Report: Virgin Steele acoustic set al Thunder Road – 27/4/07
Virgin Steele + The Clairvoyants
Thunder Road – Codevilla (Pv)
Venerdì 27 aprile 2007
Grazie all’ardimento e all’infinita passione di Fulvio Trinca Colonel, organizzatore e fac-totum dell’evento, finalmente anche l’Italia si può fregiare di aver avuto la possibilità di gustarsi il set dei Virgin Steele acustico, precisamente in quel di Codevilla (Pv), all’interno del locale Thunder Road. Ad accompagnare David DeFeis ed Edward Pursino sono i The Clairvoyants, una ben rodata cover band degli Iron Maiden, attiva sul mercato anche come proposta personale sotto il monicker di Timedust, per quanto attiene il cantante Gabriele e il chitarrista Alessio. Da fan di vecchissima data dei Virgin Steele mi reco dalle parti del Thunder Road già nel primo pomeriggio, per potermi gustare l’arrivo dell’amico David in diretta, attendendo con calma l’evento insieme ad Arcangelo e Simona, anch’essi vecchie conoscenze di Mr. Virgin Steele. Dopo esserci goduti una sana dose di buon sole dell’Oltrepò Pavese, ingrediente fondamentale per dare poi alla luce nettari come Bonarda e Barbera, all’orizzonte appare una massa scura seguita da una vettura di color grigio. Il primo è il furgone dei The Clairvoyants, la seconda è la vettura di Fulvio, dotata di un navigatore d’eccezione: David DeFeis dei Virgin Steele! Non appena scorge le nostre sagome, il buon David, da signore qual è, si precipita a salutarci e si intrattiene con noi per un buon momento parlando di passato, presente e futuro. Arriva poi il turno del soundcheck, al quale presenziamo, e fin da quel momento si materializza la consapevolezza di assistere a un qualcosa di difficilmente ripetibile nella storia, quanto meno nella nostra amata Italia. David è in forma smagliante e di buon umore – oserei dire come sempre – e il suo fedele pard Edward Pursino non è da meno: altro che fottute rockstar inavvicinabili, sempre incazzate e con la puzza sotto il naso! Altra strachicca della serata è rappresentata dalla presenza, in qualità di semplice spettatrice, di Doreen DeFeis, simpaticissima ed entusiasta sorella di David nonché famosa e apprezzata cantante d’Opera a livello mondiale, da più di vent’anni residente in Germania.
La restante parte del pomeriggio trascorre tranquilla, fra qualche birra e chiacchiere fra fan, finché, pochi minuti successivi alle 21, le porte del Thunder Road aprono, consentendo alla massa di metallari convenuti, di poter accedere al locale, con calma olimpica. Qualche tempo dopo, in un angolo del locale, quasi per magia, si materializzano le sagome di David DeFeis ed Edward Pursino, armati di pennarello nero d’ordinanza, per un meet’n’greet con i fan. Il rispetto dei metalhead italiani per i Virgin Steele è palpabile, la coda per poter scambiare due parole con i mastermind è ordinata e, da parte loro, i Nostri si dimostrano disponibilissimi con tutti: foto a go-gò, autografi e semplici strette di mano vengono dispensate senza risparmio. Sottolineo ancora una volta che l’heavy metal abbisognerebbe di persone disponibili e simpatiche come David ed Edward, due autentici fuoriclasse nel proprio ruolo a livello musicale, che tengono in massima considerazione i propri fan. Tante primedonne dovrebbero imparare da questi due gentlemen! Fine della predica.
The Clairvoyants
Poco dopo le 23 i The Clairvoyants irrompono sulle assi del Thunder Road e danno spettacolo: quasi un’ora e mezza di Iron Maiden e la sola concessione di un brano loro, come Clairvoyants (senza il “the”). Il “tiro” di questa band è di assoluto livello: il cantante Gabriele riesce a scomodare il fantasma di un certo Bruce Dickinson in maniera dignitosa, tenendo conto che si tratta di una delle migliori ugole HM ancora oggi in circolazione, ma anche gli altri quattro componenti non stanno indietro, finanche a livello di pose. I momenti di estasi si toccano durante Wrathchild, Wasted Years, Fear of the Dark e The Number of the Beast, mentre solo tiepidamente vengono accolti i recenti brani della Vergine di Ferro. Si chiude un gran concerto, a livello di coinvolgimento, con Halloweed By The Name, tanto che lo stesso David DeFeis dice di non avere mai visto una cover band degli Iron Maiden migliore, nemmeno a New York! Sorprendente la “tenuta” della band, che dopo quasi un’ora e mezza sul palco ha dimostrato di possedere le carte in regola per l’auspicabile salto di qualità.
