteria della TMA: il fortunato estratto vincerà una copia dell’ultimo libro di Walter Olivetti, inossidabile metallaro di vecchia data nonché abile poeta, che generosamente mette in palio per l’occasione una copia della sua ultima raccolta di poesie, ‘La quiete del lago’. Tutti coloro che fossero interessati possono trovare il libro cliccando qui; in alternativa è possibile leggerne alcuni estratti facendo riferimento a questa pagina web. Il buon Walter, ovviamente presente all’evento, mi segnala che nel libro sono compresi due componimenti assai coerenti con il nostro mondo: Il ruggito del leopardo si ispira alla storia ed al coraggio di Rick Allen, batterista dei Def Leppard, mentre Kilauea ha guidato la stesura dell’omonima canzone dei Legend of Mentality. L’autore, inoltre, è solito spronare i musicisti che gli capitano a tiro non soltanto con il saggio uso della parola scritta; i Lettori che verranno a vedere un concerto Metal in Piemonte potranno riconoscere facilmente il buon Walter: lo troveranno senz’altro sotto al palco, impegnato a scapocciare furiosamente e a incitare gli artisti con un’energia contagiosa!
E’ doveroso altresì segnalare la presenza di una vecchia conoscenza di TrueMetal.it: Andy Rage, DJ di Radio Stella Piemonte e mattatore del programma radiofonico Power Of Metal. Ho già avuto modo di intervistare l’ottimo Andy nel 2021: il Lettore curioso può leggere l’articolo cliccando qui. Insomma: poeti, montagne di carne alla griglia, musicisti, ottimi vini, DJ radiofonici, modesti reporter di TrueMetal…al TMA Winter Fest di quest’anno non manca nulla!
LEGEND OF MENTALITY
Il compito di dare il La alla serata è assegnato ai Legend of Mentality. I ragazzi propongono un Heavy Metal di stampo classico, screziato di sfumature a due passi dal Rock e talvolta in grado di farmi andare con la memoria a certi lavori degli Iron Maiden anni ’90. Chi volesse verificare di persona questa mia affermazione, estremamente soggettiva, può cliccare qui per collegarsi alla pagina YouTube del gruppo e formarsi un’idea propria: s’imbatterà in una serie di bei videoclip e in alcune riprese dal vivo di alcuni evergreen del gruppo. In particolare vorrei evidenziare il video di “Kilauea”, realizzato dalla cantante Clelia Laconca: la succitata canzone mette in musica la poesia di Mr. Olivetti e il suo incipit è proprio la parte che più mi ha ricordato i bei tempi della mia adolescenza. A mio e nostro vantaggio, però, possiamo ascoltare la leggiadra voce di Clelia: nulla voglio togliere al buon Bruce Dickinson, una delle figure più somiglianti a una divinità che possano esistere in Terra, ma un po’ di presenza femminile ogni tanto ci vuole…con buona pace di mia moglie, che ammirerà l’ennesima foto che mi ritrae accanto ad una brava cantante! D’altronde, si sa, il lavoro è lavoro…
Oltre a “Kilauea”, unica traccia presentata dai Legend of Mentality corredata di un testo in Italiano, gli spettatori del TMA Winter Fest hanno inoltre la fortuna di poter ascoltare un nuovo brano del gruppo, “Bulletproof”, che viene seguito da alcuni classici pezzi del repertorio. Possiamo serenamente danzare sulle note dell’arabeggiante “Escaping Time”, scatenarci con “Emperor” e sfogarci con “Monsters”: la scaletta del quintetto non può assolutamente essere ascoltata rimanendo tranquilli e seduti! È esattamente questo l’effetto che la setlist dei Legend of Mentality produce nei presenti; il pubblico poco per volta affolla l’Associazione Costruttori e inizia timidamente ad avvicinarsi al palco. La separazione tra musicisti e pubblico, inoltre, è affidata a un semplice paio di bassi gradini lignei; si minimizzano così le distanze e si favorisce il reciproco scambio di emozioni, da sempre una delle più belle esperienze da vivere quando si partecipa ad un concerto Underground. Bravi i Legend of Mentality e…avanti il prossimo!
