Recensione: 20 Years In History

Di Gaetano Loffredo - 10 Ottobre 2003 - 0:00
20 Years In History
Band: Running Wild
Etichetta:
Genere:
Anno: 2003
Nazione:
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83

Running Wild, Running Wild, Running Wild…
Ancora riecheggia nella mia mente l’urlo delle migliaia di persone accalcate sotto il True Metal stage al famoso Wacken open air festival tenutosi lo scorso luglio/agosto in Germania, dove da padroni di casa i Running Wild hanno suonato da Headliner il primo fantastico giorno! Prova storica per il quartetto tedesco tanto da strappare non poche lacrime al pubblico in delirio!
Running Wild, questo monicker ormai è famosissimo tra i metalhead e non del mondo, non per niente questo best-of racchiude un arco di tempo ampissimo: ben vent’anni!!
La “ciurma” non si è assolutamente fermata alla semplice estrazione dei pezzi dai dodici albums scritti ed incollati in un doppio album, no ha fatto molto ma molto di più, e avrete modo di scoprirlo in seguito.
E’ giunta l’ora di salpare! Tra le ben 26 tracce presenti in questo doppio album, ripercorriamo l’intera carriera dei “pirati” (mai descrizione di una band fu più azzeccata di questa) capitanati dall’ormai mitico Rock ‘n’ Rolf ed inseriamo il primo CD, che introduce una piacevolissima sorpresa: un inedito! Prowling Werewolf (scritta e suonata nella Live set list dell’anno ’83) ci delizia da subito con le taglienti chitarre e la voce pulita e “rockeggiante” del capitano Rolf. Prodotta magnificamente dai quattro, non vediamo l’ora di risentire questa speed song direttamente in sede live, un must per gli appassionati!
Continuiamo il nostro viaggio con le epicissime Genghis Khan e Prisoners of our time estratte dal primo lavoro della band: Gates to purgatory scritto e prodotto nel 1984. Entrambi i pezzi sono stati ringiovaniti dall’apporto in primissimo piano di chitarre e basso! Il risultato è a dir poco eccellente!
Passiamo quindi all’ascolto di due pezzi estratti e ri-registrati dal secondo album della band: Branded & Exiled dove tengono banco la velocissima Title Track e Mordor che, a mio parere risulta un pochino sottotono rispetto al resto dell’album, ma comunque sopra la sufficienza!
Il prossimo pezzo è un cavallo di battaglia vero e proprio: Under Jolly Roger, song con un chorus da cantare a squarciagola e che ormai non manca in ogni prestazione live offerta dai pirati da 15 anni a questa parte. Segue a ruota un’altra sorpresa: Apocalyptic Horsemen, inedito originariamente scritto per l’album Under Jolly Roger ma poi scartato dalla band stessa. Beh in effetti non si tratta certamente di un capolavoro ma risulta comunque godibile e non si fregia certo di una particolare originalità. Quattro minuti e trentasette secondi che passano introducendoci un ulteriore pezzo estratto da Under Jolly Roger e rivisitato: Raise your fist, dove l’anima rock della band prevale quella dell’heavy metal vero e proprio proponendoci un pezzo sicuramente degno di nota con i suoi ripetuti i azzeccati cambi di tempo!
1988: l’anno dei Pirati, l’anno di Port Royal! Album che consacra definitivamente la band di Rock ‘n’ Rolf, da Port Royal vengono estratte e riviste la title track conosciutissima e famosissima song dal ritmo incalzante e Conquistadores, splendida speed song contornata da un ottimo cantato da parte di Rolf e dal bellissimo coro intonato dalla ciurma! Come sempre le chitarre la fanno da padrona, specie nel bellissimo break centratle dove si sovrappongono l’una con l’altra creando un esplosione di velocità e di melodia!
Avanti tutta miei prodi! Riding the storm e Bad to the bone estratte dall’ormai mitico Death or Glory pubblicato nel lontano 1989 sono le prossime due epiche battaglie raccontate dai pirati teutonici e ci troviamo di fronte anche qui a splendide versioni rilette da Kasparek con l’aggiunta di chitarre al fulmicotone e da bassi veramente potenti! Cori maestosi, voce caldissima e riff strepitosi ci immergono nel mondo di Blazon Stone e Little big horn tratte dall’omonimo album Blazon Stone! Brani che dal vivo risultano essere ancora più devastanti ma che non perdono certo la loro brillantezza in queste due versioni rimasterizzate! Da menzionare il lavoro dell’attuale batterista degli Stratovarius Jorg Michael che in questi due pezzi diede davvero il meglio di se stesso nel 1991.
