Recensione: 2nd Round
Dare vita ad un cd bello, nel senso pieno e vero del termine, quando si suona Hard Rock /AOR che richiama a mostri sacri del passato non è certo facile. Gli Airless sono una formazione spagnola che tenta la “mini impresa” appena descritta. Come ben si evince dal titolo del disco gli iberici sono al loro secondo capitolo discografico dopo l’omonimo (e anonimo a quanto letto) esordio datato 2002. Passati dalla Vinnie Records alla più prestigiosa Lion Music eccomi pronto a recensire il nuovo e fiammante (Agosto 2005) 2nd Round.
Lavoro che richiama Whitesnake, Journey e Harem Scarem; band che perfino un ignorante nel genere come il sottoscritto conosce. Ho usato la parola “richiama” (e non copiano) non a caso in quanto gli spagnoli nelle undici tracce dimostrano personalità nell’arrangiamento. Inoltre il cuore della formazione, rappresentato dal singer Lozkano e dal guitarist Rodrigo, ritengo che abbia le potenzialità per sfondare nell’immediato futuro. Il disco è strutturato in modo assai semplice con canzoni di media-breve durata: uniche eccezioni una mini-suite e un’intro per 45 minuti abbondanti di musica. Musica dalle forti tinte melodiche, sovente arricchita da solos veloci del chitarrista iberico. La sezione ritmica è abbastanza immobile facilitando le estensioni della voce di Inaki.
Tra i pezzi più “commerciali” e spendibili cito le accattivanti Cross The Line, Prayers Are Not Enough e It’s Up To You. Un bel connubio tra backing vocals, melodie studiate e Rock (mai troppo spinto), che ti entra in testa in un baleno. Lo zucchero in forma musicale è invece rappresentato dalla ballad Don’t You Go e dalla barocca Never Fall In Love. In netta contrapposizione con le song appena citate spiccano The Storm e la mini suite intitolata The Darkness nella quale la chitarra di Rodrigo soffoca il lato melodico che invano tenta di trovare spazio vitale. Il cd annovera anche un paio di mid tempo riusciti fondendo un riffing abbastanza potente con melodie. E’ questo il caso delle discrete Title Track e di Handful Of Lies. Nonostante la bontà indiscussa del singer ritengo che la migliore canzone dell’intero cd debba andare al pezzo strumentale The Good Times. Un brano, un lungo assolo, che emoziona e che, senza virtuosismi particolari, riesce a lasciare il suo indelebile segno.
Riprendendo il cappello iniziale 2nd Round è un lavoro che mi ha pienamente soddisfatto. Spero, e confido, che la terza ripresa sia quella buona per il K.O. : l’occasione per sfondare davvero e dare alla luce un cd degno dell’aggettivo Bello.
Tracklist:
1. 2nd Round
2. Prayers Are Not Enough
3. Don’t You Go
4. It’s Up To You
5. Handful Of Lies
6. The Last Sight
7. Cross The Line
8. The Storm
9. The Good Times
10. Never Fall In Love
11. The Darkness