Report Falconer + Doomsword, 6/1/2004 Zingonia (BG)
Inizia proprio dall’Italia, più precisamente al Motion di Zingonia, il tour europeo dei Falconer in compagnia dei nostrani Doomsword.
Al mio ingresso nel bel locale bergamasco lo spettacolo che mi si presanta davanti è tutto fuorchè esaltante, infatti non più di una cinquantina di persone sta assistendo allo show degli opener Axenstar, che hanno sfoderato una prestazione tutto sommato dignitosa, il loro problema risiede purtroppo nelle canzoni, che almeno a mio parere risultano quantomeno banali e scontate.
Tecnicamente non sono male, tutt’altro, sopratutto il cantante è in possesso di un timbro vocale quantomeno personale, ma tutti i loro pezz danno quella sensazione di già sentito che dopo un po’ porta alla noia, di sicuro, data la giovane età dei componenti del gruppo, hanno molto tempo per migliorare, i mezzi tecnici li hanno, adesso serve solo un po’ di coraggio per staccarsi da schemi triti e ritriti.
quando salgono sul palco i Doomsword all’interno del locale si contano circa 200 persone, comunque poche per la prima data al nord di un gruppo osannato in mezza europa come loro.
L’inizio è affidato a “Sacred Metal”, a mio parere non una scelta azzecatissima, che risulta comunque davvero potente.
Personalmente mi fa uno strano effetto vedere i ragazzi dei Doomsword sul palco, alcuni di loro sono miei amici personali da molti anni, rimane però il fatto che il gruppo dimostra di avere le capacità tecniche e la presenza scenica per fare una gran bella figura davanti al pubblico europeo, ed anche in una serata di certo non riuscitissima in quanto a presenze sfoderano un energia ed una voglia di suonare davvero impressionanti.
La loro dote migliore è, secondo me, quella di riuscire a far rendere alla grande delle canzoni che dal vivo rischiano di perdere molta dell’atmosfera che le rende avvincenti su disco, i Doomsword riescono davvero ad essere esaltanti a momenti, come sulla splendida “Onward into Battle”, e soprattutto riescono a trasmettere un energia davvero portentosa all’audience.
Davvero ottima la prestazione di tutto il gruppo, anche se una menzione la meritano il batterista Wrathlord, di una potenza e di una precisione spaventosa nonchè uno dei batteristi con più presenza scenica che abbia mai visto, e Deathmaster, che ha dato fondo alle sue capacità canore sfoderando una prestazione davvero magistrale per potenza e interpretazione delle varie parti delle canzoni.
Sinceramente non sono un grande fan dei Doomsword, ma dal vivo la band è davvero brava.
Arriva così il momento degli headliner, i Falconer, una band di cui ho amato il primo album e che aspettavo con curiosità di vedere dal vivo. Purtroppo la delusione è stat davvero cocente, e i presenti si sono ritrovati ad ascoltare una band mediocre, con uno dei peggiori batteristi che io abbia mai visto calcare le assi di un palco e un cantante al limite dello stonato.
Fin dall’iniziale “Upon the Grave of Guilt”il batterista Karsten Larsson non è riuscito ad andare a tempo per più di 10 secondi consecutivi, andando talmente più veloce del resto del gruppo che più di una volta si è ritrovato in levare anzichè in battere (chi sa appena appena suonare uno strumento può capire cosa significa tutto ciò), e il nuovo cantante è apparso subito come un pesce fuor d’acqua, sia per quello che riguarda la presenza scenica (sembrava essere in sala prove invece che su un palcoscenico) sia per qualità canore.
Vi assicuro che in più di 15 anni di concerti non mi era mai capitato di scappare dalla sala dopo 3 canzoni, ma il livello della band è stato talmente basso che non ho resitito.
Anche come presenza si potrebbero dire molte cose, partendo dall’abbigliamento del bassista, una sorta di bruttissima copia di Nikki Sixx dei tempi d’oro, così come ho già detto del cantante, purtroppo la sensazione di trovarsi di fronte 5 persone che non avevano proprio voglia di suonare era fin troppo forte, magari era solo una cosa dettata dal fatto che i presenti erano davvero pochi, rimane il fatto che i Falconer dovrebbero essere dei professionisti, o almeno avrebbero avuto il dovere di comportarsi come tali.
Una serata riuscita quindi solo in parte, sia per la scarsa affluenza di pubblico sia come qualità musicale che, a parte i Doomsword che hanno suonato davvero alla grande, è stata davvero di basso livello.