Live Report: Wacken Open Air 2009 – 1a parte – Welcome to Wacken!

Di Redazione - 30 Agosto 2009 - 20:18
Live Report: Wacken Open Air 2009 – 1a parte – Welcome to Wacken!

Wacken Open Air 2009

Alles Gute zum Geburtstag Wacken!

Venti lunghi anni di costante crescita e successi, per quello che è senza ombra di dubbio il festival metal più popolare e amato del globo terrestre.

Autoctoni ormai perfettamente in sintonia con le esigenze del festival e dei suoi devoti avventori si godono la settimana del metal quasi quanto i veri e propri fan in arrivo da tutto il mondo. La gente di Wacken è ormai rodata e pronta a sopportare per qualche giorno l’invasione delle famigerate metalheads che, di contro – salvo alcune poche eccezioni – ripagano l’ospitalità facendo del loro meglio per non importunare troppo la quieta esistenza dei locali. Durante il giorno si scattano foto e si cambiano commenti da un lato e dall’altro: per una volta non si sa che siano gli animali in gabbia e chi i turisti curiosi di vedere nuovi esemplari…

I bambini si offrono – dietro un piccolo compenso – di trasportare le pesanti casse di birra e i viveri fino all’entrata del campeggio, grazie a piccoli carretti di fortuna: qualcosa che somiglia terribilmente a un figlio illegittimo nato dalla relazione extraconiugale di una carriola con una bmx.

Frutto del peccato concepito probabilmente dentro qualche canadese mezza allagata, in una delle aree più remote del campeggio dove ogni anno un numero ineguagliabile di pellegrini trova rifugio per qualche notte, tra mille espedienti e trovate al limite della mente umana.


L’area concerti (sulla sinistra) e i campeggi visti dal cielo

I grandi invece si lasciano trasportare dal loro spirito imprenditoriale dando alla vita numerose taverne a cielo aperto, bancarelle, punti ristoro e c’è persino chi riesce nell’impresa di organizzare uno spettacolo di lap dance a fianco della strada principale.

Licenze? Permessi? Fuck that. A Wacken, per una settiamana, regna il proverbiale buon senso, lasciando che le leggi di tutti i giorni si pieghino al volere del rock n’roll. Come una fiaba dei giorni moderni, Wacken è la terra promessa cantata nelle canzoni di 50anni di storia del rock, il posto dove tutto (o quasi) è permesso, sempre nel nome del rispetto e della tolleranza reciproca.

Here we had built our cottages and saunas, from the swamp we have shovelled our fields!

Medioevo, mitologia nordica e mondi fantasy sono sempre stati profondamente legati con il metal, ma mai come  oggi così diffusi e popolari, vuoi per un successo sempre crescente di band che negli anni si sono fatti alfieri di tematiche particolari – si pensi ai Blind Guardian e Tolkien o gli Amon Amarth e la mitologia vichinga – vuoi per un momento terribilmente prolifico e positivo per quel ramo del metal identificato con il nome di folk e pagan e trainato da band come Finntroll, Turisas, Korpiklaani, Moonsorrow, Månegarm e compagnia.


Incontri diversi: non esattamente il look jeans, maglietta e chiodo che ti aspetteresti a un concerto metal

Wacken non si è fatto pregare e forte di questa inerzia positiva ha in un primo tempo moltiplicato le band appartenenti a questo movimento, poi ha organizzato uno spazio apposito per i più devoti alla causa: il Wackinger (conosciuto anche come Medieval Market). Un’area in costume in cui cibo, shopping seguono aree tematiche ben precise. C’è anche l’ennesimo palco, con programmazione rigorosamente folk.


Il ristoro nell’area medievale offre spesso una gradevole alternativa alle discutibili proposte dell’area concerti


Caldo o freddo, all’accampamento medievale c’è una risposta alcolica per tutto


Per coloro che non sanno rinunciare al pane di giornata c’è anche un fornaio con forno a legna in vecchio stile


Per chi invece si sente più trasgressivo ci sono prodotti con aromi un po’ particolari…


In quale altro festival è possibile vendere armi senza che nessuno torni a casa mutilato? Nessuno.


Anche lo shopping si tinge di venature anacronistiche con prodotti e mode di qualche secolo fa…


Con il calare della notte l’area medievale, iluminata a fuochi, si fa ancora più suggetiva


To the power and the glory, raise your glasses high!

Per i tradizionalisti della pinta e del pretzel non può mancare la vita mondana in quel del Biergarten, vera e propria isituzione del festival tedesco oltre che, ovviamente, punto di ritrovo nevralgico in cui bere in compagnia, farsi quattro risate ma soprattutto dare vita agli aneddoti più divertenti del festival.


Le vigilesse di Wacken, armate di etilometro, controllano lo stato di ebrezza dei convenuti


Un wackeniano ancora addobbato a festa per i Running Wild si rinfresca con un bicchiede di idromele


Disinibite signorine guadagnano l’attenzione dei presenti a modo loro


Alcuni TrueMetallari in trasferta a Wacken si godono l’atmosfera rilassata del Biergarten


I più audaci non mancano di lanciarsi in imprese pericolose

 

Welcome down to the paradise city, where the mud did flood and the girls were pretty (sometimes…)


Born to be wild: oltre al rodeo, la sauna e il torneo di calcetto c’è spazio anche per un po’ di lotta…


Wacken è il luogo perfetto per gli incontri più strani e ogni esibizionismo di sorta…


Facce da Wacken: al campeggio qualcuno cerca di rimediare fondi per la birra con esibizioni singolari


Per i più pigri il maxischermo può essere un buon surrogato del palco


Rain or shine: rain. Anche il 2009 non ha fatto mancare al WOA il suo caratteristico fango post-diluvio


Rain or shine: shine. Con il ritorno del sole martellante i wackeniani si arrangiano alla meglio


Chi ha detto che il Wacken Open Air non è un posto per famiglie?

 
Il campeggio non manca mai di riservare prove artistiche di una certa caratura…

 

La musica? C’è ne è ovviamente, come sempre, in grande abbondanza e per tutti i gusti. Ma di quella parleremo nella seconda parte del report…