Intervista Alestorm (Elliot Vernon)
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In occasione del secondo concerto del tour inglese di Alestorm e Sabaton da co-headliner abbiamo intervistato Elliot Vernon, tastierista degli Alestorm.
Vi ho visti due anni fa che suonavate all’Academy 2, oggi suonate al Manchester Academy che è grande più del doppio, mi racconti un po’ come sono cambiati i vostri concerti negli anni?
Avevamo suonato qui nel 2012 di supporto ai Dragonforce, quindi è bello essere qui da headliner, anzi co-headliner [con i Sabaton], qualche anno dopo.
Voglio dire, ogni anno stiamo facendo cose più grandi, abbiamo più fan, c’è più gente che viene ai nostri concerti, ci dà l’opportunità di usare scenografie più grosse, vedrai il nostro palco più tardi con queste grandi piattaforme [per la tastiera e la batteria] e la grossa stupida papera.
Sì, ci piace semplicemente mettere su ogni anno uno show più grosso e migliore per i nostri fan e finora siamo stati in grado di farlo, speriamo che l’anno prossimo sia ancora migliore.
Sono passati due anni da Sunset on Golden Age, state già lavorando ad un nuovo album?
Stiamo scrivendo canzoni, abbiamo cinque…probabilmente cinque canzoni musicalmente pronte, stiamo ancora scrivendo un po’ di testi; stiamo cogliendo l’opportunità mentre siamo in tour e tutti insieme.
A dirla tutta siamo più che altro io e Chris, in passato Chris ha scritto la maggior parte delle canzoni e io ne ho scritte un paio nell’ultimo album, ma ora è decisamente un lavoro di gruppo tra me e Chris; possiamo sederci in una stanza e tirare fuori idee, tanto scriviamo canzoni con il computer [con Guitar Pro].
Non facciamo come altre band di suonare in sala prove per 8 ore al giorno, non scriviamo canzoni così, non funzionerebbe per noi.
E’ un bel processo creativo, ogni giorno ascoltiamo le canzoni che abbiamo, aggiungiamo qualcosa, cambiamo qualcosa; è buono, suona come un album degli Alestorm per ora, belle canzoni felici e catchy.
Hai idea di quando potrebbe uscire?
No, non proprio, voglio dire, Sunset è uscito…ad Agosto 2014? Mi pare…quindi non lo pubblicheremmo prima di…potrebbe essere tipo verso la fine dell’anno prossimo.
Ma non lo so, non abbiamo pianificato di entrare in studio per ora.
Riguardo ai testi, avete mai difficoltà a scriverne di nuovi?
Difficoltà coi testi? No, usciamo tutti insieme e ci divertiamo così tanto e diciamo così tante stupidaggini che spesso ci vengono idee…sai, qualcuno dice “questo starebbe bene in una canzone. La cosa divertente che hai appena detto sarebbe un buon titolo”.
Negli ultimi direi due album, direi, state passando sempre più da testi sui pirati a testi divertenti e non-sense, è questa la direzione in andrete nel futuro?
Sì, voglio dire, sarà sempre sui pirati penso, non sarebbe questa band se non ci fosse qualche connessione coi pirati…sì, le canzoni hanno sempre riguardato il divertirsi, ma ora sappiamo che non dobbiamo più basarci sui pirati per forza, principalmente sono semplicemente sul bere e fare cose stupide.
L’anno scorso vi siete separati da Dani [Evans, l’ex-chitarrista] e avete reclutato Maté [Bodor], com’è stata la separazione e come avete trovato Maté?
Maté è grande, l’abbiamo incontrato alcuni mesi, 6 mesi o un anno, prima che entrasse nella band, ad un festival dove suonava con la sua altra band, i Wisdom.
Noi eravamo ubriachi e lui era ubriaco e siamo diventati subito tutti amici.
Con Dani, lui è stato in tour per tipo 8 anni e questo è abbastanza tempo perché decidesse che non voleva farlo più; ora fa tipo il tecnico della chitarra o qualcosa del genere, sta bene.
Nessuno di noi parla più con lui un granché, non ci sono stati litigi o niente del genere, era tutto a posto.
Semplicemente non era la sua vita
Sì, esatto, sai, ha raggiunto un’età dove voleva fare qualcos’altro.
Ho letto che, mi pare Chris, diceva che non ha niente contro la pirateria musicale, mi puoi spiegare sta cosa? Non è contro i vostri interessi?
A dirla tutti, in questo momento, solo per un motivo di comodità ascolto tutto su Spotify, quindi pago per quello che ascolto, ma se qualcosa non fosse su Spotify e lo volessi ascoltare lo ruberei.
Va bene, non ci interessa, l’industria musicale si deve adattare; se un album di una band non è su Spotify e io devo rubarlo allora è colpa loro perché dovrebbe essere immediatamente disponibile sui principali servizi di streaming.
Questo è quello che le band, e le etichette, devono fare.
