Report: True Barbaric Black Metal Night del 17/04
Allo ScreamBloodyGore di Crevalcore (Bologna), locale particolarmente attivo nel tentativo di offrire con periodicità esibizioni live, il 17 aprile 2004 è tempo di “True Barbaric Black Metal Night”. A comporre il bill di questo evento a cui ha partecipato una discreta schiera di appassionati, sono cinque realtà più o meno note del panorama underground del Nord-Italia: Tyrmord, Frostmoon Eclipse, The True Endless, Sigma Draconis, FearBringer.
Ecco il resoconto:
Tyrmord (Modena)
Ad aprire la serata sono i Tyrmord, band giovane e ahimè poco esperta che pecca soprattutto di presenza e carisma, oltre che di una intesa non sempre perfetta (specialmente nella persona del batterista che si trova spesso in difficoltà). La prima mancanza si può parzialmente rimandare al poco spazio a disposizione dei sei elementi sul piccolo palco del locale; per quanto riguarda invece la seconda si tratta di capacità e affinità che la band, comunque giovane e con tanto tempo per migliorare, ancora non pare possedere.
Anche la proposta musicale non è di quelle trascendentali, i riff, anche se presentano alcuni spunti interessanti, sono tutti piuttosto banali e poco personali. Se aggiungiamo un soundcheck malriuscito che ha purtroppo annullato la chitarra solista, la prestazione complessiva diventa per i Tyrmord un tassello di esperienza piuttosto che una esibizione da ricordare negli anni.
Frostmoon Eclipse (La Spezia)
Cosa dareste come black-metallers a un combo che si presenta sul palco con una Les Paul d’annata, un cantante riccioluto alla Nicolò Fabi e un bassista che potrebbe essere l’impiegato della banca sotto casa? Nulla… e invece i Frostmoon Eclipse, formazione che quest’anno festeggia 10 anni di attività, sanno assolutamente il fatto loro. La formazione ha tanta storia, tanta preparazione e tanta esperienza alle spalle e il palco dello ScreamBloodyGore ne è una dimostrazione. Precisi e aggressivi e già dai primi pezzi i Frostmoon Eclipse conquistano una notevole fetta di pubblico con il loro black classico arricchito di break acustici e un muro ritmico davvero notevole ad opera del bravissimo Gionata Potenti dietro le pelli e un impressionante e virtuoso Gherardo Giannarelli al basso. Assolutamente da menzione anche la voce di Lorenzo Sassi, capace di grande personalità e di reggere ritmi altissimi senza cedere per tutta la durata del concerto.
Insieme ai FearBringer i dominatori della serata.
The True Endless (Novara)
I The True Endless partono molto bene con il loro black rabbioso sempre a discrete velocità, poi, col proseguire dello show, la loro proposta musicale tende ad una certa standardizzazione a livello di riff e ritmi che finisce col ridimensionare in parte le ottime impressioni di inizio scaletta. Le parti strumentali sono buone ma lo scream di Astraghon (molto bravo e con una ottima voce) sembra finisca a volte troppo in alto rispetto il tipo di partiture su cui si trova a cantare, mentre risulta estremamente più azzeccato quando si muove su toni più bassi.
Sigma Draconis (Bologna)
I Sigma Draconis sono un monicker piuttosto noto nel circondario bolognese, e da diverso tempo propongono il loro black fatto di introspettività e aggressività. Alla True Barbaric Black Metal Night, nonostante una prestazione lontana dall’insufficienza, il risultato finale giunto alle orecchie dei presenti non è stato particolarmente notevole. Questo perché purtroppo il soundcheck ha fortemente influenzato in negativo la loro prestazione. Il basso finiva spessissimo con il coprire le chitarre, soprattutto quella solista di Necurat con il risultato che spesso la buona prova vocale di Walpurgis non aveva un tappeto adatto su cui cavalcare. Peccato perché la band non aveva suonato affatto male.
FearBringer (Parma)
Già dalle prime note dell’intro si fa tangibile nell’aria un’atmosfera davvero speciale e spettacolare, quasi spettrale. Gelidi e cupi con il loro black metal puro e incontaminato come di rado si sente (tanto che il sottoscritto si stupisce del fatto che composizioni così limpide e genuine vengano proposte dal vivo), i FearBringer zittiscono tutti e conducono una prestazione di una tensione emotiva impressionante. La loro musica si snoda senza mai cedere un millimetro attraverso le partiture coinvolgenti e trascinanti. I tre (poiché la band si presenta in sede live con due chitarre, di cui una voce, e batteria), sono bravi nel suonare su basso e tastiere campionate, sono precisi, e il risultato è sublime.
Si vede da lontano la passione che uno nutre per la propria musica e quanto uno crede in quello che fa; e i FearBringer, da questo punto di vista, oltre che da quello musicale; possono insegnare a molti.
Alessandro “Zac” Zaccarini