Rage (Peavy Wagner)
Il 25/01/2016 ho intervistato via Skype Peter “Peavy” Wagner, leader storico dei Rage, in modo da scoprire attraverso le sue parole la genesi del nuovo album di cui ci ha anticipato il titolo e altri dettagli. Il nuovo album verrà pubblicato a maggio via Nuclear Blast Records ed è stato anticipato da un EP intitolato “My Way” che abbiamo recensito in modo approfondito (la recensione è disponibile al seguente LINK). Qui di seguito pubblichiamo la conversazione così come si è svolta.
intervista a cura di MARCO GIONO
Ti andrebbe di raccontarmi qualcosa del nuovo album paragonandolo ai precedenti album dei Rage?
Probabilmente molte canzoni del nuovo album sono più thrashy e decisamente più veloci rispetto al lavoro precedente. Rimandano agli album di metà anni novanta dei Rage e tanto per aver dei punti di riferimento ti direi “Black in Mind” e “End of All Days”.
Mi piacerebbe sapere se vi è già un titolo per il nuovo album e qualche informazione in merito?
Si. Certamente il titolo del nuovo album è “The Devil Strikes Again” e coincide con la canzone d’apertura che sarà un brano molto veloce. In realtà è la parte due di “Sent by the Devil” inclusa in “Black in Mind” e riprende l’idea dell’originale in cui si parla di ossessioni che ti costringono a fare alcune cose che sono lesive per te stesso e il nuovo brano prosegue quella storia. Inoltre il nuovo album includerà dieci brani ed in più ci saranno sei brani bonus per un secondo cd.
Mi piacerebbe che mi parlassi dei testi di “The Devil Strikes Again” e se vi è un legame tra loro o comunque a cosa ti sei ispirato?
Non è una concept story. Penso che il concept possa essere interessante, ma può divenire un limite e volevo comporre senza troppi vincoli. In realtà c’è un tema ricorrente nei testi che riaffiora spesso nel nuovo album e cioè il fatto di liberarsi dai vincoli per raggiungere nuove frontiere. Poi c’è sempre l’attualità da raccontare e certamente è una forte influenza quando compongo. In ogni caso al più presto possibile pubblicheremo la tracklist del nuovo album con la spiegazione di ogni canzone e sarà disponibile online. Adesso è ancora presto perché dobbiamo finalizzare “Devil Strikes Again”.
Mi piacerebbe conoscere come procedi per creare un brano fino ad arrivare al momento in cui i Rage entrano in studio di registrazione? E com’è andata con il nuovo album?
Il normale processo compositivo parte dalla mia chitarra, creo dei riff e degli arrangiamenti da cui normalmente ricavo le linee melodiche della voce. In seguito inizio a buttare giù i testi. Solo più tardi arrangiamo i brani con gli altri della band prima di entrare in studio e di registrare, infatti a quel punto i brani dovranno essere ormai completi. Anche per “The Devil Strikes Again” è andata allo stesso modo, ci siamo trovati per provare le tracce e in seguito siamo entrati studio ben preparati e pronti. Le registrazioni sono andate via veloci, davvero fluide. Attualmente siamo nella fase di mixing finale di cui si sta occupando Dan Swanö, il produttore svedese di Edge of Sanity e Nightingale, uno davvero in gamba oltre ad essere poi ingegnere dei suoni.
Nelle interviste alcuni musicisti raccontano di come le loro canzoni, a volte, nascano spontaneamente, senza doverci lavorare su. Com’è andato con il nuovo album?
In realtà stavolta mi capitava anche di scrivere una canzone al giorno. Fortunatamente è tutto nato in maniera spontanea stavolta… Quando c’era Smolski [Victor Smolski ha lasciato la band nel 2015 n.d.a.] le cose erano leggermente diverse. Di certo ho più responsabilità ora, ma anche la possibilità di creare più liberamente…
La sensazione che ho avuto ascoltando il nuovo brano “My Way” è quella di una maggiore freschezza nell’attitudine dei Rage, un ritorno alle origini in qualche modo. E appunto tornando al testo del brano per citarlo “…it’s my way or not way at all!”…and Io vorrei sapere se in fondo questa canzone si referisce in qualche modo al tuo rapporto con Smolski?
Si, un po’, si. Non è di certo contro di lui, ma Victor stava tentando di spingere i Rage verso una direzione troppo progressive. Voleva far vedere quanto era bravo a suonare la chitarra. Tendeva quindi a fare troppi riff, troppi assoli [vocalizza assoli e ride n.d.a.], milioni di riff che portavano certamente da qualche parte, ma troppo lontano per i miei gusti…era anche bello, ma questo disturbava lo stile dei Rage che è qualcosa… si tratta di un metal onesto e diretto. Una sorta di power metal agressivo con parti vocali focalizzate sulla melodia e non sul growl o altro. Poi adesso ho il mio nuovo chitarrista Marcos Rodriguez che si adatta davvero bene allo stile dei Rage e rimanda proprio al nostro stile di metà anni ’90. Invece purtroppo con Smolski stavamo andando nella direzione sbagliata o meglio una direzione che a me non piaceva, ma a lui sembrava non fregare un gran che della cosa. Quindi è giusto che Victor faccia quello che creda, ma non nei Rage. Io ho una responsabilità nei confronti dei Rage perché li ho inventati 30 anni fa e le persone stesse ormai hanno in un legame con quello stile, quel modo di concepire il metal e la musica generale. Ho sentito lamentarsi molte persone che quelli non erano più i Rage per cui mi sono sentito in dovere di finire quel rapporto, ma nei suoi confronti non c’è nessun risentimento, semplicemente abbiamo preso due strade diverse e gli auguro in ogni caso ogni fortuna per i suoi progetti.
