Recensione: 2
Secondo album per i Concept Project di Macerata, dal semplice titolo ‘2’. E’ invece singolare la storia di questa band: partita nel 2006 come un quartetto (Marco Vitali, Edoardo Giunchi, Giorgio Spreca e, inizialmente, Nicola Parente), con all’attivo l’album omonimo del 2008 (qui la nostra recensione) è poi diventato il progetto solista di Marco Vitali, chitarrista degli Ibridoma e degli Antagonism.
‘2’ è uscito, in realtà, nel 2016 in formato CD, mentre ora viene divulgato anche in formato digitale. Non una vera ristampa, dunque, ma, possiamo dire, un’estensione della prima pubblicazione.
Trattasi, essenzialmente, di un album di Hard Rock con sconfinamenti nell’Heavy Metal più qualche incursione nell’Adult Oriented Rock (… per una volta chiamiamolo con il suo nome per intero!) a seconda della solidità dei riff.
Le canzoni sono 9 per una mezz’oretta di musica, eterogenee tra loro, ma senza punte estreme e legate tutte da discreta concretezza e buona orecchiabilità.
Marco non è caduto nel tranello del virtuosismo, anzi, per la loro esecuzione si è rivolto a diversi amici/ospiti, soprattutto chitarristi e cantanti di varia estrazione, che hanno saputo amalgamare le loro personalità. Il risultato è, come già detto, una scaletta di canzoni dal tiro differente ma scorrevole nell’ascolto, senza prolissità o sperimentazioni disturbanti.
C’è, ad esempio, un’energica ‘Victory’, che vede la partecipazione di Ivan Perugini (Rebel Heart, Project Czar, Sun King) e Steve Volta (Pino Scotto, Perpetual Fire, Unpluggers, Pandaemonium), dal tiro classico e con un effervescente scambio di assoli (con un finale che non mi ha troppo convinto, in verità, ma pazienza), ed una ‘Angel’, cantata magistralmente da Christian Bartolacci (Ibridoma), più spensierata ed ammorbidita da tastiere riempitive.
C’è malvagia oscurità in ‘Fiend The Light’, il cui senso di mistero è accentuato dal contrasto tra la pesantezza della musica e la voce di Stefania Salladini-Natisfea (nei Nibelheim e, con Marco, negli Antagonism dal 2015 al 2016) e c’è romanticismo, ma anche tanta disperazione, nella ballad acustica ‘Sabrina’, interpretata da Francesca Bonvini (Puff Purple) che canta in italiano.
Il pezzo forte è ‘Land of Flames’, una bellicosa Heavy Metal song dove partecipano tutti gli Ibridoma e Blaze Bailey. Il contrasto della performance tra lo storico cantante degli Wolfsbane (e non diciamo di chi altro) e Christian Bartolacci, due tra le migliori voci del panorama metallico, fa dei feriti.
Particolare anche ‘River of Madness’, con un po’ di elettronica dentro e dei passaggi d’atmosfera, mentre, invece, purtroppo, non mi ha colpito la strumentale ‘Fly’: ha un bell’assolo, ma la struttura mi è sembrata un po’ banale.
A ‘2’ partecipano anche altri artisti, sopra non citati, ma non perché meno importanti: Theodore Ziras dalla Grecia, Gianluca Ferro (Time Machine, Doomsword), Daniele Ciabocco (Indigore) ed i maceratesi Mercuria.
Insomma, un progetto interessante questa proposta di Marco Vitali, che vede in campo un sacco di artisti di talento. Qualcosa poteva venire meglio: non mi sarebbe dispiaciuta una maggiore evidenza della forza di questi brani, la forte eterogeneità potrebbe non piacere a tutti e, devo dire, che la voce singolare del più volte citato Christian Bartolacci, che canta su ben cinque pezzi su nove, porta un po’ troppo alla mente gli Ibridoma. Diciamo, però, che ne vorremmo trovare di “pecche” di questo genere …
Concludendo, il secondo album dei Concept Project, od il primo lavoro solista di Marco Vitali a seconda di come lo si guardi, è più che positivo, con tante idee stimolanti e coinvolgenti. Attendiamo, con viva curiosità, il seguito.