Heavy

Intervista Crying Steel (Franco Nipoti)

Di Stefano Ricetti - 6 Aprile 2016 - 12:53
Intervista Crying Steel (Franco Nipoti)

Intervista a Franco Nipoti, storica ascia delle living legend dell’Acciaio Italiano Crying Steel, freschi dell’uscita dell’attesissimo cofanetto griffato No Remorse Records contenente l’Ep d’esordio e il celeberrimo album On the Prowl, quello che nel 1987 li ha messi sulla cartina geografica dell’HM europeo.

Buona lettura.

Steven Rich  

 

CRYING STEEL   PACKAGE

L’Ep del 1985 e On the Prowl del 1987, insieme nel cofanetto No Remorse Records comprensivo anche di un Dvd (2016)

 

Quali i ricordi preponderanti legati al debutto, l’Ep Crying Steel, del 1985?

Mah…da dove cominciare ? veramente  una grande  emozione ! Quando  Claudio Sorge della Metal Eye ,  ci  telefonò  quasi non ci  credevamo… finalmente ci  veniva data la possibilità di  fare arrivare  la nostra musica ad una più ampia cerchia di persone… poi la scelta dello  studio (allora come tutti sapete non era possibile registrare  un disco  “in casa”, come si può  fare  oggi, con un PC, un buon software ed una buona scheda  audio… quindi  la scelta dello studio  era importante…) …e trovarsi lì per la prima volta, come una band di quelle “vere”, in un grande studio professionale… surreale, direi!

Puoi svelare qualche segreto/aneddoto legato alla copertina (dell’Ep), senza dubbio particolare per un prodotto HM per l’epoca?

Si è vero, era una copertina particolare, quasi  “fantasy”, si potrebbe  definire oggi, con una denominazione che allora naturalmente non esisteva (per lo meno  riferito  ad un filone musicale e grafico). In un primo  tempo  avremmo  voluto  raffigurare  la lotta fra il bene e il  male (presente nel  testo di  “Thundergods” , che non e’ contenuta  nell’ EP , ma era uscita sulla compilation “Heavy  Metal Eruption”) e quindi  avevamo  valutato diverse bozze di  disegni  con guerrieri (di diverse epoche ) in lotta fra loro. Poi optammo per qualcosa di  diverso, volevamo  comunicare  due concetti: il primo era che concepivamo la nostra musica come un qualcosa in evoluzione continua (ecco perché la sfera di cristallo, che rappresenta il  futuro, con i suoi  mutamenti), la seconda cosa che volevamo dire era che  “provavamo” su noi stessi tante influenze, stili, umori, accomunate dalla musica che scrivevamo. Ed ecco spiegato l’effetto “matrioska” nella sfera… Non si sa mai  quante cose possano esserci dentro una matrioska!  

 

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Wacken Open Air: Franco Nipoti e JJ Frati

  

A distanza di anni come considerate i cinque pezzi componenti il disco?

Siamo  molto  legati  a quei cinque brani , “Runnin like the Wolf” e “Hero” le eseguiamo  tuttora spesso  dal vivo. Diciamo  che  l’unica che suona un po’  datata e in cui oggi non ci riconosciamo  tanto  è “You have  Changed”.

Salto temporale di due anni e si arriva a On the Prowl, per moltissimi l’highlight dell’intera carriera dei Crying Steel. Quali ricordi serbate delle fasi di lavorazione dell’album?

Ecco, la grande differenza rispetto alla registrazione dell’ EP fu  la grande tranquillità e relax con cui incidemmo, perché avemmo la possibilità di  avere  un piccolo  studio  a condizioni  economiche molto  vantaggiose per quei  tempi, e poiché concordammo una cifra forfettaria non eravamo legati ad orari  e scadenze rigide. Facemmo il tutto con  calma e nei  tempi  giusti, eravamo  fiduciosi nella bontà del materiale sonoro  che avevamo creato.

Se non ricordo male On the Prowl fu la prima uscita heavy metal italiana che si avvaleva del supporto su Cd, mentre l’usuale vinile vide la luce in diverse colorazioni. Come arrivaste a questa scelta, per quel tempo, epocale?

Beh, hai detto  bene, in Italia non era ancora stato  fatto  qualcosa del genere! Volevamo  sperimentare  qualcosa di  diverso, anche se naturalmente all’estero non mancavano  esempi del genere…

Da dove è nata l’idea di riproporre “Crying Steel” e On the Prowl in questa versione No Remorse? 

Abbiamo  avuto in questi ultimi  anni  veramente parecchie richieste dai fans (un po’  da tutta Europa, devo  dire), per cui l’idea ci  stuzzicava da tempo… e fra l’altro non ci  sembrava neanche giusto che chi  voleva trovare questo materiale fosse costretto a pagarlo su internet cifre molto  alte! Fra l’altro  per l’EP era disponibile solo la versione in vinile, a prezzi  folli…

 

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Wacken Open Air: Angelo Franchini e JJ Frati

 

Come mai vi avvalete di una label straniera per licenziare il packaging Crying Steel? Nessuna chance in Italia oppure è una scelta vostra?

Bella domanda! In questi  anni  abbiamo  avuto  anche proposta da etichette italiane, ma nessuna di  queste  ci aveva convinto. A settembre 2015 abbiamo partecipato  al “Metal Rites “ Festival  ad Atene, il boss della No Remorse era presente, ci ha avvicinato  dopo il concerto  e ci ha chiesto se eravamo interessati a questa operazione. Un colpo di fortuna! Ovviamente siamo stati  avvantaggiati  dal fatto che ci conosceva dagli  anni 80!

Che tipo di operazioni avete effettuato sul suono di entrambi gli album?

