Report Heavy Metal Nights del 15-02-03 Silence e Bejelit
Serata spettacolare e dall’altissimo coinvolgimento emotivo con due band che hanno letteralmente dato spettacolo al Sitting Bull.
Personalmente una delle serate che mi sono piaciute di più al punto che mi sono ritrovato senza neanche accorgermene in prima fila a cantare tutte le canzoni e ad agitarmi come di solito mi capita solo ai concerti dei Blind Guardian.
Ma andiamo con ordine. A calcare il palchetto del Sitting Bull nell’ambito delle Heavy Metal Nights sono stati nell’ordine i Silence e i Bejelit. Entrambe sono band giovani ma con più di una freccia al proprio arco e con un seguito ormai piuttosto consistente nell’ambito dell’underground.
Ammetto che per me era la prima volta che sentivo esibirsi dal vivo i Silence, che bisogna dirlo subito si sono rivelati una bella e gradita sorpresa, mentre conoscevo già i Bejelit che avevo avuto occasioni di sentire dal vivo in un paio di occasioni, nel loro caso la serata suddetta si è rivelata una riconferma ad altissimi livelli.
Ma cominciamo subito a parlare del concerto. Come si diceva i primi ad esibirsi sono stati i Silence che hanno sfoggiato una lunga scaletta di pezzi propri cominciando con Night Singer e proseguendo con Wings of Destiny, In Thy Embrace, Witch, Raining My Eyes, per arrivare alla prima cover della loro esibizione, una furiosa versione di Hallowed Be Thy Name degli Iron Maiden. Ma lo spettacolo non era ancora finito perchè mancavano all’appello ancora Divine Hunger, Way of Silence, Keep the Flame Alive, Words Full of Silence e per finire un’altra cover degli Iron Maiden cioè Wasted Years.
Bellissimo spettacolo ed esibizione pressochè perfetta dei Silence, tanto che parlando con i membri della band dei Bejelit loro per primi si chiedevano con la consueta modestia se sarebbero stati capaci di fare altrettanto, scherzando sul fatto che forse avrebbero dovuto esibirsi loro per primi perchè la band migliore della serata erano i Silence.
Per cercare di incoraggiarli dicevo loro che non gli sarebbe restato altro da fare che fare di meglio perchè a questo punto non potevano certo deludere il pubblico che era venuto a vedere il concerto, ed evidentemente hanno recepito il messaggio perchè mi hanno proprio preso in parola!
I Bejelit hanno aperto la loro esibizione con la nuova song Slave of Vengeance, per poi tornare sui pezzi del loro demo alternandoli con diverse cover. Vengono quindi eseguite Haunter of the Dark, la cover dei Judas Priest di Breaking the Law, I Won’t Die Everyday, Tortuga Bay dei Running Wild, Bejelit, Death Chariot, Blood Sign, Fear of the Dark degli Iron Maiden in cui hanno duettato il cantante dei Bejelit e quello dei Silence, Bones and Evil e infine un’altra cover degli Iron Maiden con The Trooper.
Come già dicevo prima io raramente mi lascio coinvolgere così tanto, ma questa volta dall’inizio alla fine del concerto dei due gruppi mi sono ritrovato quasi inconsapevolmente in prima fila, trascinato dall’entusiasmo generale. Veramente una grandissima serata che mi ricorderò sicuramente per molto, molto tempo.
Alex “Engash-Krul” Calvi