Quanto profonda è la vostra conoscenza dei pirati? Avete letto libri a proposito o avete “studiato” solo Pirati dei Caraibi?
In realtà non sappiamo niente di pirati…Will Turner, Orlando Bloom, è lui il mio pirata preferito, Legolas…
Sì, le nostre canzoni non parlano davvero di pirati [dal punto di vista storico], questo è il trucco.
Fate sempre tanti concerti, passate la maggior parte dell’anno in tour, non è stancante?
Mmh…a volte, a volte i festival, come la stagione estiva dei festival può essere stancante quando suoni 3 festival ogni fine settimana, Venerdì, Sabato, Domenica, e devi prendere un aereo da un posto all’altro, e quindi non puoi dormire un granché.
La scorsa estate per esempio per due mesi sono stati 3 giorni alla settimana con poco sonno, poi 4 giorni in cui torni a casa ma sei esausto e, sai, per due mesi di fila è stancante.
Tour come questo non è male, almeno non per i musicisti, ovviamente con le produzioni più grosse che abbiamo ora è più faticoso per la nostra crew.
Sì, non è male, suoniamo in bei posti, va bene così.
So che vivete tutti in posti diversi, è complicato provare insieme?
Noi non proviamo mai, sono nella band da cinque anni e non ho mai provato; a volte suoniamo una canzone durante il soundcheck se siamo un po’ preoccupati a riguardo, ma…anche con il nuovo album, siamo stati tutti in studio insieme e abbiamo imparato le canzoni nuove semplicemente ascoltandole di continuo.
Siamo andati tutti a casa, abbiamo provato per conto nostro con il cd, poi dritti sul palco a suonare e tutto è andato bene.
Maté quando è entrato nella band non ha mai provato, abbiamo suonato per 70 minuti allo Sweden Rock Festival davanti a qualche migliaio di persone e non aveva mai provato con noi, l’abbiamo semplicemente lanciato sul palco dicendogli “Suona!” e…l’ha fatto.
Sai, ci fidiamo l’un dell’altro, siamo musicisti ragionevolmente capaci e ci va bene.
Sono sicuro che avete un sacco di storie divertenti da raccontare dai vostri tour, mi puoi dire la più divertente che ti viene in mente ora?
Pensiamo sempre che dovremmo prepararci una risposta per questo, perché ce lo chiedono ad ogni singola intervista e non sappiamo mai cosa dire.
La cosa più divertente che è successa finora in questo tour è…Maté è tornato sul bus 3 ore dopo tutti gli altri ieri notte, molto ubriaco, e ha rubato un pacco di patatine e non sapeva di chi erano ma se l’è mangiate, poi ha preso un fazzoletto, un pennarello e ha scritto “Sono così dispiaciuto, sono stato io, te ne comprerò un altro domani, ero così affamato”.
Abbiamo pensato che fosse davvero tenero perché va bene…un pacco di patatine, non importa, ma lui era davvero agitato e preoccupato e ha scritto a tutti su Facebook dicendo “Mi spiace se era tuo ma ero così affamato”.
Non è così divertente, no? Ma non facciamo più troppe malefatte, siamo troppo cresciuti, semplicemente andiamo in giro e suoniamo.
Siete sempre stati noti come grandi bevitori, mi è sembrato che negli ultimi tempi abbiate un po’ ridotto il consumo di alcol, sbaglio?
No, io bevo ancora un sacco ai concerti!
Sì, cerchiamo di prenderla un po’ più sul serio in questi tempi perché, sai, facciamo anche show più lunghi; quando sei una band di supporto e suoni per mezz’ora se comincia a bere all’inizio non sarai così ubriaco alla fine perché l’alcol ci mette un po’ a fare effetto.
Se suoni un’ora e mezzo e cominci a bere all’inizio a metà concerto sarai davvero ubriaco, quindi cerchiamo di tenere un certo ritmo.
Voglio dire, beviamo ancora molto, beviamo le stesse quantità di alcol ogni giorno ma…cerchiamo di essere professionali.
Gli Alestorm hanno sempre trattato pirati, divertimento e alcol, avete mai pensato fare un album più serio?
Non con questa band, abbiamo tutti altri progetti musicali, se vogliamo fare qualcosa di più serio possiamo farlo, non siamo confinati ad solo questa band.
Occasionalmente abbiamo una canzone un po’ più seria, come 1741 (The Battle of Cartagena) dal nuovo album per esempio non è una “party song”, non parla di divertirsi, è una canzone sulla storia e la musica è piuttosto oscura, ma principalmente scriviamo album solo per intrattenere la gente…nel più semplice dei modi.
Se volessimo fare qualcosa lo faremmo semplicemente con un’altra band; ai nostri fan non piacerebbe, i nostri fan vengono ai nostri concerti per divertirsi, se stiamo lì per un’ora di canzoni serie e profonde se ne andrebbero a casa.
Davide Sciaky