Report: Maniscalco Maldestro + Tystnaden (Gradisca d’Isonzo, GO – 13/01/07)

Di Riccardo Angelini - 16 Gennaio 2007 - 11:50
Report: Maniscalco Maldestro + Tystnaden (Gradisca d’Isonzo, GO – 13/01/07)

13 Gennaio 2007, Sala Bergamas: Gradisca d’Isonzo (GO)
The Hormonauts – Maniscalco Maldestro – Tystnaden – Big Member

L’associazione locale Totem ha fatto le cose in grande. Un validissimo gruppo di ragazzi che suda ogni anno per onorare la memoria di un loro amico scoparso prematuramente ha ricevuto dalla serata il feedback che si è meritato. Entrata gratuita ed un’ottima impiantistica sono stati i due ingredienti che hanno fatto del 13 gennaio una giornata davvero piacevole, a base di ingredienti musicali che hanno spaziato dall’indie rock dei Big Member, al Ghotic Swedish metal dei friulani Tystnaden fino all’eclettismo intriso di crossover, folk e progressive dei Maniscalco Maldestro per chiudere con i rockabillers The Hormonauts. Staff cordialissimo e buona birra hanno poi fatto il resto. Ma passiamo all’aspetto musicale che in fin dei conti è ciò che interessa in questa sede.

TYSTNADEN

Con quanta curiosità aspettavo al varco questa band…Sentire dal vivo questi rapporti compositivi oscillanti tra il dolce ed il graffiante, tra l’estremo ed il pacato. D’altra parte, se c’è validità di proposte nella realtà italiana, è giusto accertarsene prima di investire su qualcosa che viene da fuori e che ci viene spacciata per valida. Ho fatto bene a crederci. Il combo udinese suona decisamente bene, sa far fronte a piccoli intoppi, velocemente risolti dai fonici, e riprendere il tiro da dove era stato lasciato. Una band che, oltre ad eseguire i pezzi in maniera impeccabile, ha esibito una determinazione emozionante. I sei sono a dir poco sbalorditivi sia a livello di tecnica, sia per la sottile originalità della proposta, sia per l’attitudine sfrontata ed energica profusa on stage. Laura ha una voce unica, né lirica né copiata, inimitabile e spontanea. Una singer che ci sa fare dietro al microfono, determinata e valevole frontman. Lorenzo alle tastiere impone un growl raffinato e mai scontato. Alle chitarre non una sbavatura, ed il drummer pesta bene in pieno groove style.
La opener viene ahimè ripetuta due volte per problemi tecnici, ma la band sa riagganciare il medesimo clima lasciato ripetendosi forse meglio di come avevano fatto qualche minuto prima. Dopo una piccola pausa per i sentiti ringraziamenti alla serata, in onore della persona scomparsa, è un’altra canzone tratta dall’ultimo full length “Sham of Perfection” – uscito quest’anno sotto Limb Music – ad intrattenere un pubblico sempre più numeroso. Apertura ghoticheggiante su fine intro di piano indica quello che sarà il susseguirsi di un riffing heavy epico e poggiante su comparti ritmici di notevole impatto. Miglior seguito non si sarebbe potuto avere se non con Pride vs Intellect, closer del disco sopracitato e qui caratterizzata da un istinto spontaneo e di grande successo. Methaphora mette in risalto il lavoro del bassista che approccia alla tecnica a tre dita in maniera perfetta piuttosto che la complementarietà tra gusto swedish metal e ghotic più classico di Greed, canzone che dovrebbe comparire sul loro prossimo album. Chiude Hamlet che si fa ricordare per una bellissima esecuzione solista nonchè per ritmiche granitiche e finemente strutturate. Dimenticate realtà come Lacuna Coil, Nightwish o Tristania. Non crediate siano cloni, ma date una sola opportunità a questa band. Ne rimmarrete esterefatti. Assolutamente da sentire e da vedere.
Promossi con lode.

Setlist:
First Embrance
Rewards
Pride vs Intellect
New song 1
Metaphora
Greed
Hamlet

IL MANISCALCO MALDESTRO

Dopo una originalissima presentazione musicista per musicista, i quattro impugano neanche troppo maldestramente i loro pezzi di legno incordati e poi è solo la musica a parlare. La proposta è particolare e chi ha sentito il disco lo sa. Le sonorità oscillano a scatti dal crossover di “Miscute…Mincanta” al folk più marcato e scanzonato di “Carta-Stagna” per una alchimia musicale sostanzialmente unica nel panorama italiano. La dinamicità dei quattro è viva ed ancora più significativo è il saper trasmettere quella carica introspettiva e fiabesca che, credetemi, si è percepita a fiumi da sotto il palco. D’altronde è sempre vero che quando chi suona si diverte di riflesso è anche il pubblico a goderne. Non manca certo ulteriore originalità di intrattenimento quando il drummer Borrkia indica un personaggio del pubblico e gli dedica il walzer “Distanze”. Ancora una menzione a “Giro Immobile” che, ineittata di spigolose psichedelie di marca hardcore, alimenta un piatto di gustosissimo sapore rock. Bravi e particolari (su tutti il bassita). Come su studio album così dal vivo il divertimento è assicurato.
Promossi

Setlist:
Miscuote…Mincanta
Carta-Stagna
L’eta Del Bisturi
Distanze
Fase 5: Metabolismo
Giro Immobile
Metamorfosi Plausibile

Nicola “nik76” Furlan
(fotoreporter: Zimolo Alberto)