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Rage (Peavy) + mini live report della data di Trezzo d’Adda 26/11/2004

Di Redazione - 10 Gennaio 2005 - 21:52
Rage (Peavy) + mini live report della data di Trezzo d’Adda 26/11/2004

Intervistare Peavy proprio durante il tour che celebra i 20 anni dei Rage è una ghiotta occasione per andare a scavare nel passato e nel futuro del gruppo, un occasione che ovviamente non potevo lasciarmi sfuggire.
il leader storico dei Rage è una persona molto tranquilla e disponibile, che sembra quasi imbarazzato quando gli si fa notare che i Rage sono un gruppo storico dell’Heavy Metal, ma è anche convinto della bontà della sua musica, ecco quello che mi ha raccontato.

(Matteo Lavazza)  20 anni di Rage Peavy, cosa provi quando pensi che è passato così tanto tempo?

(Peavy)  Di solito non mi fermo a pensare a quanto tempo è passato dagli inizi, però in effetti 20 anni sono tanti, in pratica quasi tutta la mia vita. Quando ci penso comunque mi vengono in mente molti ricordi, momenti belli e brutti che ho passato con questo gruppo. In definitiva direi comunque che la prima cosa che penso quando guardo ai Rage è che la band è la mia storia, la mia vita!

(M.L.)  Recensendo il vostro nuovo Live album ho scritto che uno dei punti di forza è che, almeno apparentemente, è un disco senza sovraincisioni in studio, mi confermi che è effettivamente così?

(Paevy)  Sì, posso dirti che in studio abbiamo rimesso a posto solo qualcosa a livello di suoini, ma nessun overdubs, anche perché direi che come gruppo dal vivo non facciamo errori troppo marcati, certo qualche sbavatura c’è anche sul disco, ma in fondo questo album serve proprio per far capire quello che possono dare i Rage in sede live, quindi non avrebbe avuto molto senso reincidere tutto in studio. Ovviamente a livello di sound qualche ritocco c’è stato, ma solo per offrire la miglior qualità audio possibile.

(M.L.)  Classificare la musica dei Rage non è mai stato semplice, c’è chi parla di Power, chi di Metal classico, chi addirittura di Thrash Melodico….tu come definiresti la vostra musica?

(Peavy)  Io non la classifico e basta, è la musica dei Rage!

(M.L.)  Ma non credi che questa difficoltà a rientrare in certi canoni vi abbia in qualche modo impedito di avere un successo ancora maggiore rispetto a quello che avete ottenuto finora?

(Peavy)  Non saprei, però può essere. Sai la gente ha continuamente bisogno di trovare dei paragoni con altri, e quando non ne trova è quasi in difficoltà, sembra quasi che molti facciano fatica ad accettare un gruppo con un proprio sound, magari non facilmente inquadrabile. Però ti posso anche dire che io sono felicissimo del livello che hanno raggiunto i Rage nel corso degli anni, sia a livello di popolarità che, soprattutto, a livello artistico.

(M.L.)  Se ti capitasse di incontrare un  ragazzo che non conosce il tuo gruppo, e ti chiedesse una canzone per capire la musica dei Rage, tu quale gli consiglieresti?

(Peavy)  Oh my god….questa è una domanda difficile…..Non saprei, non credo ci sia una canzone che racchiude tutto quello che i Rage hanno da offrire a livello musicale. Comunque se proprio devo scegliere direi un pezzo tipo “Don’t Fear the Winter”, o comunque uno dei nostri classici.

(M.L.)  Nel corso degli anni i Rage hanno cambiato parecchi musicisti, credi che questa sia la line up definitiva? Sinceramente credo che sia la migliore che avete mai avuto

(Peavy)  Sì anche secondo me è la migliore di sempre, sia a livello tecnico che a livello umano.
Credo che i cambi di line up siano quasi fisiologici per una band, si passano mesi interi vedendo sempre e solo le stesse persone, quindi a volte nascono dei problemi. Anche a livello artistico ogni tanto qualche cambiamento fa bene, porta entusiasmo ed idee nuove all’interno del gruppo. Poi è ovvio che si spera sempre che una line up possa durare all’infinito, però purtroppo non sempre è possibile.
Adesso con Viktor e Mike va tutto benissimo, e sinceramente credo che insieme potremmo durare a lungo, molto a lungo.