SCALETTA
“Unchained”
“Kilauea”
“Bulletproof”
“Escaping Time”
“Intoxication”
“Fly”
“Emperor”
“Monsters”
“Having”
EVILIZERS
<<Tanta roba gli Evilizers>>, mi dice Walter Olivetti prima di ricominciare a scatenarsi a mezzo metro di distanza dal palco e dagli artisti. Ha ragione: il Metallo Pesante, quello puro, immacolato e immortale scatenato da Judas Priest e compagnia bella, sgorga a profusione dalle casse, così come il sudore prodotto dagli scalmanati che iniziano a raccogliersi e a pogare sotto al palco. Il collegamento con i Judas Priest è tutto fuorché casuale: un primissimo embrione degli Evilizers, creato nel 2013 dagli attuali membri Fabio Novarese (chitarra) e Alessio Scoccati (basso), è tuttora attivo come gruppo tributo ai Judas Priest con il nome di Priest Killers; la cover band condivide con gli Evilizers praticamente la medesima formazione. Gli Evilizers veri e propri nascono nel 2017 e al momento hanno pubblicato due begli album: “Center of the Grave” nel 2018 e “Solar Quake” nel 2021. La scaletta del TMA Winter Fest 2023, come è giusto che sia, prevede una selezione di brani provenienti principalmente dal disco più recente, pur senza dimenticare tre gemme pescate da “Center of the Grave”: la rocciosa “Final Goal”, l’intensa “Survival” e l’immancabile inno “Evilizers”, posto giustamente in chiusura dello spettacolo per assicurare un’ultima, energica mazzata agli astanti. Sul palco, esteticamente parlando, sono due le caratteristiche che attirano maggiormente la mia attenzione. In primis, la gradevole comparsa di alcuni abiti di scena: un tenebroso mantello sulle spalle del bassista e un favoloso gilet di pelle pesantemente modificato sulle spalle del cantante Fabio.
In secundis, l’età dei membri del gruppo, in barba a chi si riempie la bocca con improbabili discorsi riguardanti il gap generazionale incolmabile e diavolerie simili: i partecipanti ai concerti Metal partono dai 6 anni di età per arrivare ai 60 e oltre, il tutto senza che vi sia alcun problema di comunicabilità…laureandi in Sociologia, fatevi avanti! A dirla tutta, il chitarrista Tuve, normalmente in forza presso la band biellese Rideout, sembra che abbia da poco compiuto 18 anni…anche se in realtà ne ha ben 10 in più, confermando così, in modo piuttosto insolito, la mia teoria sul grande miscuglio di generazioni diverse unite sotto la comune bandiera del Metal.
Il ‘falso ragazzino’ Tuve, dopo la recente fuoruscita del precedente chitarrista dagli Evilizers, dà una mano durante le esibizioni dal vivo ma è come se suonasse negli Evilizers da sempre: l’alchimia tra i musicisti sul palco è indiscutibile e la performance della band si attesta su alti livelli. Dovrei, invece, ‘parlar male’ del batterista Giulio Murgia su espressa richiesta del cantante Fabio: purtroppo, come sospettavo, questo mi è impossibile proprio a causa dell’impeccabile prestazione fornita dietro le pelli…ma come si può criticare un bell’uomo così? Verificate voi stessi…
Volendo anche solo per un attimo parlare di musica, invece…signori, l’impatto dei brani dell’ultimo “Solar Quake” è devastante. La title track, “U.T.B”, “Earth Dies Screaming” e l’arrabbiatissima “Holy Shit” minacciano seriamente la stabilità del locale, esattamente come gli acuti del cantante: pur essendo dotato di un timbro leggermente più grave rispetto alla ‘media’ dei cantanti Heavy, Fabio non incontra alcun problema nel raggiungimento di note più squillanti, garantendo così una grande varietà nelle linee vocali delle canzoni. Gli Evilizers si sono rivelati insomma una bella scoperta: pur avendo ascoltato recentemente qualche loro brano ho preferito arrivare relativamente ‘impreparato’ all’Associazione Costruttori, in modo da non rovinarmi troppo la sorpresa. Dal vivo, come si dice, è sempre un’altra storia: anche al TMA Winter Fest 2023 questa massima si è confermata vera. Avanti un altro!
