Report Heavy Metal Nights del 20-12-03 Black Magic
Questa sera il Sitting Bull ospita una cover band degli Slayer, il suo nome è Black Magic come una delle canzoni a cui il gruppo rende omaggio. Avevamo già avuto modo di ascoltare questa band dal vivo qualche tempo fa, ma rispetto ad allora sono cambiate molte cose, a partire da alcuni strumentisti, e soprattutto tutto il gruppo ha fatto dei decisivi passi in avanti.
Dietro alle pelli troviamo il giovanissimo, ma che definire talentuoso è riduttivo, batterista dei Necroart, altro gruppo molto apprezzato della zona e di cui abbiamo avuto occasione di recensire il secondo demo qualche tempo fa. Dietro al microfono e contemporaneamente al basso troviamo un altro neo-acquisto della band, Federico Moretti.
Il concerto inizia presto e lo fa proprio con Black Magic, la canzone che dà il nome alla band, i volumi sono inizialmente non del tutto ottimali e questo rendeva la prova del gruppo un po’ confusa, almeno dal punto del locale dove mi trovavo io, dopo un paio di canzoni però, e qualche piccola correzione in corsa, è tutto andato a posto e ci si è potuti gustare appieno lo spettacolo.
Il numero di canzoni eseguite dal gruppo è stato a dir poco impressionante, il concerto è durato tantissimo sia per gli standard di una band underground che per un gruppo vero e proprio. Nell’ordine i Black Magic hanno suonato dopo la prima: Die By the Sword, Disciple, Blood Line, War Ensamble, Evil has no Boundaries, Hell Awaits, South of Heaven, Post Mortem, Raining Blood, Ditto Head, Season in the Abyss, Bitter Peace, Death’s Head, Mandatory Suicide, Angel of Death e The Antichrist.
Un numero di canzoni tale che probabilmente neanche gli originali riescono a suonare tutte. Al di là però del numero delle canzoni è stato soprattutto il livello tecnico-qualitativo della band a farmi veramente una ottima impressione. Le canzoni erano eseguite praticamente alla perfezione a parte qualche minima indecisione come è sempre logico aspettarsi di fronte a una prova live. I nuovi acquisti inoltre mi sono sembrati probabilmente i migliori sul palco, confermando quanto sia stato azzeccato il loro inserimento nella band.
L’approccio live del gruppo mi ha convinto molto, nonostante il pubblico purtroppo non fosse dei più numerosi, sono riusciti a coinvolgere tutti gli astanti con la loro prova, lasciando inoltre al sottoscritto la voglia di rivederli presto.
Alex “Engash-Krul” Calvi