Report Dark Funeral a Scordia (CT) – 13/03/2004
Non ringrazieremo mai abbastanza la Nihil Productions per il duro lavoro che svolge: è, infatti, un’impresa svegliare la Sicilia dal letargo musicale in cui da sempre è imprigionata a causa di alcuni organizzatori poco oculati o solamente assetati di denaro, che ci fanno invadere da band mainstream (comunque è un’offesa all’intelligenza considerare “testi” le idiozie messe in musica da certi gruppetti ska) senza tener conto, per ignoranza o volutamente, dello scomodo heavy metal.
Il 13 Marzo 2004 al Krossower di Scordia (CT) assistiamo alla conferma di ciò che sosteniamo da anni: l’heavy metal in Sicilia è una potenzialità! E’ pura malafede considerare una minoranza di nostalgici le circa 800 persone che accorrono da tutte le province per assistere al concerto degli svedesi Dark Funeral, supportati dai connazionali Defleshed: notiamo già dalla doppia fila, prima al botteghino, poi all’ingresso per aspettare la fine del soundcheck, che la serata è molto sentita.
L’apertura è affidata agli Spoilshroud, death metal da Catania: impressionante la differenza nel tenere il palco rispetto all’ultima data, dato che il coinvolgimento del pubblico è notevolmente superiore. Una buona performance di circa mezz’ora, che scatena il pogo più sfrenato: death metal senza fronzoli, diretto e pesante.
Seguono i Mahira, black metal da Palermo: rispetto allo show di spalla ai Mortuary Drape a Palermo, il gruppo ha migliorato notevolmente la presenza scenica; anche per loro uno spettacolo di mezz’ora, con buoni brani molto taglienti e un’intensa versione di “In The Shadow Of The Horns” dei Darkthrone, che infiamma i presenti.
Verso le 23.30 i Defleshed salgono sul palco e spazzano via tutti con un thrash / death metal devastante, furioso, senza compromessi: brani brevi (tre – quattro minuti), tra cui “Farewell To The Flesh”, “The Iron And The Maiden”, “Feed On The Fallen”, “Under The Blade”, “Fast Forward”, “Fire In The Soul”, “Metallic Warlust”, “Brakefailure” e “Royal Straight Flesh”, polverizzano anche i più distanti dal palco, che urlano il loro apprezzamento quando viene chiesto se vogliono velocità o qualcosa di più lento. Naturalmente, la risposta è scontata, e i Defleshed proseguono per 45 minuti e chiudono tra calorose strette di mano, forse increduli ma certamente soddisfatti.
Manca ormai poco agli attesissimi Dark Funeral: poco più di un’ora di black metal, ma intensa e distruttiva, malata e perversa. La band presenta il nuovo live di prossima uscita “De Profundis Clamavi Ad Te Domine”, e ripercorre prevedibilmente la scaletta dell’album. Il cantante Caligula grida “it’s a great honour to be here”, e non sembra una frase di circostanza, ma di esaltazione nel vedere un pubblico che scatena davvero l’inferno. Vengono suonati alcuni brani nuovi come “Hail Murder”, “Goddess Of Sodomy” e “Thus I Have Spoken”, ma la maggiore partecipazione della gente avviene chiaramente durante l’esecuzione di quelli più vecchi, tra cui “The Dawn No More Rises”, “Thy Legions Come”, “The Secrets Of The Black Arts”, “Shadows Over Transylvania”, “Open The Gates”, “My Dark Desires”. Si chiude con la recente “Armageddon Finally Comes”: sopra le righe la prestazione del batterista Matte Modin, un’autentica macchina da guerra, dato che ha suonato sia con i Defleshed sia con i Dark Funeral, senza sgarrare un colpo, con precisione e inaudita potenza, indice di enorme professionalità, senza nulla togliere agli altri membri del gruppo.
Chiudiamo con due domande, volutamente provocatorie. La prima è rivolta ai ragazzi non presenti: perchè lamentarsi che non suonano mai gruppi heavy metal in Sicilia e poi mancare agli appuntamenti solo perchè non c’è la propria band preferita? Creare due fazioni (class – power da un lato, death – black dall’altro) ha il solo frutto di remare contro il movimento heavy metal, e a favore degli squallidi gruppetti modaioli cui già accennato.
Poniamo la seconda agli organizzatori, esclusi naturalmente quelli della Nihil Productions, che stanno realizzando i sogni dei defenders siciliani: se i Dark Funeral, che sono un gruppo valido, ma non digeribile da tutti poichè esponenti di un settore estremo, hanno richiamato una discreta quantità di persone, cosa succederebbe se in Sicilia arrivasse Ozzy Osbourne?
Giuliano Latina