Assolutamente galvanizzato dalla prima parte dell’album mi accingo ad inserire il secondo dischetto nel mio lettore cd e noto con piacere che è dedicato quasi interamente ai classici presentati dalla band negli ultimi 10 anni a cominciare da quello considerato da moltissimi il miglior album dei Running Wild: Pile of skulls dal quale ci vengono presentate una rinnovata Whirtwind seguita a breve distanza dalla lunghissima ed epica Treasure Island dove i nostri beniamini ci raccontano finalmente una volta per tutte cosa accadde nella “piratesca” avventura alla ricerca della fantomatica isola del tesoro!
Rotta verso Black hand inn a questo punto che risulta piacevolissima e dotata di un ritmo incalzante tanto di guadagnarsi il trofeo di uno dei pezzi favoriti in assoluto dai fans! The Privateer ricalca le orme del pezzo precedente e noto che questi due pezzi sono gli unici presi semplicemente dall’album Black hand inn ed inseriti in questa compilation! Lavoro perfetto della band? Si, a mio parere!
Il Leone del mare Rolf ci piazza in mezzo al cd proprio Lions of the Sea e Black soul prese e rivisitate da Masquerade, album di successo della band e ci propone due versioni decisamente migliorate rispetto alle originali!
Viriamo a questo punto verso le ultime 6 fatiche dei nostri beniamini: Firebreather riesuma battaglie tra galeoni in tempo di pirati mentre la successiva Ballad of William Kidd risulta essere davvero un mid-tempo da novanta in quanto il ritmo costante di chitarra e batteria ci rimane impresso nella mente fin dal primo ascolto e non pochi tra di voi si ritroveranno a scuotere le teste a ritmo di Pirate’s Metal! Personalmente avrei scelto di mettere anche il pezzo The Rivarly tratto dall’omonimo album, ma se la regola è quella del “2 songs for album” ci dobbiamo accontentare!
E’ il momento di Victory, penultimo studio album scritto da Kasparek dal quale ascoltiamo con le ormai scontate aggiunte di chitarre e bassi la title track la veloce Victory appunto e l’anthemica Tsar.
Abbiamo ultimato ormai il nostro arrembaggio e mancano soltanto due pezzi alla fine di questa gloriosa avventura: personalmente il mio preferito dell’intera discografia della band Welcome to Hell del quale c’è davvero poco da descrivere, trasportati per l’ennesima volta “all’Inferno dei Pirati” i teutonici ci danno il loro benvenuto e penso che questo pezzo sia il sunto di tutto ciò che in vent’anni di carriera la ciurma ci ha proposto!
E’ giunto il momento di gettare le ancore, ma non prima di aver ascoltato the Brotherood: title track dell’ultimo album uscito nel vicino 2002! Una stupenda intro acustica fa da apripista per l’ennesimo successo di Rolf & Company e questo lavoro chiude veramente nel migliore dei modi, con un pezzo che tutti amerete!
Cosa aggiungere? Beh, il prezzo di questo cimelio è quello di un normalissimo singolo cd, il booklet è pieno stracolmo di foto inedite e non tratterrete certo qualche sorriso nel vedere com’erano vent’anni fa i Running Wild e come sono invece oggi! Tenete presente che, chi si avvicina per la prima volta ai pirati deve aggiungere una decina di punti al voto scritto li sotto in quanto davvero ci troviamo di fronte ad ogni ben di Dio che il metal ci può offrire oggi e che ci ha offerto ieri.
Lunga vita ai Pirati, attendiamo che salpino di nuovo con rotta verso i migliori negozi di cd, nel frattempo re-inserisco il cd numero uno e torno ad immergermi in un mondo di scialuppe, galeoni, cannoni, bandiere e…. Rock ‘n’ Rolf.

Tracklist:

CD 1
01. Prowling Werewolf
02. Genghis Khan
03. Prisoners Of Our Time
04. Branded & Exiled ’03
05. Mordor
06. Under Jolly Roger
07. Apocalyptic Horsemen
08. Raise Your Fist
09. Port Royal
10. Conquistadores
11. Riding The Storm
12. Bad To The Bone
13. Blazon Stone
14. Little Big Horn

CD 2
01. Whirlwind
02. Treasure Island
03. Black Hand Inn
04. The Privateer
05. Lions Of The Sea
06. Black Soul
07. Firebreather
08. Ballad Of William Kidd
09. Victory
10. Tsar
11. Welcome To Hell
12. The Brotherhood

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