(M.L.)  Secondo te il fatto che arriviate tutti e tre da paesi diversi (Terrana dal U.S.A., Smolsky dalla Russia e Peavy dalla Germania, ndr) è un vantaggio per la band o potrebbe causare dei problemi?

(Peavy)  Beh credo che per tutti e tre le basi, almeno a livello di Heavy Metal, siano le stesse, però ognuno di noi ha un background musicale decisamente differente, e questo per i Rage è solo un vantaggio, visto che la nostra musica ne esce arricchita di nuove sfumature. Anche a livello umano le nostre differenze sono un vantaggio, ognuno di noi ha la possibilità di imparare qualcosa di nuovo, un diverso punto di vista, dagli altri.

(M.L)  Avete già iniziato a preparare qualcosa in vista di un nuovo studio album?

(Peavy)  Abbiamo già dei pezzi pronti. Il prossimo disco dovrebbe uscire nel 2005, è ti posso già dire che sarà sulla falsariga di “Lingua Mortis”, ma in versione ancora più Heavy.
Per ora comunque non c’è ancora nulla di definito, diciamo che siamo ancora lavorando sulle basi, e dobbiamo ancora comporre qualche pezzo prima di inziare le sessioni di registrazione. Poi si dovrà lavorare sulle idee di ognuno di noi e cercare di farle combaciare, quindi siamo solo all’inizio del processo vero e proprio, l’unica cosa certa è che il disco uscirà nel 2005.

(M.L.)  Com’è cambiata secondo te la scena Metal in questi tuoi vent’anni di carriera?

(Peavy)  A livello musicale le cose sono cambiate parecchio, adesso è molto più semplice riuscire ad avere un contratto, ma è anche più difficile resistere nel tempo. Poi sai, quando si ripensa al passato si ricordano solo le cose belle, quindi sembra che all’epoca tutto fosse perfetto, ma in realtà non è così, c’era molta poca professionalità nell’ambiente di tanti anni fa, anche se forse c’era più entusiasmo.
Io credo che per ogni periodo ci siano i vantaggi e gli svantaggi.

(M.L.)  A metà anni 90, quando sembrava che il Metal nella sua forma più classica dovesse sparire, non hai mai pensato di cambiare lo stile dei Rage, magari per vendere qualche disco in più, o comunque anche solo per riuscire a sopravvivere all’ondata Grunge  o a quella Alternative?

(Peavy) Tutto dipende dal motivo che ti ha spinto a fare musica. Il motivo che h spinto me a cercare di intraprendere questa carriera è stata la passione, quindi non ho mai badato più di tanto a quanti dischi vendo, anche se non nego che l’aspetto commerciale abbia il suo peso, dopotutto questo è il mio lavoro, ma di sicuro l’idea di mettermi a seguire qualche trend, solo per guadagnare di più, non mi ha mai nemmeno sfiorato, onestamente non ho mai pensato a fare una cosa del genere. I Rage sono un gruppo nato per durare nel tempo, e solo l’onestà,prima di tutto con se stessi può permetterti di durare. La gente non è stupida, e si accorge se la stai prendendo in giro, in più noi abbiamo sempre avuto una buona base di fans, gente che ci apprezza per quello che facciamo e che conosce la band. Per me il Metal non è una religione, al massimo è un ideologia, in cui ci sono dei valori in cui mi ritrovo, e proprio per questo non ho mai pensato di abbondare la mia strada, fermo restando che i Rage non si pongono limiti a livello musicale, semplicemente fanno quello che vogliono e che si sentono.

(M.L.)   Molti gruppi si lamentano del fatto che andare in tour a volte è troppo stressante, tu dopo 20 anni di carriera hai ancora voglia di partire per l’ennesima tournee?

(Peavy)  Questa è la mia vita! Credo che non riuscirei a vivere senza certe cose!
Certo a volte è stressante andare in tour per mesi, lontano da casa, dalla famiglia, però è quello che amo, quello che ho sempre voluto fare, quindi credo che lamentarsi per certi inconvenienti sia davvero troppo (ride, ndr)

(M.L.)  Come nasce una canzone dei Rage? Avete un modo di lavorare standard in fase compositiva?