Per nostra scelta, entrambi gli album sono “remastered” e non rimissati. Quest’ultima operazione avrebbe rischiato di  snaturare  completamente il  suono originale e questo non era quello che i  fans ci  chiedevano…

Il pacchetto No Remorse contiene anche il Dvd ‘Steelway To Wacken’… avanti tu, Franco…

Non potevamo  non pubblicare la testimonianza di  quella esperienza quasi  “mistica” che è stata  per noi la partecipazione al “Wacken Open Air”! Grandi  band, grande  professionalità e grande rispetto da parte di tutto lo staff, pubblico attento  e senza pregiudizi… una sorta di  “Woodstock” metal… Ed è stato ancora  più  bello perché ci siamo  arrivati quasi per caso, venendo informati  dal nostro manager  Marco  Verucchi  che si  erano  aperte le selezioni  per  scegliere  la band che avrebbe rappresentato l’Italia… Anche alla finale di  Taranto siamo  andati con uno spirito  assolutamente disincantato e,  credimi, senza alcuna aspettativa, perché, visto l’orientamento  musicale del  festival, pensavamo che la giuria avrebbe preferibilmente scelto un gruppo che suonasse un metal più “moderno” e non classico  anni  ’80! E invece ci siamo poi ritrovati senza accorgercene (parafrasando  lo slogan di  Woodstock…)  alla  cinque giorni di Peace,beer and METAL!!!    

Come avete fatto ad approdare a Davide Tonioni per l’allestimento del Dvd?

Davide è un amico, lo conosciamo  da  anni, ha fatto ottime cose con i Rain e da tempo seguivamo i suoi lavori… per noi è stato naturale rivolgerci a lui…

 

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Luca Bonzagni, il singer originale di “Thundergods” 

 

Come mai non c’è Thundergods nel Dvd?

Abbiamo preferito non includerla nella esibizione di Wacken, abbiamo  privilegiato materiale  più recente   che ci  rappresentasse per quello che siamo oggi…

A livello di Crying Steel, in tutta onestà, come considerate sia il debutto che On the Prowl all’interno della vostra intera parabola artistica?

Guarda, è presto  detto: l’EP  era grezzo e primordiale ma aveva in sé i germi dell’ evoluzione futura, “On the Prowl” è stato il  lavoro  che ha  allargato la base del nostro  seguito ed è anche l’album dove ci siamo maggiormente sbizzarriti  nel cimentarci in generi  diversi, dall‘AOR allo Speed, al Power… c’è un po’ di  tutto!

 

Quanto è cambiato il modo di scrivere e di comporre dei Crying Steel rispetto agli anni Ottanta?

Guarda, Steven,  nonostante i  tanti  cambi  di  formazione noi  abbiamo sempre composto  nella stessa maniera, dagli  inizi  a oggi. L’idea parte da un riff di  chitarra che giudichiamo  interessante, lì sopra costruiamo una bozza di melodia e poi, step by step, il pezzo  viene terminato. A quel punto  viene approntato il  testo ma, a parte  il riff di chitarra – che ovviamente deve venire da uno dei chitarristi ed il testo, che normalmente viene scritto da Luca Ferri da solo o con la collaborazione del cantante -, per il resto (melodie, arrangiamenti ecc… ecc…) il lavoro è sempre molto corale, molto di “gruppo”! Ti basti sapere questo: non è mai  capitato  nella storia dei  Crying Steel che uno  dei  componenti  arrivasse con un pezzo già pronto…    

 

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Wacken Open Air: “Ramon” alive

 

Com’è avvenuta l’entrata di JJ Frati e “Ramon” nella band?

JJ Frati è di Bologna, lo conosciamo  da vent’anni, ha lo  stesso nostro  background musicale e ci sembrava la scelta ideale per dare continuità e coerenza  musicale alla proposta Crying Steel. Per quanto  riguarda Ramon, è molto  semplice: essendo tutti noi fans dei Priest, ci capita di  ascoltare le band che suonano i loro pezzi e, casualmente, un giorno ci  è successo di sentire il tributo ai Judas dove canta tuttora Ramon… non abbiamo potuto fare a meno di notarlo!

Se doveste trarre un bilancio della vostra carriera, a oggi, in tutta onestà, cosa scrivereste?

Beh, partiamo  dalle cose positive: tante soddisfazioni, soprattutto per il  riscontro  che da sempre riceviamo nei live, che rimangono il nostro “habitat” naturale. Per quanto  riguarda i lati  negativi, il rammarico è sempre il solito: essere nati in Italia! Non era necessario essere inglesi (anche se avrebbe aiutato parecchio), forse sarebbe stato  sufficiente nascere in Svizzera, per godere di una considerazione maggiore, a prescindere dalla validità della nostra musica che, come logico, può piacere o meno…

 

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Crying Steel live anni Ottanta: la colonna portante della band Alberto “Albert” Simonini

 

Vi sono band italiane giovani che vi hanno colpito, negli ultimi anni?

Ci sono  veramente  molte ottime giovani band in Italia, potrei  citare Asgard, Ruler, Simple Lies, Game Over ma sicuramente ne dimentico tante altre… il livello della proposta heavy italiana è molto alto, questo va rimarcato!!!

Mosse future?

Terminare la scrittura del  nuovo  album  e promuoverlo  con date  in Italia ed Europa.

Spazio a disposizione, chiudi come meglio ti aggrada. Grazie.      

Un grazie con tutto il cuore a voi per averci  ospitati  qui e ai  metalheads che ci hanno supportato e continuano  a supportarci con fede e tenacia. Il motivo  per il quale abbiamo la forza di  andare avanti  fra mille difficoltà e sacrifici è unicamente il calore che ci vien trasmesso da loro!!!

 

 

Stefano “Steven Rich” Ricetti