Report ”Screaming across Europe tour” – 14/7/04

Di Alberto Fittarelli - 29 Luglio 2004 - 10:34
Report ”Screaming across Europe tour” – 14/7/04

Scritto da Samuele Gavazzi

Dopo il concerto dei Fleshless, questa è la seconda data organizzata alla Sfinge di Brescia dall’accoppiata Permeated Records-The Flood.
A salire sul palco questa volta sono 4 gruppi, e si tratta dei locali Cadaveric Crematorium insieme ai cechi Mincing Fury and Guttural Clamour of Queer Decay e Contrastic e agli americani Screaming Afterbirth, autori questi ultimi 3 dello Screaming Fury across Europe, tour che in una settimana ha toccato 6 stati europei.

Ad aprire le danze i Cadaveric Crematorium, ormai una delle realtà più rilevanti del panorama estremo bresciano, per non dire pure una delle più interessanti a livello italiano underground del genere.
Precisi, trascinanti, estremi e divertenti. Penso che con questi aggiettivi si possa definire concretamente e correttamente una loro prestazione dal vivo.
Canzoni non certo facili vengono svolte tranquillamente, e non viene assolutamente tralasciata la presenza scenica, elemento fondamentale delle loro esibizioni.
Mai fermi un minuto, ed anche autori di allegri siparietti (vedi i “fastidi” provocati dal cantante nei confronti degli altri membri…) che rispecchiano il loro modo di intendere questa musica, e cioè non prendersi troppo sul serio e sapersi divertire. Veramente uno spettacolo degno di essere visto.
Parlando del lato musicale, la proposta alla fine può non essere troppo originale, anche se agli stilemi tipici del genere il gruppo unisce un tocco abbastanza personale, direi
“schizzato/schizofrenico” se mi passate il termine. Ciò permette alla loro musica di distanziarsi dal suono tipicamente americano (anche se va detto che i Cannibal a volte si sentono, e sul loro demo sono pure tributati, sempre a loro modo…).
Le tematiche proposto sono un mix tra la loro passione per quanto riguarda l’horror e il loro modo allegro e divertente di prendere questa musica, il che va a creare una cosa alquanto “malata”!!!
Se devo essere sincero, rispetto a questa serata mi è sembrato di vederli più in forma altre volte. Un suono alle volte un pò sporco e una partecipazione meno intensa se confrontata con altre dimostrate in passato mette questa serata forse come la meno positiva tra tutte quelle che ho visto di loro.
Ma appunto perchè non è la prima che li ho visti posso permettermi di dire questo, infatti le loro esibizioni dal vivo sono sempre una spanna (o anche più) sopra la media e sicuramente valgono sempre il prezzo del biglietto, stasera compresa!
Adesso si attende il primo full lenght (in uscita per autunno/inverno credo) e si vedrà se il gruppo sarà veramente in grado di fare il meritato salto di qualità e sprovincializzarsi definitivamente. Il passo comunque non sembra così lontano, e non c’è che da augurare in bocca al lupo.

I secondi a calcare il palco del locale sono i cechi Mincing Fury and Guttural Clamour of Queer Decay (!!!…).
La partenza non è delle migliori causa problemi tecnici che costringono il gruppo a fermarsi dopo la prima canzone. Poi il concerto riparte e fila liscio fino alla fine.
Un gruppo interessante e curioso, un buon intrattenimento sicuramente, forse non di più, ma va bene, il loro compito lo svolgono al meglio e divertono i presenti.
E’ un grind malato, fuori di testa e senza troppo senso il loro, non per niente si definiscono “dement-metal” (ascoltare gli intro di musica “folk” est europea per credere!). Il solo scopo credo sia divertirsi (e divertire) con la musica preferita, e penso che questa sera siano riusciti nel loro intento.
Senza batteria, e quindi con drum machine, tengono bene il palco lo stesso, tant’è che non ci si accorge della sua assenza all’inizio. I due cantanti sono completamente pazzi, si gettano per terra simulando scene di follia, ed intrattengono perfettamente un divertito pubblico. Il resto del gruppo, un pò più statico, svolge senza errori la sua prova.
Tutto sommato una musica senza infamia nè lode (alla fine si parla di grind non troppo originale), ma un gruppo che dal vivo ben si presenta e da ragione di esistere in un mondo ultraffollato come quello del genere in questione. Concludendo, direi promossi con un sorriso di allegra soddisfazione sulle labbra.