SCALETTA
“Solar Quake”
“Final Goal”
“Chaos Control”
“Earth Dies Screaming”
“Disobey the Pain”
“Terror Dream”
“Holy Shit”
“Time to be Ourselves”
“Survival”
“U.T.B (Unleash The Beast)”
“Evilizers”
https://evilizers.bandcamp.com/
EMBLEMA
Con gli Emblema mi trovo di fronte ad una vera istituzione del Metal Underground torinese, fondata alla fine degli anni ’90 dai fratelli Massimo e Giuseppe Cinardo. E’ doveroso evidenziare come in questa fase iniziale il nome del gruppo corrisponda a Dragons: dopo pochi anni, in occasione della pubblicazione dell’EP “Kings of Evil”, la band adotta l’attuale nome, Emblema, con il quale continua tuttora ad essere conosciuta ed apprezzata. Come ulteriore valore aggiunto, il TMA Winter Fest 2023 promuove il ritorno del gruppo sul palco dopo tre lunghi anni di inattività live: l’emozione è tangibile e basta un’occhiata per accorgersi di quanto i musicisti siano carichi e desiderosi di esibirsi di fronte al loro pubblico. La proposta musicale degli Emblema reinterpreta i classici elementi tipici della NWOBHM, aggiungendo qualche sfumatura sulfurea e irrobustendo il tutto con un paio di sfuriate che non sfigurerebbero in un disco Thrash d’antan. La presenza di influenze provenienti dal Thrash Metal, d’altronde, non stupisce: certe tentazioni sonore erano già parte integrante della musica dei Dragons e, molto coerentemente, continuano a farsi sentire con chiarezza nello stile attuale degli Emblema. Potete verificare voi stessi la bontà delle mie parole visitando il sito web del gruppo, in cui è possibile ascoltare liberamente “Eighteen Stabs”, “Kings of Evil” e addirittura il debutto discografico dei Dragons, coraggiosamente cantato in Italiano e tuttora degno d’interesse. Ciò che non sentirete sul sito sono i brani “Fight in Hell” e “Never Too Late”, contenuti nell’ultima uscita discografica della band. Si tratta dell’EP del 2018 “Fight in Hell”, ascoltabile qui se bazzicate dalle parti di Spotify, qui se frequentate Deezer e rintracciabile, ovviamente, sia su Bandcamp che sul banco del merch degli Emblema.
Personalmente è ammirevole vedere gli Emblema in forma e ancora pronti, tanto per dirla in modo professionale, a spaccare tutto dall’alto di un palcoscenico, nonostante le disavventure e i molti cambi di formazione che spesso affliggono la vita dei gruppi musicali particolarmente longevi. Come i Legend of Mentality, inoltre, anche gli Emblema portano al TMA Winter Fest un nuovo brano, “Stalingrad”. Federico Albano annuncia che la canzone farà parte di un prossimo disco che uscirà nel 2023, 2024, 2025 o chissà quando…qualunque sarà l’anno, noi ci saremo! La canzone, oltretutto, è stata scritta ben prima che la Russia salisse agli onori della cronaca a causa delle operazioni militari in Ucraina…Federico promette che prima o poi scriverà una canzone in cui parlerà di una futura vincita al Superenalotto: chissà che il testo non si trasformi in realtà! Mentre nuovi e vecchi amici si uniscono al pubblico di fronte al palco, i brani degli Emblema scorrono che è un piacere, nonostante il minutaggio imponente che non scende mai al di sotto dei 4 minuti e mezzo: segno inequivocabile, questo, di ottime e abbondanti capacità di stesura di brani vari e gradevoli. Penso soprattutto a “Never Too Late”, cavalcata maideniana impreziosita da una poderosa spinta Thrash, e soprattutto all’intrigante e variegata “Fight in Hell”, ultimo brano dell’omonimo EP selezionato come chiusura del TMA Winter Fest 2023. Sono passati tre anni dall’ultimo concerto degli Emblema ma non si è visto nessun accenno di ruggine, anzi! Terminata l’esibizione Federico svincola gli spettatori dall’obbligo di ballare e scatenarsi, invitandoli ad avvicinarsi al bancone per prendere qualcosa da bere: la sua intenzione è quella di unirsi al brindisi, quindi…come potrei rifiutarmi?
SCALETTA
“Never Too Late”
“Soul Fire”
“Curse of Blood”
“Eighteen Stabs”
“3 Kings”
“Stalingrad”
“Fight in Hell”
La serata volge al termine, si inizia a sentire qualche parola di commiato tra musicisti e amici e anche io mi preparo psicologicamente ad affrontare il viaggio di ritorno. Si parla di un’oretta scarsa di macchina, nulla di proibitivo, ma di sicuro non ho risparmiato le energie e l’età piano piano inizia a farsi sentire: tanto vale rifocillarmi con un ultimo spuntino di mezzanotte, composto dal classico bicchiere di birra della staffa…e da un bell’hamburgerone da 180 grammi. Il lauto pasto, dopo avermi donato sufficienti forze per fare un rapido passaggio al banco del merchandise, mi permette ributtarmi nel gelo di una fredda notte invernale torinese. Ottima serata, tanta gente, ottima musica, pasti abbondanti…a quando un TMA Spring Fest? Forza ragazzi, rendiamolo stagionale questo evento! Io, per parte mia, sottoscrivo in pieno…alla prossima!