(Peavy)  Non abbiamo un modo predefinito per comporre una canzone. Ognuno propone le sue idee, i suoi riff, gli abbozzi di canzone, poi ci lavoriamo tutti assieme, ma non abbiamo una specie di ordine predefinito per costruire una canzone, semplicemente proviamo tutte le soluzioni che ci vengono in mente partendo da un idea di base, finchè non arriviamo ad una versione definitiva che piace a tutti e tre.

(M.L.)  Una delle cose che mi ha sempre colpito di te è che quando sei su un palco, e la gente canta le tue canzoni, ti incita, tu sembri sinceramente emozionato, è realmente così?

(Paeavy)  Beh sì….(anche qui è decisamente imbarazzato, ndr)
Sai è sempre molto bello vedere la gente che apprezza davvero quello che fai, che partecipa al concerto, che in qualche modo fa sua la tua musica. Lo considero un segno che faccio bene il mio lavoro, che è anche la mia passione, la mia vita, quindi quando mi accorgo che la gente apprezza l’onestà con cui faccio musica per me è sempre emozionante.

(M.L.)  Visto che il tempo a mia disposizione è finito (e Mike terrana, che oltre a suonare la batteria nei Rage è anche il tour manager me lo ha fatto gentilmente ma fermamente notare, ndr) ti lascio concludere questa piacevole chiacchierata come vuoi!

(Peavy)  Voglio ringraziare tutti i nostri fans in Italia, il loro supporto è sempre stato molto importante, e spero che lo sarà anche in futuro, noi faremo il massimo per poter dare ai fans la miglior musica possibile. Rage On!

In chiusura di questa intervista, con un gentilissimo e disponibile Peavy vorrei parlare brevemente del concerto svoltosi a Trezzo d’Adda, al Live music Club, il 26 novembre dello scorso anno.
La serata è stata aperta, mentre ancora il pubblico entrava nel locale, dai bolognesi Rain, che hanno scaricato sull’audience tutta la loro incredibile carica, fatta di un Metal melodico ed allo stesso tempo irruente. Divertenti e coinvolgenti come al solito.
Sui Deadsoul tribe mi trovo in difficoltà, visto che prima di questa serata non avevo mai sentito nulla di loro. La musica che la band ha proposto è una sorta di stranissimo mix tra Kyuss e Black Sabbath, il tutto condito da più di uno spunto prog. Sinceramente, anche se a livello personale posso dire che non mi hanno per niente entusiasmato, penso che non sia giusto da parte esprime su di loro un giudizio, visto la mia carente conoscenza della loro musica, e visto anche che il genere proposto non rientra nelle mie preferenze abituali.
Arriva quindi il momento che tutti i presenti aspettano, sulle note di “orgy of Destruction” fanno il loro ingresso sul palco gli headliner della serata, i Rage!
A sorpresa dopo l’intro del nuovo album la band attacca con la grandiosa “Don’t Fear the Winter”, che manda in visibilio i fans presenti. La scaletta è ovviamente incentrata sui grandi classici del gruppo, e il pubblico sembra decisamente gradire questa scelta.
A mio parere i momenti clou della serata hanno coinciso con “From the Cradle to the Grave”, riproposta in versione meno orchestrale e più aggressiva, ed a mio parere migliore della versione in studio, la spettacolosa “Set this World on Fire”, la splendida “Sent by the Devil, davvero massiccia e cupa, pur senza mai perdere di vista la parte melodica, e soprattutto la conclusiva “Higher than the Sky”, tanto ruffiana quanto coinvolgente dal vivo, con tutto il pubblico impegnato a cantare a squarciagola.
Una nota a parte lo merita l’assolo di batteria di Mike Terrana, che oltre a mettere in mostra la solita potenza devastante e la tecnica incredibile di cui è dotato, riesce anche a divertire i fans facendo il giocoliere con le bacchette e cantando un pezzo di Frank Sinistra!
In definitiva posso dire che i Rage dal vivo sono un gruppo davvero esaltante, tecnicamente bravissimi, soprattutto il duo Terrana-Smolsky, coinvolgenti e potenti, insomma ancora una volta i Rage dal vivo non hanno assolutamente deluso! Rage On!