Per terzi tocca agli americani Screaming Afterbirth.
Beh, che dire… tanto malati e pervertiti quanto precisi ed intensi da vedere dal vivo.
La loro proposta è un brutal d’oltreoceano, piuttosto malato, marcio e veloce direi. Già, perchè è l’incredibile velocità che colpisce a vederli dal vivo. Il batterista viaggia ad una velocità disumana (facendo due parole dopo ho scoperto che aveva 22 anni…) e sorregge il tutto con precisione. Veramente molto bravo.
Basso e chitarre svolgono con precisione chirurgica il loro compito, creando un muro di note veramente imponente. Pregevoli poi le parti mosh, pur non essendo tantissime.
Il cantante sa fare alla perfezione il suo dovere. Possiede un range vocale (o meglio gutturale) che gli permette di non essere monotono, ed è anche incisivo. Si muove abbastanza bene sul palco pur non facendo grandi numeri, ma sa intrattenere i presenti. Direi sicuramente una prova gradita la loro, alla quale il pubblico sembra essere molto interessato e tributa ad ogni fine di canzone.
Le canzoni sono estratte un pò da tutta la loro discografia, il recente “Drunk on Feaces”, lo split con i M.F.A.G.C.O.Q.D. e il primo “Puke Pile”, in più viene anche svolta una cover dei Terrorizer, molto ben accolta.
In conclusione un ottima prova la loro, secondo me la migliore della serata. Pur non proponendo niente di nuovo o mai sentito (questo discorso però ormai scade, in quanto cose nuove non si sentono da anni), sanno far apprezzare il loro tocco, la loro personalizzazione. E poi va applaudita senza riserve la loro prestazione dal vivo, qualcosa di veramente molto intenso, brutale e deviato, il tutto suonato con perizia tecnica degna di nota.
Grandi, per i fanatici del genere veramente manna dal cielo, un buon motivo per cui aver pagato il biglietto e tornare a casa soddisfatti.

E per finire il secondo gruppo ceco della serata, i Contrastic.
Devo ammettere che ero qua soprattutto per vedere loro. Ero molto curioso di sapere se erano in grado di riproporre quanto di interessante e originale erano riusciti a fare su cd.
Tutta la parte elettronica, elemento fondamentale della loro musica, avrebbe potuto togliere qualcosa in fase live, e per questo in particolare ero curioso di vederli.
C’è da precisare che non hanno suonato per secondi, come sembrava dovesse essere da scaletta, perchè il batterista è mancino, per cui bisognava cambiare la batteria. Questa variazione ha comportato una perdita di tempo di una buona mezz’ora, non credevo che questa operazione fosse così complicata e lunga.
Dopo un lungo ritardo finalmente cominciano anche loro, con una batteria “ridotta all’osso” (da notare che ormai molta gente è andata e gli animi si sono “raffreddati”). Formazione a 4 con batterista, basso, chitarra e voce + sampler.
Dal vivo la band espone il suo lato più aggressivo, più “punk” se vogliamo, e forse così facendo vince la sua sfida. Vengono proposte solo le canzoni più potenti e con meno parti registrate (anche se non mancano e ben accompagnano), e vengono pure velocizzate.
Il gruppo ci sa fare e colpisce abbastanza, soprattutto il cantante si muove molto e rialza l’attenzione che era andata scemando. La sfortuna però non li lascia e dopo qualche canzone si presenta un problema tecnico al chitarrista (credo una corda rotta) che lo costringe ad uscire velocemente e abbandonare gli altri 3 in pratica per una canzone.
Oltre a questo, il ritardo accumulato è risultato troppo e così poco dopo la mezzanotte son costretti a smettere per problemi di tempo (dopo un certo orario non si poteva per forza più suonare).
Dare un giudizio su una prova come questa mi sembra un pò avventato. Troppo poco il tempo a disposizione e la situazione che si è creata, anche se va detto che il gruppo se l’è cavata lo stesso senza lasciarsi andare e dal quel poco che si è visto le premesse per un buona esibizione c’erano tutte.
Direi da rivedere in una circostanza diversa e più consona, comunque bravi.

Tirando le somme di tutto, direi un buona serata, appetibile per i fanatici del genere e ben ripagata dalle varie prove, piccoli problemi tecnici a parte.
Parlando di pubblico, beh, come al solito i paganti non avranno superato le 30 unità circa. E’ un pò una delusione vedere che a certi concerti organizzati con tanto impegno e di un certo interesse per chi ascolta questa musica (a quando la possibilità di rivedere questi gruppi???) ci siano sempre un numero esiguo di persone, per un costo, 7€, direi più che abbordabile (senza contare la possibilità di acquistare merchandise difficile da trovare, presente all’interno del locale stasera).
Ma forse la situazione è ormai questa, forse qua in Italia l’underground brutal/death deve ancora crescere o non attecchisce, e non c’è più da stupirsi se si leggono certe cifre.
Certo è che non c’è assolutamente motivo secondo me di continuare a lamentarsi dell’organizzazione e se siamo sicuramente un paese di serie B per queste cose, se poi ad ogni concerto che viene svolto ci son sempre le stesse poche persone e nessuno ha voglia di muoversi!!!
A discapito va però detto che qua si trattava di un mercoledì sera, quindi a metà settimana, e nel mese di Luglio, quando tanta gente magari è in vacanza. Di bello se non altro c’è da far notare che tra i presenti, oltre ai soliti volti noti, diversi non provenivano da Brescia, alcuni addirittura fuori dalla Lombardia.