Report: Lifend – 29-10-04 – Zoe Club
Venerdì 29 Ottobre 2004, i Lifend hanno scelto lo Zoe Club per presentare ufficialmente il loro debut album sotto la Cruz del Sur Music. Locale un po’ atipico e specializzato su un genere leggermente diverso da quello proposto dalla band milanese, ma che ha comunque offerto una buona cornice alla loro esibizione.
In particolare ho gradito particolarmente la scelta di un telone alle spalle dei musicisti su cui sono state trasmessi dei brevi clip per tutta la durata del concerto. Ogni canzone era accompagnata da un video diverso, intonato al brano sia dal punto di vista dei colori utilizzati, che dal punto di vista delle immagini. Il tutto allo scopo di creare una sorta di diversa alchimia, di diverso impatto sul pubblico per ognuno dei brani presentati.
Passando al versante musicale, devo dire che finalmente ho potuto ascoltare un concerto dei Lifend con un buon mix dei vari strumenti. Non eccelso perchè qualche pecca vi era comunque, per esempio le parti di tastiera e le parti campionate a volte venivano un po’ nascoste da chitarre e batteria nei passaggi più aggressivi. Si trattava sicuramente però di un sound-check riuscito meglio di altre volte in cui in particolare la voce femminile era praticamente inudibile.
Il fatto che chitarre, basso e batteria fossero però un altini rispetto alle tastiere e alle parti campionate, non è secondo me però stato del tutto un demerito. Al contrario ha dato una maggiore incisività alla band che raramente ho sentito così potente e coinvolgente.
Ma passiamo a parlare dei brani proposti, diciamo fin da subito che i Lifend si sono concentrati esclusivamente sul nuovo materiale, parlo del disco “Innerscars” di cui hanno proposto tutti i brani tranne la breve traccia strumentale “In Darkness I Bleed”. Le altre canzoni sono state invece tutte proposte al pubblico intervenuto (con l’unica eccezione di “Absence”), anche se con un paio di cambiamenti nell’ordine rispetto a quello presente su cd.
In questo caso ad aprire le danze è stata “Congedo”, che invece nell’album è piazzata in fondo per, come dice il titolo stesso, congedarsi dagli ascoltatori. Stavolta invece è stata usata come introduzione per “Innerscars” un brano da subito molto aggressivo per attirare immediatamente l’attenzione degli astanti. Personalmente penso sia stata una scelta ottima perchè effettivamente da lì in poi non ho più avuto occasione per potermi distrarre.
Dopo “Innsercars” tocca ad “Absence”, seconda canzone anche sul cd, a seguire “Shattering: Assurance”, il brano presentato dalla band come il più “avant-garde” tra quelli della loro produzione, una delle canzoni che al primo ascolto mi hanno incuriosito di più, poi “Open Wound”, “Blood-Red-Pain”, “Memorie” e infine la già conosciuta “Spiral Dance”.
Personalmente devo ammettere che forse è stata la migliore prestazione live da parte dei Lifend alla quale ho potuto assistere. I ragazzi della band hanno suonato molto bene, sempre precisi e puliti, pur non conoscendo quasi nessuno dei brani proposti (non avevo ancora ascoltato il nuovo cd), non ho notato enormi sbavature. Inoltre come dicevo all’inizio, finalmente ho avuto occasione di ascoltarli con una buona resa sonora, con volumi adatti che valorizzassero l’estrema varietà di strumenti e voci che è una delle ricchezze principali della musica di questa band.
Cosa dire d’altro? Ben poco in realtà, i Lifend hanno realizzato un gran bel disco, ed essendo non solo bravi compositori, ma anche bravi musicisti, sono riusciti a rendere dal vivo gran parte delle atmosfere e delle sfumature presenti sul disco. Alcune cose sono state logicamente messe un po’ da parte puntando nella resa live sul coinvolgimento del pubblico e abbinando ad esso un tono più aggressivo e potente, che dal mio punto di vista non ha per niente snaturato le canzoni, anzi, ha reso l’intera esibizione davvero molto godibile.
Un bel disco, e un bel concerto, non so cosa altro si potrebbe chiedere a questi ragazzi se non… di mettersi di corsa a lavorare al prossimo cd!
Alex “Engash-Krul” Calvi