Report Heavy Metal Nights del 01-11-02 Wireds

Di Alessandro Calvi - 21 Novembre 2002 - 23:17
Report Heavy Metal Nights del 01-11-02 Wireds

 Ragazzi, vorrei subito scusarmi con voi per l’entusiasmo con cui mi appresto a scrivere questo report… ma… cavolo che concerto!Ad esibirsi questa volta al Sitting Bull nell’ambito delle Heavy Metal Nights organizzate da TrueMetal.it  e Metal Knight ‘Zine sono stati gli Wireds, un gruppo di Lodi.
Alle spalle hanno già due demo ma che potremmo già definire degli album visto che l’ultimo consta di ben otto tracce, e di cui su TrueMetal.it potete trovare la recensione pubblicata qualche tempo fa. La musica da loro proposta è un classico power metal, diretto e incisivo con la caratteristica decisamente insolita di essere cantato in italiano.
Lungi dall’essere per me questa una pecca, anzi l’ho trovata un’idea decisamente interessante e intelligente. In un periodo in cui finalmente tanti gruppi blasonati si sono accorti di essere italiani e di avere una propria lingua da sfruttare e che permette molte più sfumature dell’inglese, gli Wireds sono avanti già da un pezzo avendo scelto l’italiano come lingua delle proprie canzoni diversi anni addietro.
Ma passiamo a parlare del concerto che è stato veramente incisivo e coinvolgente soprattutto grazie alle doti dei talentuosi musicisti del gruppo. Gli Wireds iniziano il loro concerto con una delle loro song tratta dall’ultimo demo e intitolata Maktub (così è scritto) e subito ci fanno capire l’alta qualità delle loro canzoni e soprattutto quanto pesti il batterista e quanto vada in alto il cantante.
Subito dopo è la volta di una cover e più precisamente di Two Minutes to Midnight degli intramontabili Iron Maiden.
Così come le cover seguenti, ognuna è eseguita in maniera personale e non è una semplice e sterile ricopiatura dell’originale. Già da subito si capisce inoltre quale sarà un’abbozzo di scaletta del gruppo che alternerà cover a pezzi propri per mantenere alto il livello d’attenzione del pubblico, e direi con ottimi risultati.
E così è la volta di un’altra canzone del gruppo e questa volta tocca a Nello Specchio, poi è la volta di Eagle Fly Free degli Helloween, canzone forse tra le più impegnative del gruppo tedesco per il confronto con un cantante senza bisogno di presentazioni come Michael Kiske e un gruppo che sul quel disco in particolare aveva raggiunto un assoluto stato di grazia. Eppure benchè una figura un po’ mediocre fosse fin troppo facile, gli Wireds ci stupiscono ancora una volta eseguendola alla perfezione e strappando un coro di applausi da tutto il pubblico.
Identità è la successiva canzone degli Wireds, subito seguita da due cover: Crazy Train del buon vecchio Ozzy Osbourne e l’inossidabile Painkiller dei Judas Priest in cui si mette in luce senza mezzi termini il batterista.
E’ poi la volta di Oro sempre degli Wireds e di una superba cover di Fireball dei Deep Purple, resa per l’occorrenza estremamente power e in cui la voce del cantante fa bella mostra di se soprattutto in un paio di acuti da spaccare i timpani con gli ultrasuoni.
Seguono Versus degli Wireds, Needle Lies dei Queensryche, La Guerra di Aidan, forse la mia canzone preferita degli Wireds dal loro secondo demo, One dei Metallica e per finire Come Ieri sempre degli Wireds.
Il concerto doveva finire qui, ma il coinvolgimento del pubblico era tale da non permettere al gruppo di andarsene dal palco se prima non avesse suonato ancora un po’ e così a grandissima richiesta ecco un paio di bis. La prima canzone è War Pigs, incredibile e ancora più bella dell’originale, se è possibile, nella versione power orchestrata dagli Wireds, a dir poco spettacolare, e a seguire un finale veramente con il botto con una versione speed di I Want Out degli intramontabili Helloween.
Con quest’ultima canzone gli Wireds chiudono davvero confermandosi un gruppo eccezzionale e da tenere d’occhio con musicisti che sanno davvero il fatto loro, una voce pulita e veramente adatta al cantato power e un batterista in particolare sul quale la mia domanda numero uno appena finito di suonare è stata: ma quando non suonate per tenerlo fermo come fate? gli mettete un guinzaglio? Veramente devastante come suono, precisione e potenza nell’esecuzione, sono rimasto sinceramente impressionato dalla sua prova come da quella di tutto il gruppo, incredibili.