Report: Strana Officina Tribute

Di Stefano Ricetti - 11 Novembre 2005 - 0:00
Report: Strana Officina Tribute

Strana Officina Tribute.

Nonostante sia passato parecchio tempo, è con estremo piacere che pubblichiamo il report del concerto tributo ai fratelli Cappanera da parte della Bud Tribe, band dello storico singer della Strana Officina Daniele “Bud” Ancillotti. Per noi di TrueMetal rappresenta un’ulteriore occasione per ricordare due artefici indimenticabili del metallo di casa nostra, due che ci credevano davvero e che ci mancano ancora tantissimo…   
Steven Rich

 

Bud Tribe+Rayden
Mulligan’s Pub
Ortmino – Montespertoli(Fi) – 23/07/2005

Testo di Claudio Pino

Le performance della Bud Tribe sono sempre molto intense…C’è tutto quello che ci deve essere in un sano concerto di HM: sudore, passione, tecnica quanto basta (altrimenti tutto diventa un noioso esercizio!), intensità, rabbia e una buona durata, così nessuno (o quasi) può storcere il naso! Ma quando il buon vecchio Bud e tutta la Bud Tribe si lanciano in un tributo, beh, allora il tutto deve essere moltiplicato per mille!

Sì, perché per lui  e per il resto della tribù un tributo non è un’operazione commerciale (non è certo per i soldi che continuano a suonare!) o un gesto per ingraziarsi la stampa (a questi livelli purtroppo non serve!!); ma è l’unico modo di rendere omaggio agli amici scomparsi nell’anniversario della loro morte. E’ l’unico modo che conoscono di salutare i vecchi compagni d’avventura cha non ci sono più. In questo caso specifico ricorreva il dodicesimo anniversario della morte di Fabio e Roberto Cappanera, suoi compagni in una delle leggende del metal italiano: la Strana Officina.

I quattro della Bud Tribe non si sono certo risparmiati: hanno dato l’anima, hanno dato tutto, quasi dovesse essere il loro ultimo concerto. Soprattutto il Bud sembrava invasato e a tratti visibilmente commosso nell’omaggiare i suoi vecchi amici. Infatti ecco che si agita,canta con tutta la rabbia che ha e quando Leo,dopo aver suonato alcuni pezzi con la chitarra di Marcello Masi (il quinto membro della Strana ai tempi del primo mini-lp), per ricordare anche lui, sull’ultima parte di un finale passa lo strumento a un Bud totalmente coinvolto, che lo scuote con tutta la sua energia per mezzo minuto buono!

Dovevate vedere la faccia di Leo, che lo guarda con una certa preoccupazione per le sorti della chitarra! Parlare della scaletta é quasi superfluo, perché tanta è stata la forza del concerto nel suo insieme… comunque i pezzi che contano sono quasi tutti
stati suonati. Dal nuovo “Roll the bone“, alla cover di Ozzy “I don’t know“; dai vecchi Pezzi della Bud Tribe come”Dark Knight“, “Black widow“e “Rock’n’roll tribe“, alla vera sorpresa del concerto. Si tratta di “Luna Nera”, antico brano della Strana,che da tempo immemore non veniva suonato per intero (addirittura credo dagli anni di uno dei primi due tributi ai fratelli Cappanera, cosa di oltre dieci anni or sono!),vero apice emotivo della serata insieme a “Non finirà mai“, uno degli ultimi brani scritti dalla Strana Officina.

Ma non sono mancati nemmeno molti dei classici del vecchio gruppo, sia quelli apparsi su disco che non, come, fra gli altri “Non sei normale“, “Metal Brigade“, “Officina“, “Sole, Mare, Cuore” e il bis conclusivo”Viaggio in Inghilterra” che mette la parola fine a un concerto eccezionale, suonato benissimo e con passione da tutti e quattro. Poco importa se qualche pezzo storico è rimasto fuori (il tempo è tiranno!), se non c’era il pienone che si sperava (tempo di ferie per qualcuno) e se non c’era nessuno della stampa che conta, perché è stata una grande festa!

Festa che è stata aperta dai Rayden, gruppo giovanissimo, che in un anno è migliorato tantissimo e che diventa molto interessante in ottica futura. La band ha eseguito pezzi suoi,che si rifanno molto al metal anni ’80,ma con una buona dose di personalità, più una cover di “Vai,vai,vai“,altro pezzo storico della Strana,cantato a due voci, con l’ausilio di Enrico Caroli (bassista dei defunti e gloriosi Sabotage, gruppo che fondò insieme al fratello Dario e a Leo Milani, ora in forza alla Bud Tride, nonché factotum sul palco della “Tribù”). Bravi davvero i Rayden, ma da figli d’arte (il bassista è figlio di Enrico e il batterista è Brian, figlio del Bud) non ci si poteva aspettare niente altro che buon heavy metal!.

Per chiudere  non mi resta che usare la frase finale del Bud, che usa spesso in queste occasioni per salutare anche i suoi vecchi amici:”Alla chitarra Leo Milani, alla chitarra Fabio Cappanera, alla chitarra Marcello Masi, alla batteria Dario Caroli, alla batteria Roberto Cappanera,al basso Bid, alla voce Enrico Caroli” … e alla voce il grande Bud!.