Recensione: 24-7 Hate
“Colpo Chirurgico”: un nome, una garanzia! Effettivamente i tedeschi Surgical Strike suonano un Thrash Metal preciso e affilato come un bisturi, vecchia scuola, senza alcun compromesso, genuino e incondizionato.
’24-7 Hate’ è il loro nuovo Full-Lenght, disponibile dal 01 marzo 2024 via Metalville, successore del primo Long Player ‘Part Of A Sick World’ del 2020 e dell’ancora precedente EP ‘V:II:XII’ del 2016.
Qui c’è ben poco da dire: Thrash ispirato principalmente a Exodus e Kreator, per le parti più tecniche e meno spasmodiche anche agli Australiani Mortal Sin, velocissimo, incazzatissimo ma non privo di una selvaggia e tagliente melodia che lega tutte le note.
Punto di forza è il lavoro di chitarra, corposo e ficcante, anche coinvolgente, sempre messo in evidenza nelle parti introduttive e negli interludi con Twin Guitars a profusione, rocamboleschi duelli di assoli, fraseggi ed assalti ritmici, sezioni anche lunghe ma mai eccessive o troppo protagoniste.
Punto “debole” (debole tra virgolette perché, di fatto, le canzoni non sono male) è la scrittura: le influenze di cui sopra sono parecchio marcate ed in tutto il disco aleggia un non pesantissimo ma presente sentore di già sentito e non bastano inserti di stacco, tipo cascate di chitarre infernali (‘Fear Monger’), arpeggi acustici malinconici (‘Alienated’) o atmosfere ansiogene (‘Sorrow of War II’), messi qua e là per diradarlo.
“Non è colpa loro” mi direte “se si vuole suonare Thrash Metal puro viene fuori questo e poco altro …”. Vero! Però in ’24-7 Hate’ è poca anche la varietà, con le canzoni che hanno essenzialmente la stessa struttura e lo stesso tiro e qui, visto il potenziale e l’energia che sprigionano i Surgical Strike, qualcosa di più possiamo pretendere.
Come detto sopra, non c’è nulla che non vada in nessuna delle 11 tracce che compongono l’album, con ‘The Lesson’, ‘Discover Evil’ e la già citata ‘Sorrow of War II’ che svettano leggermente sulle altre. Non abbastanza però, nell’insieme c’è tanta omogeneità che, sinceramente, non appiattisce il disco, non lo rende monotono, ma neanche lo fa affiorare. Si ascolta volentieri, ma non rimane impresso più di tanto.
Il problema, se vogliamo chiamarlo così, e sempre lo stesso: le Thrash band degli anni ’80 inizio ’90 hanno fatto un lavoro enorme, che, per qualche motivo, non si riesce ancora a superare nonostante siano moltissimi a volerne seguire le orme.
Forse sta lì il punto: oggi escono troppi album con caratteristiche simili, tanto che non si riesce ad isolare quello che racchiude il fattore emergente.
Chiudiamo la filippica, che serve a ben poco se non a risolvere qualche disturbo d’insonnia, ed anche questa recensione.
’24-7 Hate’ è un album Thrash Metal discreto e genuino, suonato da una band onesta che non accetta compromessi, e, se si vuole ascoltare qualcosa non di diverso ma fatto da altri, può essere un’alternativa alle solite produzioni di valore intermedio dell’epoca d’oro.
La grinta c’è, l’energia e la tecnica anche e non mancano cattiveria ed aggressività. Qualche aggiustamento nel songwriting per differenziare il percorso dell’album e la bomba non si potrà più disinnescare. Per ora bravi ma con qualche limite.