In un primo momento io e penso anche altri fan dei Rage ci siamo chiesti chi fossero quei ragazzi che hai scelto come membri dei Rage. Poi leggendo leggendo le biografie e vedendoli in video ho intuito una sorta di Rage in una versione più vicina ai fan…li hai scelti in fondo perché era un modo di tornare tornare alle origini?
In ultimo li ho scelti anche perché sono amici da diverso tempo [ride n.d.a]. Penso che le relazioni personali all’interno di una band siano importanti e per far si che una band torni a funzionare, come hai in mente, devi trovare delle persone con cui prima di tutto stai bene e che abbiano un’idea simile di musica.
Quello che mi ha colpito nei video è che sono anche persone simpatiche e le persone si divertiranno a vedervi durante i vostri concerti…
Sono simpatici anche quando non sono sul palco [ride n.d.a.]. Quando siamo insieme ci divertiamo… ed è una cosa di cui uno ha bisogno nella propria vita…
Soprattutto quando uno va in tour ha bisogno divertirsi perché immagino siano piuttosto impegnativo girare città dopo città…So che avete già fatto delle date per il celebrare il 30° anniversario di Black in Mind, com’è andata?
Devo dire ci è servito molto stare assieme e suonare in quelle in date. Stiamo diventando anche dal punto di vista musicale una band affiatata. Siamo di certo molto vicini ad esserlo.
Peavy, vi vedremo domenica 31/1/2016 a Milano spero…
Si, abbiamo da compilare ancora dei documenti [mi fa vedere le carte n.d.a.], altrimenti non ci fanno suonare. Giriamo il mondo, ma diciamo che l’Italia è particolarmente attenta agli aspetti burocratici [ride n.d.a.]
Speriamo bene con quei documenti! Ti va di raccontarmi qualcosa della set-list che suonerete all’Alcatraz di Milano?
Suoneremo principalmente vecchi brani degli anni 90 da “Black in Mind”, “End of All Days”, “Ghosts” e suoneremo “My Way”, insomma promuoveremo anche qualcosa delle cose nuove. Poi da quello che mi dicono avremo 50 minuti per esibirci, ma se ci riusciamo facciamo anche qualcosa di più, se non ci fermano [ride n.d.a].
Suonerete con gli Helloween e non è la prima volta che passate da Milano assieme…
Se non ricordo male siamo passati da Milano nel 2003 [11/11/2003, Alcatraz, Milano n.d.a.] con gli Helloween. Devo dire che è sempre un piacere e siamo amici, ci conosciamo da tanto tempo. Penso che anche dal punto di vista musicale sia una buona offerta per il pubblico. Davvero bello poter suonare nelle stesse date con loro.
So che suonerete al warm-up show del Bang Your Head festival. Avete altre date in lavorazione per i prossimi festival in Europa?
Al momento abbiamo qualche data in via di definizione, ma non possiamo ancora ufficializzare nulla perché dobbiamo chiudere i contratti e definire i dettagli, ma presto ufficializzeremo le nuove date. Faremo comunque parecchie date con i Rage quest’anno. Una volta terminato con il tour di supporto agli Helloween, faremo un tour da headliner per supportare il nuovo album.
In che periodo partirà il tour da headliner a supporto del nuovo album intitolato “The Devil Strikes Again”? Passerete di nuovo per l’Italia?
Il tour da headliner dei Rage partirà tra novembre e dicembre di quest’anno anche se le date sono ancora da definirsi. Non so davvero se passeremo ancora dall’Italia, infatti dipenderà da eventuali accordi con l’agenzia che organizza il tour e il promotor locale italiano. Spero davvero che vi sia la possibilità di tornare in Italia, ma ancora non so nulla.
Ho visto i Refuge esibirsi al Bang Your Head festival e sono rimasto colpito sia dall’intensità che dagli ottimi suoni… Hai già qualcosa in mente per il futuro dei Refuge? Un album ad esempio?
Al momento abbiamo scritto solo tre canzoni [ride n.d.a.], ma in realtà non si tratta altro che una band tirata su come hobby o qualcosa così. Del resto gli altri membri lavorano durante la settimana, hanno famiglia e spesso possiamo solo provare la domenica o comunque nel tempo libero per puro divertimento. Quando finiremo il tour dei Rage con gli Helloween faremo un tour in Giappone con i Refuge e penso ci sarà da divertirsi. Invece un album dei Refuge si farà quando avremo almeno dieci canzoni valide, ma non so tra quanto tempo, infatti potrebbe essere un anno o due o non lo so, comunque senza troppo stress [ride .nda].
