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Live Report: Yngwie Malmsteen + Limberlost @Alcatraz, Milano 11/11/2023

Di Francesca De Toma - 20 Novembre 2023 - 11:07
Live Report: Yngwie Malmsteen + Limberlost @Alcatraz, Milano 11/11/2023

Live Report: Yngwie Malmsteen + Limberlost @Alcatraz, Milano 11/11/2023
a cura di Franka De Toma

 

 

Attesissima data milanese del tour italiano di Yngwie Malmsteen, che dopo due show sold out a Roma e Firenze, riscuote lo stesso successo anche all’Alcatraz, dove verrà annunciato il tutto esaurito proprio la stessa sera. Diversi fan attendono in coda l’apertura delle porte per accaparrarsi le prime file e vedere da vicino il leggendario chitarrista svedese che dagli anni 80 ad oggi è un’icona della musica rock e metal. Negli ultimi anni non ha concesso molte esibizioni, soprattutto in Italia e questo mini tour di ben 4 date è una grande sorpresa e occasione per i fan italiani e non solo, qualsiasi estimatore del genere è curioso di vedere dal vivo il virtuoso delle sei corde. TrueMetal vi racconta la data italiana in questo live report.

 

Limberlost

La band di apertura per questo tour sono i Limberlost di Seattle. Si presentano con una formazione che vede ben due voci femminili che dalle prime note catturano l’attenzione di tutti i presenti. Il genere proposto è molto particolare, si tratta di una base hard & heavy con una grande influenza 70s con voci dai toni molto pop e a tratti blues.

La combo americana ha due album all’attivo e diversi anni di carriera e danno il massimo sul palco in queste loro primissime esibizioni in Europa. I brani sono molto orecchiabili e catchy ed il pubblico dimostra interesse facendo video e applaudendo. In chiusura una celebre cover di “Kashmir” dei Led Zeppelin, che si presta bene allo stile dei Limberlost. Nel complesso un’ottima performace di una band decisamente fuori dal coro.

Limberlost setlist:

 

  1. Real thing
  2. Long Shadows
  3. See what you want
  4. Good fight
  5. Give it to me
  6. Kashmir

 

Yngwie Malmsteen

Il muro di testate e amplificatori Marshall sul palco dell’Alcatraz fa strepitare i fan che impazienti scattano già foto ancor prima dell’arrivo in scena dell’eccentrico maestro delle sei corde. La tensione è percepibile e tutti gli sguardi rivolti nella stessa direzione, come se il palco fosse un altare prima di una funzione religiosa. In effetti, dopo svariati anni dall’ultimo live in Italia e solamente pochissime apparizioni live in Europa, questo concerto di Yngwie J. Malmsteen è quasi un’esperienza mistica, qualcosa che non ti farà credere ai tuoi occhi ma alle orecchie decisamente si.

I volumi sono fortissimi già dalle prime note della celebre “Rising Force” che accompagnano l’entrata di Malmsteen assieme alle urla e applausi di tutti i presenti. In questo tour il virtuoso chitarrista ha una band formata da tastiere e voce (Nick Marino), basso (Emilio Martinez) e batteria (Kevin Klingenschmidt) che sono in ombra al lato del palco, mentre il Maestro fa su e giù tra sgambetti e schitarrate varie.

Come risaputo, da ormai diverso tempo, Malmsteen non gradisce più la figura del cantante nei suoi show e per le poche parti vocali si cimenta lui stesso con il supporto del tastierista. Di conseguenza l’intero show è molto strumentale e anche abbastanza egocentrico, quasi un one man show e da una personalità istrionica come il Maestro c’era da aspettarselo.

Lo show prosegue a pieno ritmo, un brano attaccato all’altro, quanti più successi sono stati strizzati nella scaletta e il più delle volte anche tagliati. Ma non importa, il pubblico è rapito dagli arpeggi interminabili e le acrobazie e lanci ai quali Malmsteen sottopone la sua Fender signature (e anche il paziente tecnico che l’afferra e l’accorda ogni volta).

La setlist crea un excursus dei vari album del chitarrista e oltre i più noti successi non mancano i tributi alla musica classica alla quale Malmsteen è molto devoto, in particolare la N 4 di Paganini e l’Adagio di Albinoni. L’intero concerto ha un taglio molto, ma molto auto-celebrativo. Ciò non ha un’accezione negativa, non sarebbe un concerto del nostro virtuoso altrimenti e anzi, rispetto ai fasti ottantiani la stravaganza e il kitsch sono molto ridimensionati (ma nota di merito a collane e bracciali con croci dorate e all’attillato pantalone di pelle).

Il pubblico esulta e applaude ad ogni occasione e ogni brano creando un moto di orgoglio e felicità in Malmsteen che più volte sorride dal palco e lancia piogge di plettri sulle prime file. Altra nota di spicco sono la sua breve reinterpretazione dell’assolo di Bohemian Rahpsody dei Queen e la cover di Smoke on the Water con parte canora sempre eseguita dal Maestro.

Ci avviciniamo al finale e con sorpresa viene proposto un assolo di batteria, una breve pausa dall’overdose di chitarre e dalla imponente presenza scenica del metro e novanta con chioma cotonata del nostro beniamino. Ma la pausa dura poco, con la epica “You don’t remember, I’ll never forget” i volumi e l’energia scoppiano nuovamente e con dulcis in fundo di “Black Star”.

Che altro aggiungere, un live di Yngwie J. Malmsteen almeno una volta nella vita va vissuto, se si è estimatori della musica rock e metal, delle chitarre, della musica classica, dei tecnicismi ma anche dello sfarzo, degli eccessi, dell’opulenza e della arroganza dei quali il Virtuoso sventola la bandiera da oltre trent’anni, sempre fedele a se stesso.

Malmsteen setlist:

 

  1. Rising Force
  2. Top Down, Foot Down / No rest for the Wicked
  3. Soldier
  4. Into Valhalla/ Baroque & Roll
  5. Like an Angel (For April)
  6. Relentless Fury
  7. Now your ships are burned
  8. Wolves at the Door
  9. (Si vis Pacem) Parabellum
  10. Paganini’s 4th / Adagio
  11. Far beyond the Sun/ Bohemian Rahpsody
  12. Seventh Sign
  13. Overture/ Arpeggios from Hell
  14. Evil Eye
  15. Smoke on the Water
  16. Trilogy (Vengeance)
  17. Solo
  18. Red House
  19. Fugue
  20. Drum solo
  21. You don’t remember, I’ll never forget
  22. Black Star

 

Photo report completo: https://www.truemetal.it/live/photo-report-yngwie-malmsteen-limberlost-alcatraz-milano-11-11-2023-1138460