Virgin Steele
Oramai nel cuore della notte, i due araldi dell’epic metal David DeFeis ed Edward Pursino si presentano sul palco del Thunder Road per il loro set acustico, evento esclusivo per il nostro paese. David, che personalmente considero il migliore cantante di Epic/Classic degli ultimi vent’anni, è in forma strepitosa, nonostante fino a pochi giorni fa avesse sofferto di una noiosa influenza, in quel di New York. Edward Pursino, suo amico d’infanzia e fedelissimo scudiero dietro la sei corde, dispensa riff classici come fossero noccioline, avendo ben presente però che la prova risulterà quanto mai impegnativa, visto che in qualche modo sia lui che il singer dovranno sostituirsi a basso, batteria e tastiere. Il pubblico, competente e numeroso, pende dalle labbra di Mr. DeFeis: il suono è bello chiaro e potente, complice un’acustica di alto livello da parte del locale di Codevilla. A tratti, ma solo a tratti, si sente la mancanza della sezione ritmica, soprattutto nei brani più epici e trionfali, come ad esempio in Defiance, Don’t Say Goodbye, Great Sword of Flame e Burning of Rome (Cry for Pompeii).
Per il resto si ha la consapevolezza di assistere a uno spettacolo inedito, da ricordare per sempre. I brani più cadenzati, tipo God of Our Sorrow, God Above God, When Dusk Fell, Perfect Mansions ed Emalaith rendono alla grande, fra il tripudio del pubblico. Immancabile poi lo spadone sul palco brandito dal buon David con circospezione – troppi cavi elettrici sul soffitto!!! – e i piccoli siparietti con il pubblico, come quando ha dedicato a Stefano di Prato il pezzo a lui più caro – vedi nickname! – ovvero Lion in Winter. La performance, complice anche un pubblico devotissimo letteralmente rapito, è sorprendentemente durata quasi un’ora e mezza, chiudendo lo spettacolo poco prima delle 3 del mattino! Di una cosa sono certo: la notte a cavallo fra venerdì 27 e sabato 28 aprile 2007 rimarrà scolpita per sempre nella mia memoria. Qui si seguito la scaletta teorica del concerto: i due Virgin Steele hanno spesso improvvisato, inventandosi brani suonati per la primissima volta insieme e brevi jam sessions qua e là, oltre a delle cover – Purple Rain – scambiandosi occhiate ora preoccupate e ora divertite, il tutto per un concerto indimenticabile.
By the Gods, Stefano “Steven Rich” Ricetti
Set List Virgin Steele:
1. BLACK MASS BLUES
2. SNAKESKIN VOODOO MAN
3. BONEDUST
4. EGYPTIAN INTRO-WINE OF VIOLENCE-EGYPTIAN OUTRO
5. DON’T SAY GOODBYE
6. VOW OF HONOUR-DEFIANCE
7. WINGS OF VENGEANCE
8. CHILD OF DESOLATION
9. GOD OF OUR SORROWS/ CHLOE DANCER/ PURPLE RAIN
10. GOD ABOVE GOD
11. WE ARE ETERNAL
12. MEDLEY: A WHISPER OF DEATH INTRO-
13. WHEN DUSK FELL/ LION IN WINTER
ENCORE:
MEDLEY-SERPENT INTRO-AGAMEMNON’S LAST HOUR, A WHISPER OF DEATH, GREAT SWORD OF FLAME, WHISPER OF DEATH RIFF REPRISE, EMALAITH/THE BURNING OF ROME(CRY FOR POMPEII)/PERFECT MANSIONS(MOUNTAINS OF THE SUN)
Ringrazio di cuore l’amico Stefano Gori per aver gentilmente fornito alcune delle foto presenti in questo servizio.