Thrash

Intervista Nervosa (Fernanda Lira)

Di Davide Sciaky - 18 Ottobre 2016 - 9:30
Intervista Nervosa (Fernanda Lira)

Le Nervosa sono una band Thrash Metal brasiliana e pur se formatesi da poco hanno già all’attivo due abum, un contratto con la Napalm Records e molti concerti in giro per il mondo.
In questi giorni sono in tour insieme a Destruction, Flotsam and Jetsam e Enforcer e TrueMetal ha colto l’occasione per intervistare la frontman Fernanda Lira.

Ciao Fernanda, come va? Come sta andando il tour?

Io sto bene, il tour è come un sogno perché abbiamo sempre fatto piccoli tour da headliner, ovviamente suoniamo molto ma non grossi tour con band come i Destruction, quindi è il nostro primo grande tour, la prima volta di supporto ad una band così grossa…primo tour su un tour bus!
È stato grandioso finora!

Le Nervosa nascono nel 2010 e poco dopo firmano un contratto con la Napalm Records, vi aspettavate interesse da un’etichetta così importante così presto nella vostra carriera?

Assolutamente no, tutto quello che succede con questa band ci sorprende un sacco; ovviamente lavoriamo molto, ma lasciamo stare un sacco di cose e per questo naturalmente ci aspettiamo sempre il peggio ma un sacco di cose ci sorprendono positivamente e così è stato con la Napalm; a dirla tutta ci hanno contattato ancora prima che potessimo pubblicare il nostro primo EP, gli è piaciuto moltissimo.
Penso che dobbiamo molto a Schimer [N.D.R. frontman dei Destruction] perché è dopo che lui ha condiviso su Facebook il nostro video che loro ci hanno contattato mostrando un grande interesse.
Sapevamo che ad un certo punto avremmo dovuto cercare un’etichetta e tutto, ma non ci saremmo mai aspettato che succedesse così presto.

Recentemente avete pubblicato il nuovo album “Agony” dopo essere state in tour per due anni a promuovere “Victim of Yourself”: pensi che tutta quest’attività dal vivo abbia contribuito a rendere la produzione del nuovo album diversa rispetto al precedente?

Certamente!
Penso che andare in tour sia l’esperienza che ti arricchisce di più in assoluto.
Non solo diventi una persona migliore, dovendo farti carico di più responsabilità e tutto, ma anche come musicista ti evolvi e diventi migliore ogni giorno; se suoni tanto naturalmente la tua tecnica migliora.
Poi tutte le band con cui suoniamo, tutto quello che vediamo on the road ci aiuta a migliorare il modo in cui scriviamo, avere influenze più ampie e vedere altri generi di musica che la gente suona, tutte queste esperienze hanno influenzato in qualche modo l’album.
Tutte le esperienze che ci arricchiscono hanno aiutato molto l’album e penso che si possa sentire in “Agony”: è un album più maturo, più tecnico, più aggressivo.

Puoi parlarmi dei testi? Di cosa parlano e da cosa trai ispirazione per scriverli?

Io dico sempre che i miei testi sono il modo che mi è più caro di esprimermi perché, sai, tutti i miei testi parlando del comportamento umano, o cattivo comportamento per la maggior parte dei testi [ride], perché parliamo sempre di problemi sociali e cose del genere e gli aspetti della personalità umana che possono danneggiare non solo l’ambiente ma tutte le persone che ci circondano.
Quando vivi in uno stato come il Brasile dove la vita di tutti i giorni è molto difficile, vedi così tante cose ingiuste tutti i giorni e per non impazzire devi tenere tutto dentro, in un certo senso, e così quando scrivo i miei testi ho la possibilità di tirare tutto fuori, per questo è il modo migliore che ho di esprimermi.
Parliamo di tutte le cose negative che vediamo nella società intorno a noi, e penso che la maggior parte di queste siano valide per tutto il mondo come in “Intolerance Means War” parliamo dell’intolleranza che è, ad esempio l’intolleranza religiosa è una cosa che c’è in tutto il modno.
Sì, parliamo sempre dei cattivi comportamenti dell’uomo.

Com’è stata la registrazione del vostro ultimo video, “Hostages”? Direi che è il vostro video più elaborato fino ad oggi…

È stato grande!
Volevamo fare qualcosa di elaborato, volevamo anche scioccare con questo video perché la canzone parla del sistema sanitario pubblico in Brasile che è terribile, un sacco di persone muoiono ogni giorno, quindi con questo video volevamo esprimere un po’ dell’orrore che la gente vive nella vita reale.
È stata un esperienza fighissima con tutto il sangue e queste cose, un po’ schifoso ma è venuto un ottimo risultato.
Penso che siamo riuscite ad ottenere quello che volevamo ed spacca anche parecchio i culi!

Band con solo donne non sono molto comuni, siete partite con l’idea di formare un gruppo del genere o è semplicemente successo?

Sì, per me tutte le band in cui ho suonato prima erano formate solo da donne.
Non so, penso che per me suonare con altre ragazze sia sempre stato un modo di dire “ehi, facciamo qualcosa insieme”; poi sono sempre stata una sostenitrice delle donne nel Metal, nell’arte, dovunque, e molte donne mi hanno ispirato: Doro, le Girlschool e moltissime altre.
Ho sempre sentito di essere rappresentata da loro e ho sempre pensato che se avessi avuto una band sarebbe stata di sole donne per rappresentare le altre ragazze che suonano uno strumento, che ci provano ma vengono allontanate dai propri sogni, scoraggiate, quindi ho sempre sperato di poter rappresentare le altre metal chicks che ci sono in giro.

Avete già suonato numerosi festival, oltre che locali più piccoli come stasera, che genere di ambienti preferite? E c’è un vostro concerto che indicheresti come “il migliore”?

Beh, penso che ogni show sia speciale a suo modo: i festival sono sempre fantastici perché ci sono un mucchio di persone e a volte in un festival finisci a suonare in una sera allo stesso numero di persone a cui suoneresti in un tour intero, quindi è fortissimo.
Ma mi piacciono anche i locali piccoli come stasera dove puoi guardare negli occhi tutti i fan, fare due chiacchiere dopo lo show, sono tutti speciali in modi diversi.

Per quanto riguarda il concerto migliore…ne potrei elencare molti, il primo che mi viene in mente è un festival che abbiamo suonato a Bogota in Colombia: era la prima volta in assoluto che suonavamo fuori dal brasile ed era enorme, tipo 40.000 persone, c’era un mosh-pit di tipo 1000 persone, folle, folle, folle!
È stato fantastico, la nostra prima volta fuori dal nostro paese e siamo stati ricevuti così bene!

Cosa possiamo aspettarci dal futuro delle Nervosa?

Per ora ci stiamo concentrando sul suonare, suonare, suonare, andare in tour perché è la cosa che ci piace di più, amiamo andare in tour e vogliamo promuovere “Agony” il più possibile.
L’anno prossimo vogliamo fare un tour dell’America latina, poi tornare in Europa per i festival estivi e tutto, poi vogliamo andare negli Stati Uniti e faremo del nostro meglio per suonare in posti che non abbiamo mai visitato come l’Asia, l’Australia e la Nuova Zelanda, mercati in crescita dove la gente ci chiede di suonare e noi vorremmo tanto farlo.

State già scrivendo nuovo materiale?

Oh no, no, “Agony” è appena stato pubblicato e vogliamo solo…ahhh, rilassarci da tutta la tensione dello scrivere e registrare, quindi per i prossimi mesi non ci penseremo, solo tour ma poi arriverà anche un nuovo album…

 

Davide Sciaky