Vorrei quindi chiederti anche se ci sarà dell’altro per la Lingua Mortis Orchestra?
Certamente si! Al momento è solo in pausa. Di certo i Rage continueranno a scrivere musica con orchestrazioni, ma al momento vogliamo tornare a fare semplicemente metal come sappiamo fare. In realtà per la LMO ci sono già dei brani pronti, ma devo ancora lavorarci su. Tuttavia, dopo il primo album dei Rage che uscirà a maggio, ne faremo un altro che sarà ancora metal senza troppi fronzoli. Quindi c’è ancora da aspettare almeno due anni, ma di certo non me lo sona dimenticata, è solo messa a riposo temporaneamente…Forse quando ci sarà il ventesimo anniversario di “XIII” che è stato pubblicato nel 1998…quindi nel 2018 faremo qualcosa di orchestrale. [ride n.d.a.]
Mi sembra un’ottima idea! Tra l’altro ricordo ancora di avere assistito nel 1997 ad una tua esibizione dal vivo con la Lingua Mortis Orchestra a Wacken… Che differenze ci sono a suonare con l’orchestra rispetto alla formazione standard?
E’ stata la nostra prima esibizione in assoluto con l’orchestra…ricordo che stavo suonando “Fading Hours” è mi si è rotta una corda del basso. Maledizione! [ride n.d.a]. E’ qualcosa di complesso mettere su una cosa del genere ed è bello suonare con l’orchestra, ma una volta ogni tanto, non sempre, altrimenti diventa noioso. Si tratta di un evento speciale per qualche festival… e Victor Smolski invece avrebbe voluto far diventare la Lingua Mortis Orchestra il gruppo principale, ma in realtà l’idea non è mi mai piaciuta. La Lingua Mortis Orchestra è un qualcosa in più rispetto a Rage che tengo per occasioni speciali e basta.
Passando a cose meno piacevoli…vorrei sapere se hai conosciuto Lemmy e che ricordi ne hai?
Si tratta di tornare indietro nel tempo, quando nel 1992 abbiamo fatto un tour con i Motorhead che supportavano l’uscita di “March or Die” se non ricordo male. Ho davvero un bel ricordo di Lemmy: era davvero una persona gentile ed era davvero interessante parlarci assieme. Sono stato davvero felice di aver avuto la possibilità di incontrarlo almeno una volta nella mia vita. Di certo sono triste che sia deceduto. Quello poi che mi ha colpito è di come abbia vissuto così tanto tempo al limite delle possibilità umane e credimi sono stato testimone delle sue incredibili trasgressioni. Penso anche però ha avuto una buona vita e l’abbia vissuta come voleva, senza rimpianti e penso che questa sia una buona cosa.
Una domanda più leggera. Che tipo di musica ascolti nel tempo libero che non sia necessariamente metal?
Principalmente ascolto musica classica. Giusto ieri sono stato a vedere l’opera “The Love for Three Oranges” di Prokofiev, cose così sono d’ispirazione anche per la musica dei Rage…
Ascolti anche, non lo so, Chopin, Wagner?
Non mi piace molto Wagner…
Questo è strano (gli sorrido)…hey sei Peavy Wagner…
[ride n.d.a.] Lo so, ma non mi piace. Preferisco Bach o un altro compositore russo come Tchaikovsky…Poi ascolto anche altre cose. Oltre alle band metal, ascolto i The Beatles oppure alcune cose jazz…
Il jazz in fondo è poi molto diverso da come suonano i Rage?
Direi di si [nda. Ride]. Anche se avevamo il nostro ex batterista Mike Terrana che tentava di infilarci dei pattern jazz. Però diciamo che le due cose, per il metal che facciamo noi, non possono incontrarsi troppo in profondità.
Bene Peavy mi sa che ti rubato un bel po’ di tempo…
Oggi è lunedì, una giornataccia. E’ la giornata da spendere in ufficio con mail e scartoffie. La scorsa settimana non me sono occupato perché eravamo in studio e adesso mi tocca. Poi lo sai…è lunedì, non è mai facile ricominciare…
Lo so Peavy, pessimo giorno il lunedì. Noi di truemetal.it non possiamo far altro che ringraziarti per la disponibilità e la simpatia dimostrata. Personalmente non vedo l’ora di vederti in concerto questa domenica a Milano con i Rage.
E io non vedo l’ora di riprendere a suonare e di tornare in Italia. A presto!
Spero che in qualche modo l’intervista possa essere stata interessante e divertente. Inoltre vi ricordiamo che l’unica data live italiana del tour degli Rage di supporto agli Helloween si terrà il 31 gennaio 2016 all’Alcatraz di Milano.
il link del seguente video di un esibiizione live tenutasi ad Atene del 27/11/2015 è stato anche postato dalla pagina ufficiale dei Rage: