Report concerto 05/05: Disgorge + Sanatorium a Modena

Di Redazione - 11 Maggio 2004 - 17:05
Report concerto 05/05: Disgorge + Sanatorium a Modena

5 maggio, in un centro sociale di Modena dalle dimensioni modeste: è qui che quattro efferate bands consumano la carneficina sonora destinata a rimanere impunita…

Arrivo purtroppo mentre i BASTARD SAINTS hanno già occupato il palco da qualche minuto. Bè, ho l’occasione di ascoltarmi in santa pace, dalle retrovie, gli ultimi pezzi, e non posso che confermare quanto già detto una manciata di giorni fa: il gruppo ha le palle, cresciute in dimensioni e possenza grazie all’intensa attività live che li coinvolge da non poco. I grinder più diretti forse faticano a seguire la loro musica, intricata ed effettivamente molto particolare per un live show: ma questo non basta a fermare la grinta della formazione, sempre impeccabile musicalmente e mai spenta per quanto riguarda l’impatto. Incredibile questa volta, proprio in quanto a grinta, la prova di Simone (batteria), tanto scatenato quanto incazzato!

E’ poi la volta dei DEFLORACE, formazione a tre che vede ben 2 membri dei Sanatorium! Niente bassista, ma questo non basta a fermare la macchina da guerra: effetto terremoto reso possibile soprattutto da un batterista in grado di rimediare alla mancanza della sezione ritmica. Grindcore molto diretto, con riff di chitarra veloci e privi di qualsivoglia fronzolo, sorretti incredibilmente bene dalla prestazione del singer. Il cantato si assesta per lo più su toni bassi e molto potenti, e pur non variando particolarmente la timbrica si lascia ascoltare senza annoiare. Insomma, il gruppo si presenta molto compatto, essenziale, e preparato a livelli più che professionali. Grande prova anche la loro.

Con i SANATORIUM si entra nel vivo della serata. Ancora formazione a 3, col singer che, diversamente dal solito, si astiene dal suonare il basso. E con questo trova tutto il tempo di dedicarsi a spaccarci le orecchie: come stile infatti si assesta su quello di chi appena prima di lui aveva calcato il palco, regalandoci tuttavia ancora più potenza e versatilità. Lo stile dei Sanatorium è leggermente più ricercato, i riff di chitarra sono decisamente più ricercati, e tutto ciò senza lasciar per strada neanche un po’ del grande impatto che dovrebbe contraddistinguere ogni gruppo grind che si rispetti… bè, con la loro esibizione gli slovacchi trovano sicuramente ampio spazio per farsi rispettare anche da chi ancora non li conosceva! Impossibile non rimanere a bocca aperta davanti alla violenza dei loro pezzi, di un’intensità sconvolgente.

E a chiudere, direttamente dal Messico, gli storici DISGORGE! Ancora una volta dobbiamo dimenticarci il basso (ma che, è diventato un vizio?) e ancora una volta ce ne possiamo tranquillamente fottere… Batterista, chitarrista, chitarrista – cantante… Un trio collaudato per far male! Siamo davanti al gruppo più particolare dei 3 stranieri: oltre a lanciarsi in sfuriate uniche, i nostri danno infatti alle canzoni un tocco ‘oscuro’ che rende ancora più concreto il loro spirito gore. Peccato per un volume del microfono a dir poco irrispettoso, che permetteva di sentire a malapena le parti in scream e quasi per nulla quelle più cavernose.

Ciò che sicuramente ha sconvolto maggiormente il pubblico è stato il batterista: ricordo prove di velocità simile solo in rari casi (Rotten Sound e Brodequin), soprattutto se unite a così tanta potenza! Ogni singolo blast-beat è una scarica di mitragliatrice: colpi secchi, potentissimi, e tirati all’inverosimile! La precisione se ne va di tanto in tanto per cazzi in suoi, ma dubito che qualcuno possa sollevare qualche obiezione… E le due chitarre sanno sicuramente come fare il loro mestiere, purtroppo oscurato un po’ dal suono impastato dell’impianto.

Impossibile poi non rimanere favorevolmente impressionati dalla disponibilità e dall’umiltà dimostrata dal gruppo a fine concerto. Era quasi difficile credere che dietro a quelle facce da bravi ragazzini si nascondessero grinder con un’esperienza decennale alle spalle, capaci di trasformare una cover dei Grave in un inferno sonoro…

Gran bella serata, con un pubblico modesto ma molto partecipativo, e i gruppi in forma e pronti a dare mazzate sonore a destra e a manca. Complimenti dunque alla Necrotorture Agency che ha portato in Italia due vere e proprie leggende, in grado di consolidare ulteriormente la loro già affermata fama.
Matteo “TruzzKiller” Bovio