Report concerto The Crown a Pavia
Ho atteso a lungo questa data, e ho ricevuto non poca delusione dalla mancanza all’ultimo degli olandesi God Dethroned. Tuttavia il concerto c’è stato, ed ha sicuramente risollevato il morale a tutti colore che per il mio stesso motivo partivano col naso storto…
L’inizio spetta agli Adimiron, i quali mi lasciano in tutta onestà un po’ perplesso. Lo show in sè non è malvagio, ma manca assolutamente il contatto con il pubblico e l’atmosfera non si scalda per niente. Quello che ci propongono è il loro classico suono, leggermente incattivito, non privo comunque dei mille spunti melodici presenti anche sui lavori in studio. A livello esecutivo nulla da dire, a parte qualche piccola sbavatura, ma è proprio il fatto che mi debba limitare ad un analisi della tecnica che mi infastidisce; in quanto ad impatto, infatti, la band non riesce a dimostrare grande personalità. Arriva anche il momento della cover, “Behind Space”; neanche in questo frangente il pubblico sembra scomporsi, complice anche il fatto che dell’originale rimangono giusto le note… Insomma, di per sè non nego che sia dura introdurre una serata davanti al pubblico dimezzato, tuttavia mi aspettavo qualcosina di più, anche solo a livello di impegno sul palco.
Anche per gli Ingraved ci sono da denunciare un po’ di pecche… Il discorso è molto simile: il gruppo sale sul palco, esegue i propri pezzi, ma c’è poco contatto e risposta da parte del pubblico. La band propone un death molto old style, con spunti abbastanza estremi, ma non raggiunge l’impatto necessario; il genere in sè è difficile da seguire se non si conoscono i pezzi, questo è vero, tuttavia talvolta ci mette lo zampino anche la sezione ritmica, che sembra proseguire stancamente. Verso il finale il gruppo riesce a conquistare una maggiore attenzione, pur non facendo a mio parere quel passettino in più per legare con chi sta sotto il palco.
Per correttezza devo dire che il suono non ha aiutato per niente i gruppi di apertura, che si sono trovati a presentare i loro brani ad un pubblico sconosciuto senza poter godere del massimo sound desiderabile (complice in gran parte l’ambiente chiuso del locale). Tuttavia non limiterei a questo la mia opinione sulle esibizioni, che non sono certo state il massimo auspicabile.
E’ poi la volta dei Kenos, che mi hanno letteralmente stupito… Il pubblico non salta da una parte all’altra della sala, questo è vero, ma per lo più rimane affascinato dalla buonissima prova della band. E quando la band invita a partecipare, non manca certo chi risponde positivamente. Rispetto al demo, di cambiamenti ce ne sono stati parecchi: il suono è molto più spesso, non mancando di andare a parare sul Thrash più alla buona, e riesce ad unire il tecnicismo a tratti esasperato con parti più catchy.
Nonostante un audio non perfetto, che rende arduo seguire questo tipo di pezzi, i Kenos riescono a tenere alta l’attenzione, e si esibiscono in un’ottima prova. Qualche spunto un po’ fine a sè stesso nella chiusura dei brani era risparmiabile, ma certo questo non intacca il mio parere su un’esibizione non facile e portata a termine nel migliore dei modi. Alla fine il pubblico applaude sinceramente soddisfatto e si prepara ad accogliere a dovere gli headliner.
Non si deve aspettare granchè, che il set per i furiosi deathster svedesi è pronto. A chiamare tutti sotto il palco è l’intro del loro ultimo capolavoro; e dopo ciò, cosa aspettarsi se non un attacco frontale dal titolo “Crowned In Terror”? I secondi scorrono più veloci della batteria dell’incredibile Janne ed il pezzo finisce, ma senza tregua i nostri attaccano con “Deathexplosion”. Credo di aver assistito ben poche volte ad un ingresso altrettanto prestante; e le sorprese non devono finire, perchè tocca prima a “Executioner Slayer Of The Light” e, senza pause, a “World Below”: spettacolare vedere il pubblico lanciato all’unisono in un continuo headbanging.
Potrei riportarvi tutta la scaletta, ma mi limito a raccontarvi gli episodi migliori. Innanzitutto stupenda “Under The Whip”, che dal vivo rende moltissimo più che su album; qui il gruppo ha modo di dare mostra di tutte le doti tecniche (come se ce ne fosse bisogno…) ma soprattutto di quelle attitudinali. Grandiosi anche i pezzi presi dai primi album, che ci mostrano il lato più istintivo di questa band, che con questo spettacolo chiarisce cosa voglia dire essere trendeggianti e cosa no. Unica piccola pecca all’interno di uno show praticamente perfetto, la non troppo accattivante “Vengeance”.
Non manca qualche sbavatura in esecuzione qua e là, ma su uno show simile sperare nella perfezione tecnica sarebbe chiedere veramente troppo. Quello che conta è il bellissimo impatto e l’esaltazione che la serata lascia. Soprattutto dopo l’ovvio bis che i The Crown ci concedono: tutti sapevamo che mancavano, e loro non mancano di proporci di fila “Total Satan” e “Death Metal Holocaust”… Bè, niente di meglio per chiudere, visto che quello di questa sera è stato un vero e proprio olocausto di Death Metal! Che il pubblico fosse lì per loro è scontato, ma come il gruppo abbia saputo scatenarlo è un altro; e anche i più moderati erano visibilmente in fase di ammirazione nei confronti di questo gruppo che ha ancora ben poco da dimostrare.
Una serata di cui mi è rimasto un gran bel ricordo, vista l’ottima prestazione degli attesi headliner e i ritmi a cui si è proceduto; a tal proposito un bell’applausone ai ragazzi di Nihil ‘zine che hanno messo in piedi la serata, veramente impeccabile sotto il profilo organizzativo. E ora guardiamo avanti, visto che a quanto pare per i The Crown è in arrivo un nuovo album; se riusciranno a iniettarci tutta l’energia che hanno saputo scatenare sul palco, allora il divertimento è assicurato!!!
Matteo “TruzzKiller” Bovio