Report: Orvieto Rockin’ Festival – 13/02/04

Di Redazione - 17 Febbraio 2004 - 9:32
Report: Orvieto Rockin’ Festival – 13/02/04

Avendo letto qui’ sulle pagine di TM la news sull’orvieto rockin festival mi sono preso la briga di fare 35 Km per assistere alal serata che si preannunciava piuttosto allettante. Arrivato al locale la cosa che balza subito all’occhio è lo scarsissimo afflusso di gente, mancanza dovuta principalmente all’organizzazione del locale, molto piu’ simile a un pub/pizzeria di provincia che a un locale adatto a prestazioni live. Il palco è assente e le band si adattano come possono per suonare in una situazione “inadeguata” sotto molti aspetti. Assisto al soundcheck della prima band che poi suonera’, i “michele esposito”, e il fonico sembra tutt’altro che a proprio agio dietro la console. Il suono risulta impastato e poco definito, ma comunque decente per una band con una sola chitarra e un basso. Inizia lo show e le persone presenti saranno una venticinquina. i “michele esposito” offrono una prestazione decente, anche se purtroppo la noia si fa sentire abbastanza spesso, cosa non trascurabile per una band che fa del rock Italiano. Va precisata la “fantomatica” presenza di una giuria che avrebbe dovuto giudicare le tre band presenti, essendo l’ORF una manifestazione ad eliminazione, giuria che non ho assolutamente visto. La seconda band a suonare sono i “Kardia”, band di rock alternative discreta ma , non apprezzando il genere, non mi sento di dare un giudizio alla proposta della band. L’unica cosa che posso dire è che l’esecuzione dei brani non è malvagia. Salgono sul “palco” (non me ne vogliano i proprietari del locale, ma usare la parola “palco” è un atto di generosità da parte di chi scrive) i Kingcrow e la musica cambia nettamente e sotto diversi punti di vista. In primo luogo il suono impastato si fa sentire maggiormente con i progster romani in quanto sono l’unica band della serata a utilizzare due chitarre e con una robusta distorsione. D’altra parte c’è da dire che la prestazione della band è degna di nota, coinvolgente e saggiamente improntata su un’atteggiamento ironico date le circostanze. La band è compatta e riesce a coinvolgere i presenti (il sottoscritto e pochi altri purtroppo) nonostante le canzoni siano mediamente complesse, segno di un songwriting di alto livello. A mio giudizio i kingcrow, dimostratisi una band eccellente in sede live, avrebbero dovuto declinare la serata a causa di un’ organizzazione e una logistica decisamente non all’altezza della loro caratura. In conclusione due band discrete e una veramente notevole mentre purtroppo organizzazione carente sotto tutti i punti di vista.