Intervista Dark Quarterer (Gianni Nepi)
Intervista a Gianni Nepi dei Dark Quarteter, freschi della pubblicazione del nuovo album Ithaca per la label Metal on Metal e della notevole performance live all’Acciaio Italiano Festival 5 di Mantova, durante la quale hanno suonato, esattamente nella sequenza con la quale sono state incise su disco, tutte le canzoni dell’ultimo lavoro.
Un patrimonio dell’heavy rock italiano, ma non solo, quello rappresentato dal combo di Piombino, attivo dai primissimi anni Ottanta e autore di lavori di altissima caratura, difficilmente inscrivibili all’interno di un solo genere metallico, proprio perché peculiari a livello mondiale.
Buona lettura,
Steven Rich
Gianni, da dove deriva la scelta di approdare a una label straniera per quanto riguarda il vostro nuovo album?
Beh, diciamo che Simone e Jowita sono nostri fans e amici da anni e la scelta di passare alla Metal on Metal è stata dettata dalla curiosità di provare un’alternativa di produzione. Loro lavorano molto anche sulla distribuzione digitale (iTunes, Spotify) e hanno molti contatti all’estero.
Inoltre hanno sempre dimostrato grande passione e grande stima nei nostri confronti! Così abbiamo deciso di provare a cambiare.
Come nacque l’idea di scrivere un album totalmente incentrato sul viaggio di ritorno di Ulisse verso Itaca?
l’idea è nata da una mia lettura di una poesia di Kostantinos Kavafis intitolata Itaca.
Il viaggio visto come parte rilevante, preminente, esaustiva più che la meta da raggiungere! Quindi il rivedere l’Odissea come le mille peripezie della vita che ti portano verso la meta finale che è Itaca ma che, metaforicamente, rappresenta la morte. Soltanto se il tuo viaggio sarà stato ricco, soddisfacente, emozionante la tua meta sarà serena e in pace. Questa metafora importante ha dato l’input all’idea e alle composizioni.
Da dove proviene l’idea della copertina che avete realizzato?
Stavolta l’idea della copertina ha richiesto più di un ripensamento, c’era qualcosa che non convinceva Jowita e Simone. L’impatto della scelta iniziale del volto statuario di Ulisse (che adesso è finito nello spazio dietro il CD) non li convinceva appieno… e forse la figura immediata del soggetto era troppo diretta. Noi siamo soliti simboleggiare nella copertina un oggetto, un quadro che rappresenti non direttamente il soggetto ma dia spunto a chi osserva la copertina per immaginare la storia contenuta nell’album. L’idea dell’elmo abbandonato sulla riva del mare ci è parsa epica, simbolica e anche elegante perchè l’elmo greco ha effettivamente delle fattezze molto, molto eleganti. Appena l’abbiamo proposta ai produttori è subito piaciuta e quindi, vista l’unanimità dei consensi, l’abbiamo scelta.
Dark Quarterer, Ithaca, 2015
Pensate di aver realizzato la line-up definitiva dei Dark Quarterer?
Ormai siamo in questa formazione dal 2002, sono 13 anni! Molte band anche super blasonate non sono durate così a lungo! Si! Line-up superdefinitivamente definita!
Personalmente ho riscontrato una maggiore fruibilità dei singoli brani rispetto al passato: trattasi di scelta artistica o cos’altro?
Solo casualità, pura casualità. Ma si, è vero, anche per noi all’ascolto, i brani sembrano più fruibili! Ma posso giurarti che non c’è stata intenzionalità… Forse una maturazione artistica prevede anche una semplificazione dei contenuti, pur non perdendo di vista il nostro stile che è piuttosto complesso. Ma una ricerca di essenzialità ci è parsa la chiave di lettura delle 7 composizioni.
Su che piano vi ponete, a livello di HM italiano?
In che senso? Cioè, noi facciamo la nostra musica, non viviamo, né abbiamo mai vissuto la musica come un elemento di identificazione all’interno di un panorama più vasto. Né mai ci confrontiamo con altre band, anche se spesso durante i festival abbiamo modo di ascoltare cose molto interessanti. Perchè dovremmo, noi, porci su un piano artistico? Semmai sta a chi ci ascolta fare delle valutazioni stilistiche, emozionali e classificarci secondo i propri gusti ad un livello piuttosto che ad un altro… unica cosa che, molto umilmente (ci tengo a precisarlo) abbiamo notato negli ultimi 2 anni, è che sempre più spesso suoniamo anche all’estero come headliner (Vienna, Cipro, Malta) questo può essere il segnale che abbiamo guadagnato con la nostra musica l’apprezzamento di un vasto numero di persone (specie tra gli organizzatori di festivals).
Gianni Nepi
In che rapporti siete con gli Adramelch? Cosa pensate della loro proposta musicale?
Sono stupendi e siamo in ottimi rapporti con loro! Sarebbe bellissimo poter fare uno show insieme, sarebbe un bellissimo momento perchè anche loro sono usciti con un nuovo album (“Opus”) e quindi quale migliore occasione per condividere lo stesso palco? Perchè qualche organizzatore non si inventa una data a Milano! Sono già in fibrillazione all’idea! Semmai con un pre concerto intervista tutti seduti in un salotto Metal da condividere con il pubblico e parlare della nostra musica? Insomma un qualcosa di anche più culturale e profondo che possa far gustare più approfonditamente anche il concerto! Prova a proporre l’idea, Stefano!
