Report: Sacro Ordine, Hammered – Gorizia (13/09/08)
13 settembre 2008 – Rock Club (Ronchi dei Legionari, Go)
(a cura di Nicola Furlan)
Serata all’insegna dell’heavy metal classico quella del 13 settembre al Rock Club di Ronchi dei Legionari (Gorizia). Sul palco sono salite valide band: gli emergenti Hammered, capitanati dal capace frontman Andràs Csàszàr e i Sacro Ordine, esperto combo ormai pronto a calcare palchi di maggior prestigio. Davanti a un compiaciuto pubblico, i primi hanno proposto un coinvolgente speed metal sfumato, a seconda del caso, di melodico power stile Gamma Ray e tirato thrash metal, tanto caro a Megadeth e compagnia bella. I secondi hanno invece messo in opera l’ormai consolidato mix heavy/rock di stampo Iron Maiden per quanto riguarda il flavour melodico e quello Black Label Society per il sapore groovy che caratterizza i vari brani.
Giovani e bravi, ma sopratutto determinati e precisi. La band ha talento, ma il quid in più è l’atteggiamento professionale con cui i cinque affrontano il concerto. Pochissimi errori (veniali tralaltro) hanno caratterizzato l’esibizione dei goriziani. Si potrebbe additare la band di limitata capacità interattiva coi presenti, di poca esperienza nella gestione dei tempi morti o di staticità on stage, ma non di certo di qualità dell’esibizione. Il duo chitarristico Cicuttin/Grasso non manca un colpo: ritmiche a soli colpiscono l’attenzione dei presenti con precisione chirurgica mentre Manganelli al basso e Macuz alla batteria intessono un tappeto ritmico ben congeniato e coinvolgente.
Lascia davvero sbalorditi la potenzialità del cantante Andràs Csàszàr forse troppo impulsivo nel voler render partecipi i presenti delle risorse tecniche innate che lo contraddistinguono, ma capace di una prova di spiccata qualità. Spetterà al nominato dimostrare di poter rimanere in gioco ad alti livelli e conquistare, un giorno, l’ambito pass per il professionismo. Le premesse ci sono tutte. I brani Space Invaders, No Time for Us, We’ll Meet in Hell, From Paradise to Hell sono da indicarsi come i più riusciti sia per qualità esecutiva, sia per quel vincente gusto groovy che li rende così piacevoli all’ascolto live. In definitiva mi sento di promuovere a pieni voti questa buona esibizione e consiglio al gruppo di non mollare con il lavoro in studio. Ci sono tutte le premesse per un futuro ricco di soddisfazioni. Buon lavoro!
Setlist:
The Five Hunters, No Time for Us, From Paradise to Hell, Time of Violence, We’ll Meet in Hell, Unexpected Consequences, Killing Age (strumentale), Space Invaders
I Sacro Ordine non devono esser saliti sul paco con grande tranquillità. Gli Hammered hanno appena portato a termine una prestazione di tutto rispetto, ricevendo, tra l’altro, sentiti complimenti da parte dei presenti. Certo, on stage non stanno salendo gli ultimi arrivati, ma una motivazione in più per far davvero bene è sicuramente percepibile. Carlo “Zakk Wylde” Venuti e compagni infatti non deludono. La band, che vede dietro le pelli l’ex Rigor Mortis Cristiano Bruschina, offre uno show esplosivo.
Nulla di tecnicamente trascendentale, sebbene i quattro ne siamo capaci, bensì uno show ricco di gusto tanto caro alla classica New Wave Of British Heavy Metal e impreziosito di brani più potenti in cui è oggettivamente presente il tocco thrash del nuovo batterista. È proprio quest’ultimo a dar prova di valore ogni qual volta c’è da interpretare i break, le accelerazioni e, non ultime, le potenti raffiche di doppia cassa.
Lode al merito a Venuti, naturale e spontaneo in tutti i brani, capace cioè di mettere in mostra la vera natura del musicista rocker di razza. L’axeman esegue soli di pregievole fattura, alternandoli a sezioni ritmiche potenti infarcite da continui armonici artificiali che tanto riportano alla memoria lo ‘stile Wyldiano’.
Performance ad alto rendimento anche per il ‘supertecnico’ bassista Sartori e per Paolo Fumis alla voce. In particolare, il singer è un continuo interagire coi presenti dimostrando una buona capacità di interpretazione dietro al microfono. Passano in rassegna Earhshacker, The Horn of Revenge, Faith’s Embrace, Stone River, Headbangers…insomma alcuni dei migliori brani del repertorio composto. Ennesima conferma di quanto sia florida la scena del triveneto. Bravi; non perdeteli alla prossima occasione.
Setlist:
Prey of Pride, Raiders, Earhshacker, Tears of Light, Storm, The Horn of Revenge, Faith’s Embrace, Stone River, Stripes on the Sand, Headbangers, Wolfhowl, Still Dreamin’, Breackin’ the Law