Report G3 Jam – Satriani, Vai, Fripp

Di Redazione - 20 Luglio 2004 - 7:34
Report G3 Jam – Satriani, Vai, Fripp

6/7/04. Mazda Palace. Milano
7/7/04. Centrale Del Tennis. Roma







Descrivere nel dettaglio l’esibizione di tre chitarristi del calibro di Joe Satriani, Steve Vai e Robert Fripp non è impresa facile. La grandezza e il curriculum di tutto rispetto di questi tre magnifici artisti ne sono un facile e quasi ovvio esempio. Il “peso artistico” di questi chitarristi lo si è potuto notare appieno, dalla (purtroppo) breve esibizione di Robert Fripp fino allo scoppiettante finale in jam session dove i nostri hanno fornito agli spettatori una prestazione vivace e dal punto di vista esecutivo impeccabile. L’audience, numerosa, accorsa alla “Centrale del Tennis” per gustarsi la data romana di questo trio ha avuto modo di godersi, insomma, un concerto dove in primo piano non era solo la tecnica musicale ma anche la presenza scenica dei musicisti. Il G3 di quest’anno a tal proposito è risultato essere “particolare”, non tanto per la ormai consueta partecipazione di Satriani e Vai, quanto per quella di Mr Fripp. Ecco, la partecipazione del distinto guitar man a questo evento, almeno per il sottoscritto, era l’elemento di novità e di sorpresa assieme e rendeva particolarmente gustosa l’attesa di vederlo in azione assieme agli altri due “guitar heroes”. Se ci fosse un motivo da addurre a questa curiosità, citerei il più lapalissiano: il fatto stesso di vedere sul palco personalità artistiche così diverse, di per sé è un evento irripetibile e perciò impedibile. Ma passiamo al report vero e proprio.

Il primo a salire “on stage” è stato Robert Fripp che si è distinto per l’esecuzione di “a Blessing of tears red” davvero toccante. Una nota di particolare interesse è l’intervento “on stage”, ad un certo punto, di Billy Sheehan che si è dilettato con Fripp in una jam davvero molto interessante. La riservatezza del chitarrista, comunque, in sede di esecuzione, si è palesata soprattutto per il suo stare comodamente seduto su di una sedia quasi in disparte, quasi volesse concentrare a tutti i costi l’attenzione dell’audience più sulla musica che sull’entertainment.

Di tutt’altro genere l’esibizione di Steve Vai che, salito sul palco e ricevute ovazioni da stadio, si è comodamente seduto su di una sedia (ma al centro del palco) per deliziare l’ascoltatore con la immancabile introduzione al primo brano della sua setlist, “I know you’re here”. Vai, come al solito, si è distinto per grande padronanza dello strumento, dimostrando ancora una volta quanto la chitarra possa divenire sotto le sue sapienti mani una vera e propria “terza voce” che intona melodie toccanti. Ciò lo si è potuto notare nelle esecuzioni di “Giants Balls of Gold”, “Answers”, The Reaper”, “Juice”, ma soprattutto in “Wispering a Prayer”. L’orientaleggiante “Bangkok” seguita a ruota da “Bullship” hanno entusiasmato non poco il pubblico, ma il culmine della poesia si è avuto con l’esecuzione di “For the love of God”, perla indimenticabile della produzione “Vaiata” eseguita in sede “live” con la magia che lo strumento chitarristico sa dare. In particolare è stato molto toccante il momento in cui Vai ha accennato le prime note del brano, facendo saltare in piedi in un tripudio di battimani l’intero pubblico. In conclusione di una magnifica esibizione il “chitarrista alieno” ha eseguito una splendida versione di “The murder”, dimostrando (se non ce ne fosse stato ancora bisogno) grande padronanza del palco e indubitabili doti di entertainment. Una nota di merito va data alla band che ha supportato l’esibizione di Steve: l’energia contagiosa di Billy Sheehan in primo luogo, il buon feeling di Tony Mc Alpine e Dave Weiner, il drumming incalzante e preciso di Jeremy Colson.

Quando sale sul palco Joe Satriani il pubblico gli tributa un applauso lungo e caloroso e il guitar hero ricambia con l’esecuzione di “Hands in the air”, dove il nostro da dimostrazione di grinta e classe alla sei corde. Quando poi Joe dà in pasto al pubblico una energica e vivace esecuzione di “Satch boogie” l’audience comincia a scaldarsi sul serio e non risparmia applausi al nostro. Altro momento toccante dell’esibizione di Satriani è stata l’esecuzione della bela “Cool#9” e soprattutto dell’indimenticabile “Always with me, alway with you”, dove il guitar hero si è dilungato in una ispirata improvvisazione. Molto ben eseguite, sul finire del concerto del chitarrista, song quali “Searching” e War”. L’unico neo del concerto è stato il fatto che la set list poteva contenere brani adrenalinici e mozzafiato come “The Extremist”, per esempio, ma l’impressione finale è stata quella comunque di una grande prova di professionalità da parte non solo del chitarrista ma anche della band che lo ha supportato.

Non poteva mancare, a coronazione di una splendida serata, la jam finale dove a sorpresa si è presentato sul palco un quarto chitarrista: si tratta di Stef Burns (chitarrista di Vasco Rossi). Insieme a quest’ultimo gli ormai quattro chitarristi sul palco si sono lanciati nell’esecuzione di “Red” e della ormai classica “Rockin’ in the free world” dove i quattro hanno dato dimostrazione, ognuno secondo il proprio stile e personalità, delle proprie doti chitarristiche.

In sostanza questo G3 2004 non ha deluso le aspettative, ha visto all’opera grandi musicisti di talento perfettamente a loro agio nel ruolo on stage intrattenendo l’ascoltatore per quasi 3 ore di buona musica. Rock on!

Report fotografico della data di Milano a cura di Alessio Battaglia
Report della data di Roma a cura di Filippo Benedetto