Esistono realtà straniere degne della vostra attenzione, al momento? Qualche nome?
Ci sono una marea di bands che affrontano il genere metal sinfonico con montagne di violini, voci femminili… stare a fare nomi non ha senso perchè la somiglianza di stile rende per me difficile la riconoscibilità. Comunque grande capacità, maestosità, belle melodie e bellissime voci. Devo confessarti che noi (o almeno io) non ascolto death metal o generi estremi perchè non riesco a vedere musicalità in un cantato esclusivamente growl o in uno screaming esasperato e ossessivo. Spesso cose gradevoli su disco, risultano dal vivo un ammasso di rumore indefinito e distorsione che davvero non riesco a digerire.
La tua definizione delle seguenti band.
MANOWAR – I primi Manowar grande riferimento… gli ultimi DELUSIONE!
VIRGIN STEELE – Grandi!
SAVATAGE – Unici!
QUEENSRYCHE – Tanta roba, classe a 2000!
FATES WARNING – Ottimi ma non apprezzo molto i suoni campionati preregistrati.
HEIR APPARENT – Non conosco.
Quali le maggiori soddisfazioni raccolte sinora come Dark Quarterer in carriera?
Tantissime e di mille nature diverse ma l’unica e continua soddisfazione è aver a che fare con 3 ragazzi meravigliosi (Francesco Sozzi, Francesco Longhi e Paolo Ninci).
Una tua definizione dei lavori precedenti.
Dark Quarterer – Fresco, puro e inarrivabile.
The Etruscan Prophecy – Copia del primo, sopravvalutato solo perchè conosciuto più del primo.
War Tears – Il cambiamento.
Violence – Sperimentazione.
Symbols – Maturazione.
Paolo Ninci
Avete già nel cassetto i potenziali brani per il prossimo disco? All’interno della vostra discografia esiste la quella quota parte fisiologica di brani scartati e momentaneamente accantonati?
Idee si ma brani ancora no… Garantiamo che non passeranno molti anni prima della prossima uscita. Si, almeno 6 brani fermi in area di parcheggio.
Siete una band di lungo corso: quali le peculiari differenze, a vostro modo di vedere fra gli anni Ottanta, i Novanta e dal 2000 in poi?
Anni Ottanta l’Heavy Metal si conferma come genere con gli Iron Maiden ed i Manowar a farla da padrone, in Italia underground con gruppi spesso copie dei miti stranieri tranne rare eccezioni fra tutti Evilwings, Adramelch, Strana Officina, Death SS, Sabotage. I Novanta vedono la nascita dei generi più estremi, anche qui in Italia arriviamo sempre secondi ad imitare quello che nasce altrove. Il 2000 vede un recupero importante del Metal più tradizionale e, finalmente anche in Italia si capisce che noi abbiamo una grande tradizione musicale che nasce nell’80 e dalla quale possiamo attingere a piene mani senza imitare nessuno ma solo proseguendo nella nostra unicità mondiale. Ecco la nascita di band più sinfoniche, il recupero di classici come la PFM, il Banco, il Rovescio della Medaglia, i Goblin… Noi siamo sempre rimasti poco influenzati dalla musica di importazione (non c’importa di cosa s’importa eh eh eh) e forse questa nostra coerenza ora ci sta premiando!
Francesco Sozzi
In che rapporti siete con le altre heavy metal band italiane?
Durante i festivals ci incontriamo spesso con altre bands ed il rapporto è sempre molto cordiale e di rispetto reciproco: Doomsword, Fingernails, Domine, Darking, Adramelch sono grandi musicisti e grandi amici! Un abbraccio virtuale a tutti!
Quali secondo voi quelle che sono riuscite a scrivere dei capitoli imprescindibili della musica dura tricolore?
Adramelch, Sabotage, Strana Officina, Doomsword. Non me ne vogliano gli estimatori di altre band più estreme.
Francesco Longhi
Prossime mosse in casa Dark Quarterer?
Realizzazione del vinile di “Ithaca” che uscirà a settembre per la label Cruz del Sur. Una data a Madrid ed una ad Oslo (per il momento). E preparazione del prossimo album in studio che avrà per soggetto “Pompei”.
Spazio a disposizione per chiudere l’intervista a tuo piacimento…
“Ithaca” è appena uscito e ci sta dando grandissime soddisfazioni… Per noi, dopo “Symbols”, era davvero difficile ripeterci! a quanto pare dalle recensioni e dell’entusiasmo di chi viene ai nostri concerti siamo riusciti ancora una volta a fare qualcosa di buono. Questo promettiamo a chi ci sta leggendo: non scenderemo mai a compromessi musicali e faremo sempre e soltanto quello che sgorga dalla nostra mente ma ancor di più quello che esce da nostro cuore! Grazie, grazie, grazie!!!
https://www.facebook.com/DarkQuarterer
http://metal-on-metal.com/bands/dark-quarterer
Stefano “Steven Rich” Ricetti